Papaya 69

Film 2023 | Commedia, Drammatico 96 min.

Regia di Riccardo Bernasconi, Francesca Reverdito. Un film con Liliana Benini, Teco Celio, Margherita Coldesina, Alessandro Davoli, Leart Dokle. Cast completo Genere Commedia, Drammatico - Svizzera, 2023, durata 96 minuti. Valutazione: 3 Stelle, sulla base di 1 recensione.

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Ultimo aggiornamento venerdì 10 novembre 2023

Una storia di amicizia e rivincita tra due ragazze con un passato turbolento che hanno bisogno di dare una spinta al proprio destino.

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO
CONSIGLIATO SÌ
Un film profondo che combatte la retorica. Con due attrici molto vere, nelle parole e negli sguardi.
Recensione di Giancarlo Zappoli
martedì 7 novembre 2023
Recensione di Giancarlo Zappoli
martedì 7 novembre 2023

Eva è una giovane donna latinoamericana che trova un temporaneo rifugio in casa di Rainbow nella cui auto si è nascosta. Sta fuggendo da un ex detenuto che la cerca. Non sa che quell'abitazione è disseminata di webcam finalizzate ad esibizioni sexy a pagamento. Non è a conoscenza anche di altre vicende che riguardano chi la ospita. Quello che sa è di avere una figlia che non può avvicinare.

Due giovani donne che sono costrette a continuare a confrontarsi con un passato che vorrebbero lasciare alle spalle in un mix di sentimenti che si alternano.

Bernasconi e Reverdito scrivono e dirigono un film che si focalizza su una realtà che è al contempo marginale e al centro dell'attenzione di chi nel mondo dei social frequenta le webcam a contenuto erotico. Si tratta però solo del contesto in cui sviluppare l'incontro e l'evoluzione delle due protagoniste. Eva può essere scambiata per africana anche se non lo è così come è stata costretta a prostituirsi senza averne alcuna intenzione.

Da quelle vicende sono nati una figlia e il carcere in cui ha mandato chi la vessava. Rainbow, che all'anagrafe ha un nome molto più usuale, è stata la protagonista di una serie televisiva che piaceva molto ai bambini e che ha lasciato all'improvviso. Oggi perpetua l'immagine di quella Papaya di allora quasi seguisse la stessa linea editoriale degli anime giapponesi i quali conservano volti ed estetica a personaggi che passano dalle serie per l'infanzia a quelle per adulti. Sono due personalità in cerca di sè stesse che hanno trovato due autori abili nel delinearne le caratteristiche trasformando progressivamente il film in una vicenda lieta senza mai sfiorare la retorica.

È tutto molto realistico e al contempo quasi filtrato da uno sguardo che cerca una realtà 'altra'. Così come Rainbow si s/veste (e fa s/vestire Eva) ad uso e consumo di chi guarda così entrambe vorrebbero togliersi di dosso un passato che pesa senza però doversi privare di quello che di positivo quel periodo della loro vita ha comunque lasciato loro e può essere ancora d'aiuto ad altri. In un film come questo anche i dettagli diventano fondamentali e la ricerca sul versante di scenografia e costumi da parte di Francesca Reverdito si rivela essenziale ai fini della descrizione di chi quegli spazi attraversa o vive.

Rosanna Sparapano e Valentina Violo regalano ad Eva e a Rainbow una verità sia negli scambi verbali che negli sguardi, seguite da una camera costantemente attenta a contestualizzarne la presenza senza perderne le sfumature. Perché mentre una ha una madre a cui ha qualcosa da rimproverare l'altra vive nel profondo una maternità che non può rivelare.

Entrambe si muovono in un mondo di uomini dalle valenze più diverse descritti sia nei loro aspetti più negativi che in quelli più partecipi e disposti alla solidarietà. Non ci sono manicheismi nella loro descrizione ma piuttosto un percorso che trasformi degli 'oggetti' da consumare via video in persone e queste ultime in una comunità solidale.

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FOCUS
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giovedì 9 novembre 2023
Simone Granata

Per il suo lungometraggio d’esordio (dopo numerosi corti e la miniserie web La stirpe di Orazio) il duo registico italosvizzero composto da Francesca Reverdito e Riccardo Bernasconi ha scelto una storia decisamente underground, quella di due donne trentenni che sembrano avere poco in comune ma appartengono entrambe a un sottobosco marginale e periferico dove ogni speranza di una vita migliore ha lasciato il posto alla stretta necessità di mantenersi a galla, in qualche modo.

Eva (Rosanna Sparapano) è una ragazza sudamericana in fuga da un ex compagno violento appena uscito di prigione; ha un passato da prostituta, vittima di sfruttamento e prevaricazione, e una figlia che non conosce, cresciuta con i nonni e con la quale vorrebbe riallacciare i rapporti. Concetta detta Rainbow (Valentina Violo) è una ex star che durante l’adolescenza aveva acquisito notorietà per avere interpretato il personaggio dell’eroina Papaya in un telefilm, e ora ne indossa nuovamente i panni in una versione hot per un sito vietato ai minori e gestito da un amico netturbino (Leart Dokle) che spera così di fare soldi.

Da un incontro fortuito tra le due donne nascerà prima una collaborazione e convivenza forzata condita da reciproca diffidenza (Eva si rivelerà molto richiesta come cam-girl, scatenando la gelosia di Rainbow), e poi un’amicizia sincera che gioverà ad entrambe, aiutandole ad affrontare i rispettivi problemi e a mettere ordine nelle loro esistenze incasinate.

Nonostante la desolazione che attanaglia i personaggi e traspare dagli ambienti, Papaya 69 conserva opportunamente un tono da commedia agrodolce che attinge all’elemento grottesco dei caratteri e delle situazioni. La volontà di percorrere sentieri poco battuti e di perlustrare un’umanità fuori dai canoni stimola una certa curiosità e rappresenta forse il principale pregio di un film che nasce dalla combinazione tra lo sguardo su una realtà sotterranea e la libertà creativa della coppia coautrice in fase di regia e sceneggiatura.

Attraverso una ronde di eventi e figure bizzarre, tra dirette streaming più o meno erotiche dall’appartamento condiviso, le due protagoniste femminili procedono lungo traiettorie parallele aprendosi a nuovi significati di famiglia e maternità, e facendo i conti con il proprio vissuto e i relativi traumi, il distacco dalla figlia per Eva e quello dalla fama e dalla madre per Rainbow. 

In un’atmosfera quasi surreale, impreziosita da un sapore vintage (la responsabile di scenografia e costumi è la stessa Francesca Reverdito), il film non ha paura di sporcarsi. E, al di là dei limiti e di qualche cedimento nella caratterizzazione dei personaggi e nell’evoluzione della storia, ha il merito di toccare tasti inusuali e di esplorare territori insoliti nella nostra commedia attuale.
 

NEWS
TRAILER
giovedì 2 novembre 2023
 

L'opera prima di Riccardo Bernasconi e Francesca Reverdito, una commedia dolceamara. Al cinema dal 7 novembre in Ticino, da dicembre nelle sale italiane e prossimamente in streaming su MYmovies ONE. Guarda il trailer »

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