Anno | 2019 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Canada |
Durata | 84 minuti |
Regia di | Heather Young (II) |
Attori | Andria Edwards, Shan MacDonald . |
Tag | Da vedere 2019 |
MYmonetro | Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento sabato 26 settembre 2020
Una donna inizia ad occuparsi ossessivamente di animali in fin di vita.
CONSIGLIATO SÌ
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Donna, condannata per guida in stato di ebbrezza ai servizi sociali viene impiegata presso il rifugio municipale per animali come inserviente addetta alle pulizie. La sua è una vita solitaria dato che l'unica figlia non intende vederla né parlarle. Un giorno, appreso che Charlie, un vecchio cane, è destinato alla soppressione decide di portarselo a casa e di curarlo. È solo l'inizio. Andrà infatti a recuperare animali uno dopo l'altro fino ad averne la casa sovraffollata e in crescente disordine.
Uno dei più sensibili cantautori del panorama internazionale, Herbert Pagani, nel 1976 cantava: "Tu che hai fame di uno sguardo/e non osi chieder fuoco/vatti a prendere un bastardo/tiene caldo e costa poco".
Sembrava già conoscere Donna perché di persone come lei, indipendentemente dal sesso di appartenenza, ce ne sono state e ce ne saranno. Heather Young alla sua opera prima non fa nulla per rendercela più gradevole. Ce la presenta come una donna sola, che beve e cerca, senza successo, di ritrovare un contatto con la propria figlia. La segue nella sua quotidianità in cui il vuoto esistenziale domina e in cui si avverte la sua solitudine interiore anche quando si trova con altri. Charlie diventa così la sua ragione di vita ma sembra non essere sufficiente a colmare la sua voragine affettiva.
Gli altri animali entrano però nella casa come complementi mentre il focus resta su di lui. La regia insiste nel mostraci come una persona addetta alle pulizie (incarico che svolge con grande cura) si ritrovi poi ad avere un'abitazione sempre meno abitabile quasi che il suo zoo domestico non abbisognasse delle stesse attenzioni del rifugio pubblico.
Perché l'amore per gli animali che accoglie non è ancora sufficiente per farla star davvero bene con se stessa anche perché su tutto resta dominante il pensiero di poter perdere Charlie che è simmetricamente opposto a quello di coloro che, ormai avanti con gli anni o affetti da una grave malattia, rinunciano ad avere un cucciolo perché temono di doverlo lasciare solo. Un soggetto anche questo già trattato egregiamente in Truman-Un vero amico è per sempre.