Esordisce sulle scene in qualità di «generico giovane» e continua l'attività teatrale fino al 1912, quando passa al cinema come regista e attore per la Società Ambrosio di Torino. In coppia con Gigetta Morano dirige e interpreta numerose commedie, ma nel corso della sua carriera si confronta con svariati generi: dal dramma storico alle riduzioni teatrali. Nel 1917 fonda una sua casa di produzione per poi ritornare al teatro negli anni '20, prima di ritirarsi a Brescia dove muore suicida.
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