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Filippo Scelzo

Filippo Scelzo è un attore italiano, è nato il 19 aprile 1900 a Torino (Italia) ed è morto il 3 ottobre 1980 all'età di 80 anni a Genova (Italia).

Figlio d'arte (suo padre Gregorio era un trovarobe e la madre, Lena Artale, un'attrice), esordì giovanissimo sulle scene con la compagnia di Ettore Paladini; scritturato in seguito da Gualtiero Tumiati, dopo avere interrotto l'attività fino al 1917 a causa della prima guerra mondiale, la riprese al termine del conflitto, nella stagione 1920-1921, scritturato da Ruggero Ruggeri. Da questo momento, la sua carriera teatrale procedette felicemente, a fianco dei nomi più illustri del teatro di prosa italiano, finché, nel 1949, divenne direttore della Compagnia del Teatro delle Arti e, negli anni successivi, fece parte dei Piccoli Teatri di Trieste, Palermo, Torino e Genova. Attore misurato e sensibile, privo di enfasi e dotato di una dizione perfetta, grazie alla quale si distinse anche come doppiatore, Scelzo non fu sufficientemente apprezzato dal cinema. Dopo il suo esordio sul grande schermo, avvenuto nel 1934 con Teresa Confalonieri (Guido Brignone), occasione in cui dimostrò doti eccellenti di caratterista, continuò la sua attività in numerosi film da lui interpretati nel decennio 1934-44, nei quali, tuttavia, fu sempre impiegato in ruoli di secondo piano, o addirittura come attore "di contorno". Comparve in vari film anche negli anni del dopoguerra; fra questi, meritano di essere ricordate due opere di Carlo Lizzani, L'oro di Roma (1961), nel quale Scelzo delineò con sobria intensità il personaggio del presidente della comunità israelitica di Roma e Il processo di Verona (1963), in cui interpretò con efficacia la figura del gerarca fascista Marinelli. Scelzo lavorò, sempre come attore di carattere, anche per la TV, prendendo parte, durante gli anni Sessanta-Settanta, a vari sceneggiati. Fra questi merita particolare attenzione Bronte, diretto da Florestano Vancini e trasmesso nel 1974, ottima ricostruzione storica di un episodio poco noto dell'occupazione garibaldina della Sicilia. Il fatto, che ispirò una celebre novella di Giovanni Verga, Libertà, da cui Vancini prese spunto, avvenne nel 1860; stanchi di secoli di miseria e di oppressione, i contadini del paese di Bronte massacrarono indiscriminatamente tutti i "galantuomini", cioè i nobili, i proprietari terrieri e i rappresentanti del clero e della borghesia, subendo, subito dopo, una repressione altrettanto crudele da parte delle truppe garibaldine, comandate da Nino Bixio e inviate a ristabilire l'ordine.

Ultimi film

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