Titolo originale | A Woman of Paris |
Anno | 1923 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 77 minuti |
Regia di | Charles Chaplin |
Attori | Adolphe Menjou, Edna Purviance, Carl Miller, Clarence Geldart, Lydia Knott, Bess Flowers . |
Tag | Da vedere 1923 |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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ASSOLUTAMENTE SÌ
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Osteggiati nei loro progetti dalle famiglie, due innamorati di provincia decidono di fuggire a Parigi. Il padre dell'uomo si sente male e muore proprio mentre la ragazza, alla stazione, aspetta. Persuasa che l'innamorato abbia mutato decisione, parte da sola, e a Parigi diviene l'amante di un ricco, cinico viveur. Un giorno incontra l'antico innamorato, che vive alla meglio facendo il pittore e l'ama ancora. Ma la madre, che vive con lui, continua duramente ad opporsi, anche se la ragazza, abbandonata dall'amante, è più che desiderosa di cambiar vita. Il pittore infine si uccide. Sua madre, troppo tardi, comprende i propri errori: ritorna con la ragazza alla provincia da cui entrambe erano partite, e insieme si occupano dell'assistenza ai bimbi trovatelli. L'ex amante della ragazza passa un giorno in automobile sulla stessa strada dove essa cammina, ma neppure la vede. Unico film, insieme a La contessa di Hong Kong del 1966, in cui Chaplin non recitasse la parte di protagonista (vi compariva per un attimo, nei panni di un facchino; nella Contessa ricoprì, invece, il ruolo di un cameriere), La donna di Parigi ebbe un inizio e una conclusione scarsamente convincenti. Dove la rappresentazione riuscì di eccezionale finezza ed espressività, fu nella descrizione della vita mondana della grande città che Chaplin vide con occhio estremamente moderno e certamente assai anticipatore nell'ambito cinematografico. La sua pittura della dolce vita di un ricco indagò freddamente nella sensibilità di un personaggio di viveur, riuscendo così incisiva da legare una volta per sempre l'attore Adolphe Menjou alla figura interpretata: di un uomo non stupido né particolarmente annoiato ma cinico, pronto a soddisfare ogni propria inquietudine e debolezza, profondamente indifferente all'umanità altrui quanto anche alla propria. Non a caso, La donna di Parigi verso la Francia dove ritrova l'antica amante il cui rifiuto lo induce a ritornare alla legione. Il mestiere e certe acute notazioni sull'ambiente coloniale salvano dalla mediocrità e dall'anonimato il tema melodrammatico e convenzionale del primo film sonoro girato in Francia da Jacques Feyder: ... la rappresentazione di una guarnigione coloniale con il suo bistrot era eccellente, tanto più che si valeva di Françoise Rosay e dì Charles Vanel, che interpretavano i tenutari del grande locale equivoco per i legionari (Georges Sadoul).
Detto addio alla First National e con il patrocinio produttivo della nuova United Artists Company cofondata con Douglas Fairbanks, Mary Pickford e D. W. Griffith e con a sua disposizione fior fior di infiltrati nelle "majors", Chaplin firma il caposaldo drammaturgico della propria filmografia, l'unico film insieme a "La contessa di Hong Kong" in cui il genio londinese rinuncia ad apparire davanti la [...] Vai alla recensione »
Tale pellicola è la più drammatica, tragica e struggente opera cinematografica su cui i miei occhi abbiano mai avuto la "tychè", la sorte, di posarsi, lasciandosi veramente catturare in preda da un'estasi musicale, armonica, "vyctofoba" e morfantropetica indescrivible ed inenarrabile per la sua acrea potenza visiva e metropoliticamente, oltre che sezionalmente, [...] Vai alla recensione »
LA DONNA DI PARIGI (USA, 1923) diretto da CHARLES S. CHAPLIN. Interpretato da EDNA PURVIANCE, ADOLPHE MENJOU, CARL MILLER, LYDIA KNOTT Marie St. Claire abita in un villaggio arretrato e sperduto della Francia, e ha una storia d’amore travagliata con un suo coetaneo. I genitori di lui disapprovano la loro relazione e, malgrado il ragazzo si opponga, Marie, una notte, scappa dopo [...] Vai alla recensione »
Una ragazza di provincia viene segregata in casa dal padre e decide di evadere, trovando l'aiuto di un giovanotto che decide di accoglierla in casa sua, provando qualcosa per lei. Ma suo padre non accetta questa relazione, tanto da morire dal dispiacere. Le strade dei due giovani così si dividono, e si incrociano di nuovo in una Parigi travolta dalla "belle epoque" e dall'anticonfor [...] Vai alla recensione »