Elegante e raffinato interprete del cinema muto, dopo aver abbandonato la carriera militare, alla quale era stato destinato, Adolphe Menjou decide di dedicarsi alla recitazione. Nel 1916 si avvicina al vaudeville e al teatro. Nello stesso anno debutta sullo schermo in The Blue Envelope Mystery (Il mistero della busta da lettere blu) di Wilfrid North. Interpreta ancora qualche piccola parte in alcuni film, ma la sua carriera si interrompe immediatamente a causa della chiamata alle armi per la Grande Guerra. Libero dagli impegni militari torna alla grande al cinema, interpretando l'amico di Rodolfo Valentino in The Sheik (Lo sceicco, 1921) e l'amante di Edna Purviance in The Woman of Paris (La donna di Parigi, 1923) di Charlie Chaplin. Il suo personaggio è quello del gentleman elegante e sofisticato, a volte cinico, dagli impeccabili baffi neri, che ha un forte ascendente sulle donne. L'avvento del sonoro sembra rappresentare un ostacolo alla sua carriera, ma si riprende con l'interpretazione del ricco pittore dilettante in Morocco (Marocco, 1930) accanto a Marlene Dietrich, e di un editore di quotidiani in The Front Page (Prima pagina, 1931), per la quale ottiene una nomination agli Academy Awards. Seguono numerosi film più o meno riusciti. Fra i migliori ricordiamo: Sing, Baby, Sing (Radiofollie, 1936), A Star Is Born (E' nata una stella, 1937) e You Were Never Lovelier (Non sei mai stata così bella, 1942). Durante il maccartismo, di fronte alla giuria, rivela i nomi dei suoi colleghi accusati di essere comunisti. La sua ultima memorabile caratterizzazione, ancora sotto l'egida del cinismo, è quella del freddo e spietato generale in Paths of Glory (Orizzonti di gloria, 1958) di Stanley Kubrick.