Anno | 2019 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 85 minuti |
Regia di | Tonino De Bernardi |
Attori | Jonas Mekas, Mariella Navale . |
MYmonetro | 3,03 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 30 aprile 2019
Storia di giovani migranti.
CONSIGLIATO SÌ
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Il film di Tonino De Bernardi, regista indipendente, tra le figure più importanti del panorama sperimentale italiano, segue il percorso già iniziato nel suo lavoro precedente, la città di Torino fa da sfondo al quotidiano inseguito dal regista che si sofferma particolarmente sull’associazione Tampep, un'organizzazione che promuove azioni politiche basate sul rispetto dei diritti degli immigrati. Stella, Mary, Irene, Augusta e Vien sono le donne su cui si concentra maggiormente, lasciando che siano loro a raccontarsi e creando un discorso che mette in relazione passato e presente, passato individuale e collettivo e soprattutto portandoci a una riflessione sulla situazione politica attuale.
Seguendo queste figure, De Bernardi dà modo a chi non ce l’ha di avere la parola, in un flusso di immagini che non segue nessuna regola, il montaggio, affidato ad Alberto Momo, permette al film di imprimere quella libertà che il titolo richiama.
Non a caso amico di Jonas Mekas, Tonino De Bernardi gioca da un lato con il cinema del reale ma dall’altro lo nega seminando una serie di elementi che continuamente fanno insinuare il dubbio nello spettatore. Tutto è già preparato? Mentre imprevisti della vita reale si affacciano all’interno della drammaturgia. In Libera Vita si percepisce l’esigenza di voler testimoniare contro quelle che sono le ingiustizie del nostro tempo cercando di dare luce a chi resta sempre nell’ombra con storie difficili da raccontare. La prostituzione come tabù, uno dei temi principali che segue questo film che diventa sempre metafora per riflettere su altro, come ha dichiarato lo stesso regista “Per me l’immagine di chi vende il proprio corpo è anche l’immagine del rapporto col mondo. In fondo, noi tutti ci vendiamo e la prostituzione è solo il gesto estremo”. Libera Vita è un lavoro che in maniera del totalmente libera e anarchica cerca di soffermarsi su questioni che riguardano tutti: l’emarginazione, l’apertura verso la diversità, la necessità dell’integrazione e la collettività che deve farsi carico di certe problematiche affinché nessuno possa sentirsi escluso dalla società.