Eureka

Film 2023 | Drammatico 140 min.

Regia di Lisandro Alonso. Un film Da vedere 2023 con Viggo Mortensen, José María Yazpik, Chiara Mastroianni, Rafi Pitts, Luísa Cruz. Cast completo Genere Drammatico - Argentina, Francia, Portogallo, 2023, durata 140 minuti. - MYmonetro 3,19 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 15 maggio 2023

Un uomo cerca in tutti i modi di ritrovare sua figlia vittima di un rapimento.

Consigliato sì!
3,19/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 3,38
PUBBLICO
CONSIGLIATO SÌ
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Cinema
Trailer
Uno straziante ritratto di esseri umani che silenziosamente implodono.
Recensione di Paola Casella
martedì 12 aprile 2022
Recensione di Paola Casella
martedì 12 aprile 2022

Un western tradizionale, con il gringo che arriva in una cittadina del Far West che sembra essere popolata esclusivamente da ubriaconi, prostitute e personaggi in vari stati di dissolutezza e fa piazza pulita dei suoi nemici. Una riserva indiana del South Dakota in cui vari caratteri nativo-americani si aggirano senza trovare una direzione. Una comunità sudamericana di indios che continuano a vivere nella natura secondo le loro abitudini tribali, apparentemente ignorando le derive della contemporaneità.

Eureka è un trio di storie apparentemente slegate e in realtà profondamente connesse tra loro, che raccontano la parabola delle popolazioni indigene in varie parti del mondo, e quanto questa parabola sia stata determinata dal rapporto che i nativi hanno stabilito con chi è arrivato dopo di loro su un determinato territorio.

A un decennio di distanza dal suo secondo film, Jauja, il regista argentino Lisandro Alonso torna a parlare di culture indigene attraverso questo trittico in cui ogni parte ha un suo stile visivo, un formato e un cast diversi. Nella prima Viggo Mortensen e Chiara Mastroianni interpretano un western di quelli che hanno codificato il rapporto fra vincitori e vinti, facendo dei "pellerossa" i cattivi e i conquistatori di discendenza europea gli eroi. Le ricadute di questa codificazione dell'immaginario, e soprattutto le conseguenze della reale conquista del West, sono dolorosamente visibili nel secondo segmento, in cui attori indiani non professionisti (con un cammeo della Mastroianni, che per ironia si chiama Maya, come un'altra etnia annientata dai conquistadores) incarnano lo spaesamento esistenziale di un popolo stroncato dalla colonizzazione yankee e la disgregazione di una comunità. In un anacronistico ritorno al passato l'ultima parte del film mostra invece la convivenza in armonia con la natura di un gruppo di amerindi che non hanno (ancora) subito le conseguenze della sottomissione politica, economica e culturale, conservando una purezza primigenia.

Mentre la prima parte è paradigmatica di un certo cinema e di un certo modo di sottomettere i territori conquistati con la forza, con tanto di musichetta celebrativa ("When Johnny Comes Marching Home", urrà, urrà), la seconda è straziante nel ritratto di esseri umani che silenziosamente implodono, fa cenno alla tragica percentuale di suicidi fra i giovani nativo-americani e mostra vari esseri umani perduti nell'alcool, il gioco d'azzardo e la piccola criminalità in uno stile quasi documentario e attraverso non-attori che raccontano l'insensatezza della loro situazione di vita, confinati in un ghetto che è stata misera compensazione per l'appropriazione delle loro terre. È questa la parte più poetica e convincente di Eureka, questo ritratto di una desolazione senza nome che si consuma nel silenzio e in una dilatazione smarginata di spazio e di tempo: un salvaschermo del computer, per quanto è inerte e inattiva.

Meno efficace cinematograficamente è la sezione dedicata alla comunità indigena sudamericana i cui membri raccontano l'uno all'altro i propri sogni in mezzo alla natura incontaminata finché le lusinghe di un altro sistema di vita - quello capitalistico, per sintetizzare - non insegnano loro l'avidità e la prevaricazione dell'uomo sull'uomo. Qui sembra prevalere una visione ideologica rispetto ad una posizione etica, ed è più difficile il coinvolgimento emotivo con i personaggi. Eureka; richiede molta pazienza da parte dello spettatore messo a confronto con una lentezza atavica e una dimensione bucolica che sono l'antitesi della frenesia di molto cinema contemporaneo, ma la parte centrale è davvero efficace nel raccontare un mondo di fantasmi, come è diventata buona parte della comunità nativo americana. E se la comparsata di Chiara Mastroianni sembra davvero essere un mero tributo alla coproduzione francese, l'interpretazione di una ragazza indiana che fa l'allenatrice di basket e comunica il suo scoramento davanti alla condizione della sua gente è un autentico colpo al cuore.

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STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
lunedì 6 novembre 2023
Raffaele Meale
Quinlan

«C'è differenza fra chi si pensa di essere e chi realmente si è», così El Coronel interpretata da Chiara Mastroianni afferma in faccia al pistolero Murphy, che ha il volto di Viggo Mortensen; ed è bene che chi si approssima a Eureka, sesto lungometraggio diretto nel corso di ben ventidue anni dal cineasta argentino Lisandro Alonso, tenga ben a mente questo passaggio, perché contiene in nuce il senso [...] Vai alla recensione »

martedì 30 maggio 2023
Roberto Manassero
Film TV

È possibile che la lunga lavorazione del film (quasi nove anni), la scelta di girarlo in tempi e luoghi diversi, dagli Stati Uniti al Brasile, usando generi diversi (western, cinema d'osservazione, viaggio di perdizione), abbiano appesantito l'ultimo film di Lisandro Alonso riducendolo a un inerme esercizio di stile. La cosa più grave di Eureka - tre storie indipendenti collegate fra loro da espedienti [...] Vai alla recensione »

sabato 20 maggio 2023
Aldo Spiniello
Sentieri Selvaggi

Si riparte dal western. Viggo Mortensen è Murphy, un misterioso pistolero alla ricerca della figlia scomparsa. Arriva, con gran fatica, in un villaggio desolato, apparentemente popolato solo da ubriaconi e prostitute e in un saloon ha un confronto con una donna (Chiara Mastroianni), che sembra avere tutte le risposte che sta cercando. Poi comincia a fare piazza pulita.

sabato 20 maggio 2023
Valerio Sammarco
La Rivista del Cinematografo

"Il tempo è una finzione, inventata dagli esseri umani". È il momento più alto di Eureka, il nuovo film di Lisandro Alonso, che torna a Cannes nove anni dopo il meraviglioso Jauja, allora in Un Certain Regard, stavolta in Première. Il regista argentino chiama a sé ancora una volta il sodale Viggo Mortensen per il prologo di un'operazione - capiremo poi - suddivisa in tre parti, ognuna delle quali [...] Vai alla recensione »

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