Titolo originale | Walking on Water |
Anno | 2018 |
Genere | Documentario, |
Produzione | USA, Italia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Andrey Paounov |
Uscita | domenica 16 giugno 2019 |
Tag | Da vedere 2018 |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,78 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento venerdì 28 giugno 2019
Il percorso della creazione del The Floating Piers. In Italia al Box Office Christo - Walking On Water ha incassato 31,9 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
|
Come si crea un camminamento di tre chilometri che galleggia sull’acqua? E, soprattutto, come può nascere un’idea così ambiziosa? Se a pensarla e, dopo più quarant’anni, realizzarla è Christo, allora non è più un’utopia, ma un’opera che si può attivare. Christo – Walking on water, il film di Andrey Paounov, racconta, nei dettagli più vivi, l’intero processo che ha portato allo sviluppo dell’opera d’arte – e di ingegneria – The Floating Piers realizzata nel giugno 2016 sul Lago d’Iseo. Non è semplice narrare la processualità di un evento di tale portata: un’operazione di arte contemporanea costata anni di pensiero, di germinazione e di lavoro da parte di una grande squadra che ha avuto luce per la prima e unica volta – le opere di Christo e della moglie Jeanne Claude, mancata nel 2009, sono uniche e non vengono mai ripetute – in Italia nel giugno 2016.
In quei sedici giorni di attivazione dell’opera, giornate di cambiamenti climatici repentini, di acqua, di vento, di sole, di caos, il grande lavoro è stato fotografato da centinaia di migliaia di persone: personaggi dell’arte e utenti curiosi che hanno fatto ore di coda per vivere l’esperienza di camminare sull’acqua.
Il film è accurato e importante anche per le immagini di grande impatto – visioni dall’alto, dalla città o dal lago stesso - spesso toccanti, della messa in posa di un’opera costituita da 220 mila cubi in plastica assemblati da altrettanti viti giganti e ricoperti di tessuto arancione… quell’arancione ormai sedimentato nella memoria di tutti. L’opera è stata fotografata, ripresa in tutti i telegiornali, raccontata da testimoni. Per la prima volta l’arte contemporanea ha attivato le coscienze e gli animi di tanti. Christo, pare ironico, ha fatto camminare la gente sulle acque, realizzando un grande pensiero che, con Jean Claude, progettava dagli anni Settanta.
“Tutti i nostri progetti sono opere d’arte. E sono del tutto inutili. Esistono solo perché a me e Jeanne-Claude piaceva guardarli e realizzarli.” Questo è l’incipit di una presentazione a New York di Christo prima di iniziare a lavorare sul progetto in Italia. “Camminerete letteralmente per tre chilometri sull’acqua”. “Out of the world”, una cosa “fuori dal mondo”. E il filmato segue, tra i dettagli quotidiani più umani di un’instancabile personaggio, a quelli operativi dove l’artista, insieme al suo affiatato team, risolve le problematiche che un’opera di tale dimensione e responsabilità sociale comporta, fino alle liti con Vladimir, suo assistente e risolutore… mostrando allo spettatore che un’opera d’arte non nasce dal nulla, ma subisce e attiva processi importanti che coinvolgono migliaia di persone, restando per sempre nella storia attraverso le opere dell’artista, tutta la documentazione realizzata e la memoria di chi quell’esperienza l’ha vissuta.
The Floating Pears ha raggiunto un tassello importante per la carriera di Christo e Jean Claude, gli artisti che hanno “impacchettato” le architetture e gli oggetti di tutto il mondo, per farli risaltare sotto gli occhi non attenti dell’essere umano. Per indicare qualcosa di importante. Il progetto risale al 1970: realizzare dei moli galleggianti sull’acqua. L’idea era nata pensando al delta del Rio de la Plata in Argentina. Ma non ottennero i permessi. Nel 1997 riprovano in Giappone, nella baia di Tokyo. Ancora una volta non ci riescono. Ecco che 46 anni dopo in Italia viene attualizzata, grazie all’aiuto di famiglie di collezionisti, del sistema operativo della città di Iseo e del denaro dell’artista, accumulato negli anni attraverso la vendita delle sue opere e dei progetti.
Questo film rappresenta dunque un prezioso documento, ma anche un segnale positivo sul fatto che le cose, credendoci, si possono fare. E in Italia, dove Michelangelo ha realizzato su commissione la Cappella Sistina – in cui vediamo Christo in visita da Papa Francesco -, è stato possibile mettere in vita questa meravigliosa passerella arancione.
Nei primi minuti di questo bel film, Christo prende la parola a un convegno: «Tutti i nostri progetti sono opere d'arte. E sono del tutto inutili. Esistono solo perché a me e a Jeanne-Claude piaceva guardarli e realizzarli». Come si fa a non amarlo? Christo e Jeanne-Claude hanno impacchettato qualsiasi cosa, dagli alberi al Pont Neuf. Ora che Jeanne-Claude è defunta, rimane lui a portare avanti un [...] Vai alla recensione »
Trepidazione, attesa, fortuna e critiche sulla Land Art firmata Christo, l'artista bulgaro naturalizzato americano che, con la moglie Jeanne-Claude, ha ideato la passerella allestita sul lago d'Iseo ad inizio estate 2016. Il documentario che ripercorre quella vicenda sonda poco il significato artistico e si perde in dettagli di cronaca e quotidianità - litigi, maltempo e burocrazia - francamente poco [...] Vai alla recensione »