Titolo originale | Let Them all Talk |
Anno | 2020 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 113 minuti |
Regia di | Steven Soderbergh |
Attori | Meryl Streep, Gemma Chan, Lucas Hedges, Candice Bergen, Dianne Wiest Pete Meads, Fred Hechinger, David Siegel (II), Daniel Algrant. |
Tag | Da vedere 2020 |
MYmonetro | 3,64 su 15 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 7 giugno 2021
Un viaggio in crociera diventa il momento della resa dei conti esistenziale fra una celebre scrittrice e le sue più vecchie amiche.
CONSIGLIATO SÌ
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La scrittrice Premio Pulitzer Alice Hughes, non più giovane e impegnata col suo nuovo romanzo, intraprende un viaggio in crociera per recarsi in Inghilterra a ritirare un premio letterario. Ad accompagnarla, l'amato nipote Tyler e le amiche del college Roberta e Susan, da tempo perdute di vista ma legate a lei da un affetto duraturo e da vecchi rancori. Roberta è infatti convinta che il romanzo di maggior successo di Alice contenga dettagli della sua vita privata e che sia all'origine del suo divorzio, mentre Susan è meno astiosa verso l'amica, ma ugualmente insoddisfatta della propria vita. Sulla nave viaggia anche l'agente di Alice, convinta di poter conoscere i dettagli del nuovo manoscritto. Mentre la nave si avvicina alla costa inglese, ricordi, sentimenti e piccole crudeltà segnano i rapporti fra i viaggiatori.
Soderbergh gira in tempo reale, nel corso di una vera crociera e con una sceneggiatura scritta giorno dopo giorno, un film sul rapporto fra arte e vita e sui tormenti esistenziali di un gruppo di amiche divise dal tempo e dal destino.
Nel cinema americano contemporaneo, concentrato su discorsi autoreferenziali e logiche di inclusività trasformate in posizioni di potere, un film come Lasciali parlare non ha una propria collocazione. Non a caso, negli Stati Uniti, dove è uscito lo scorso dicembre su HBO Max, è stato accolto distrattamente e preso in considerazione unicamente per la particolare vicenda produttiva di film semi-improvvisato e girato in unità di luogo e azione (con le riprese durate il tempo della traversata oceanica della vera Queen Mary 2).
Lo stesso Soderbergh, prolifico come un artigiano della Hollywood classica eppure capace di marchiare ogni film o serie che realizza, ha dimostrato di saper stare sia dentro sia fuori il sistema (è stato il regista dell'ultima cerimonia degli Oscar), intrecciando in questo caso l'idea di un cinema "leggero" e a basso costo con le esigenze di un cast stellare, per quanto attempato.
Lasciali parlare è un film fuori dal tempo a partire proprio dalla sua unicità: dalla scelta, cioè, di costruire una storia nel corso di un viaggio e di utilizzare gli spazi di una nave da crociera (topos del cinema classico, da Perdutamente tua a Un amore splendido) come una sorta di palcoscenico ideale. Con i suoi saloni lussuosi, la sala da pranzo, la piscina, il ponte con vista sul mare o sul cielo stellato, la Queen Mary 2 è un fondale contro il quale si stagliano le vicende della scrittrice Alice (Meryl Streep, altezzosa e sfuggente) e delle vecchie e fallite amiche Roberta e Susan (Candice Bergen e Dianne Wiest, grandi interpreti di un cinema ormai perduto nei decenni), alle quali si aggiungono quelle del nipote Tyler, invaghito dell'agente Karen, manipolatrice e carrierista, e di un altro scrittore presente sulla nave, Kelvin Krantz, autore di bestseller gialli disprezzati dalla raffinata Alice e amati invece dalla meno esigente e più gentile Roberta.
Seguendo il corso delle giornate sempre uguali, il film allestisce una ronde di ricordi e di ripicche, di rivalse e di riappacificazioni che non sposta di un millimetro le posizioni dei personaggi, ciascuno legato alle proprie ragioni e alle proprie meschinità, confermando in maniera crudele il legame fra vita e arte, da un lato, e fra affetto e interesse dall'altro.
Se Alice nel suo romanzo ha utilizzato pezzi di esperienza reale trasformandoli in finzione, così Roberta ha usato la scusa del romanzo per giustificare i propri fallimenti; e Susan si è rifugiata nel sogno altrettanto fittizio del passato per chiudere gli occhi di fronte alla realtà della vecchiaia.
Soderbergh asseconda la scrittura piacevolmente verbosa della sceneggiatrice Deborah Eisenberg; lascia alle sue magnifiche interpreti il tempo e il modo di riprendersi il loro spazio sullo schermo; gira con una classicità così piana da farsi invisibile, con la fotografia digitale che aumenta la sensazione di semplice "impaginazione". In fondo è come se lo sguardo della scrittrice Alice, distaccata dalla propria vita per ragioni che andranno a chiarirsi, facesse del suo viaggio in crociera un definitivo romanzo in vita, con le immagini che scorrono come pagine, una dopo l'altra, tra ripetizioni e variazioni.
Lasciali parlare è un film sulla matrice letteraria e romanzesca del cinema e della vita. Per questo è anche un perfetto film sul cinema americano - sulle sue modalità di racconto e di messinscena - troppo acuto e letterale da essere accettato dal sistema che l'ha prodotto.
Let Them All Talk è un film fortemente alleniano, giusto a testimoniare quanto Woody resti centrale nell'ispirazione del grande cinema americano, per gli autori della generazione che lo segue. Soderbergh lascia spazio alle sue star, le asseconda anche attraverso l’uso dell’improvvisazione, ma tiene in realtà tutto sotto controllo, sceglie le luci e le ombre di ambienti [...] Vai alla recensione »
Let Them All Talk è un film fortemente alleniano, giusto a testimoniare quanto Woody resti centrale nell'ispirazione del grande cinema americano, per gli autori della generazione che lo segue. Soderbergh lascia spazio alle sue star, le asseconda anche attraverso l’uso dell’improvvisazione, ma tiene in realtà tutto sotto controllo, sceglie le luci e le ombre di ambienti [...] Vai alla recensione »
Girato praticamente in tempo reale – le riprese sono durate il tempo della crociera – e affidato alla chimica tra le tre protagoniste (Meryl Streep, Dianne Wiest e Candice Bergen), Lasciali parlare è un film dalla messa in scena sicura e brillante, invisibile a tratti nella sua moderna classicità, che svela piano i segreti, le ambizioni e le fragilità di una generazione [...] Vai alla recensione »
L’amicizia è un lungo filo che a volte si deteriora senza lasciare segni evidenti; ma dietro ogni piccola lesione del rapporto esistono mille rancori, cose non dette, sentimenti inespressi. E così durante una crociera in cui una importante scrittrice, Alice Hughes, si reca a ritirare un premio letterario la compagnia delle amiche di una vita diventa l’occasione per scandire [...] Vai alla recensione »
Ariana Debose è Anita e David Alvarez è Bernardo nel remake di "West Side Story" diretto da Steven Spielberg, nei cinema a dicembre Tre donne e un transatlantico. La Queen Mary 2, inquadrata con tanta insistenza ( e relativo grandangolo) da sembrare uno spot d' autore per la traversata: New York - Southampton in sette giorni. Forse era solo un film comodo da girare sotto pandemia, con un copione ridotto [...] Vai alla recensione »
Lasciate che tutti parlino, per quanto sia la scrittura a superare le barriere del tempo per entrare nelle coscienze. Le parole contano ma bisogna disporle in modo diverso affinché approdino in nuovi lidi. Il testo dell'attrice Deborah Eisenberg inventa un intrigo (l'odio dell'amica Roberta, convinta che il romanzo Premio Pulitzer le abbia rovinato la vita) ma a Soderbergh, al solito, interessa navigare [...] Vai alla recensione »
Anche questa volta Steven Soderbergh non smentisce la sua fama di instancabile sperimentatore di forme e linguaggi e di curioso esploratore di tutte le possibilità espressive di cui il cinema può essere capace. Dopo aver realizzato con Unsane un thriller girato interamente con un iPhone 7Plus in due sole settimane di riprese, e dopo che negli Usa la sua serie Mosaic è stata distribuita con un'app che [...] Vai alla recensione »
Non si confonda la leggerezza con la frivolezza, perché se la macchina da presa è in mano a Steven Soderbergh ci si può anche concedere il lusso di interrogarsi sul senso profondo della vita, della morte, della natura delle persone e delle cose, usando i toni brillanti della commedia (umana). Ed è davvero stupefacente con quale grazia il regista di "Traffic" e "Ocean's Eleven" (tra i molti titoli di [...] Vai alla recensione »
Altrettanto interessante è «Lasciali parlare», nuovo lavoro di Steven Soderbergh arrivato direttamente on-demand. Protagonista è Meryl Streep nei panni di una scrittrice importante, invitata per ricevere un premio nel Regno Unito. L'autrice salpa a bordo di un transatlantico portando con sé alcuni accompagnatori: il nipote Tyler e due amiche dei tempi dell'università.
Alice Hughes è una scrittrice di successo. Ha ricevuto un prestigioso premio letterario in Inghilterra - «non lo assegnano neanche tutti gli anni», dice con compiacimento - ma lei, si sa, non vola. È così che la sua nuova agente, maniacale nel voler apparire solerte ed efficiente, le organizza una traversata atlantica a bordo della lussuosissima Queen Mary 2, dove la donna potrà invitare - in cambio [...] Vai alla recensione »
Una storia del cinema d'autore americano dell'ultimo trentennio difficilmente potrà fare a meno di Steven Soderbergh (1963), giunto più o meno al trentesimo film, con momenti di altissima produttività (anche due/tre film all'anno) e momenti di crisi: nessun film fra il 2013 e il 2017, ad esempio. L'ultimo film, disponibile su varie piattaforme da fine maggio, s'intitola Let Them All Talk è ad esempio [...] Vai alla recensione »
Soderbergh è l'unico cineasta statunitense che sia riuscito a intrecciare le ragioni del cinema no budget con le richieste dello star system e una prolificità da professional hollywoodiano da prima della rivoluzione. Queste tre correnti rappresentano capitoli diversi della storia del cinema statunitense, che nel suo lavoro emergono come le tracce di una poetica composita.
Una delle ossessioni dei personaggi di Lasciali parlare (disponibile in esclusiva digitale su CHILI) è il tradimento. Roberta (Candice Bergen, feroce e travolgente), un'aspirante gold digger non di primo pelo ancora costretta a lavorare ancora come commessa di lingerie, è convinta che una compagna d'università, l'affermata scrittrice in crisi Alice (Meryl Streep, solito genio), si sia ispirata a lei [...] Vai alla recensione »
E già. "Io credo che le parole contino, bisogna cercare sempre quella giusta, e ce n'è sola una" teorizza la scrittrice settantenne Alice Hughes nel film "Lasciali parlare". In fondo vale anche per lo stile di Steven Soderbergh, classe 1963: un cineasta eclettico e fantasioso, capace di passare, sempre con un piglio personale, da un genere all'altro, dalle grandi produzioni hollywoodiane agli esperimenti [...] Vai alla recensione »
Continua ad alternare progetti dalla tipologia e dal taglio produttivo più disparato, Steven Soderbergh; così, dopo Panama Papers, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2019 e poi distribuito da Netflix dopo un breve passaggio in sala, il regista ha diretto questo Lasciali parlare, dramedy produttivamente più piccolo basato su una sceneggiatura della scrittrice Deborah Eisenberg, destinato direttamen [...] Vai alla recensione »
Una scrittrice (Streep) va in nave a ritirare un premio, accompagnata da due sue amiche e dal nipote; tra rancori e vecchie ferite. Titolo perfetto, perché per quasi tutto il film è una chiacchiera continua. «Blablano, blablano», come direbbe Crozza/Briatore, ma di ciò che dicono vi disinteresserete dopo dieci minuti. Sceneggiatura poco affascinante, mancanza di chimica tra i personaggi e una regia [...] Vai alla recensione »
Contano solo i soldi. Questa frase è il vero motore alla base del turbolento trio di Lasciali parlare, il nuovo film di Steven Soderbergh dal 27 maggio on demand anche in Italia. Il film parte da una solida premessa: tre vecchie compagne di università - Alice (Meryl Streep), Roberta (Candice Bergen) e Susan (Dianne Wiest) - si ritrovano su una nave da crociera dopo decenni passati senza vedersi.
"Ci deve essere un modo migliore di descrivere le cose, per ordinare le parole in un modo nuovo, usare le parole, per portarti in un posto oltre le parole. Ci deve essere". È l'interrogativo iniziale di Alice Hughes, che in fondo attraversa come un'ossessione tutto Let Them All Talk. Lascia parlare tutti. Ma, alla fine, cosa resta di tanto parlare? Come scavare al fondo di un'intuizione, esprimere [...] Vai alla recensione »