Shirkers

Film 2017 | Documentario 96 min.

Regia di Sandi Tan. Un film Da vedere 2017 con Sandi Tan, Jasmine Kin Kia Ng, Philip Cheah (II), Sophia Siddique Harvey. Cast completo Titolo originale: Shirkers. Genere Documentario - USA, 2017, durata 96 minuti. - MYmonetro 3,54 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 19 febbraio 2019

Nel 1992 l'adolescente Sandi Tan e le sue amiche Sophie e Jasmine filmano il primo film indipendente di Singapore, 'Shirkers', con il loro enigmatico mentore americano, Georges Cardona. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Spirit Awards,

Consigliato sì!
3,54/5
MYMOVIES 4,00
CRITICA
PUBBLICO 3,08
CONSIGLIATO SÌ
Un viaggio a ritroso autobiografico, che diviene malinconica riflessione sulle occasioni perdute.
Recensione di Emanuele Sacchi
martedì 19 febbraio 2019
Recensione di Emanuele Sacchi
martedì 19 febbraio 2019

Nel 1992 Sandi Tan, diciannovenne artista di Singapore, scrive e interpreta un film, un thriller surreale incentrato su un'assassina dal look improbabile. Il regista a cui si affida per realizzarlo è un bizzarro individuo: un americano di mezza età di nome Georges Cardona, che dapprima illude Tan sul progetto e poi all'improvviso sparisce, insieme a tutto il girato. Solo dopo 25 anni Tan tornerà in possesso del suo film: Shirkers racconta la strana storia di questo ritrovamento.

Nel giro di pochi mesi del 2018 Singapore ha assistito a una inattesa sovraesposizione cinematografica.

La sua peculiare natura di città-stato "artificiale", di luogo artificioso e irreale, in cui alla tradizione è riservata un'alcova minuscola, mentre dominano i grattacieli e la disparità sociale del capitalismo più avanzato, è divenuta materia di ispirazione artistica. Elementi che hanno contribuito al successo della romcom mainstream Crazy & Rich da un lato e a quello del Pardo d'oro di Locarno 2018 A Land Imagined sul versante del cinema d'autore.

Ora, dopo un fortunato giro tra i festival, su Netflix approda Shirkers, che da Singapore prende le mosse per circumnavigare il globo con la più curiosa delle storie. Un oggetto sfuggente, un documentario su un film mai completato che diviene ben presto altro. In origine, a muovere Sandi Tan, è un istinto di ribellione, scagliato da una ragazza cresciuta a forti dosi di cultura indie anni '90, in un luogo in cui persino la gomma da masticare è vietata. E la storia di Sandi Tan non potrebbe che essere ambientata a Singapore, così influenzata dalla cultura occidentale - a casa Tan aveva una sorta di tempietto votivo dedicato a Bertolt Brecht e Patti Smith - e insieme così remota e minuscola.

Cosa sarebbe stato della scena artistica di Singapore se il mondo avesse conosciuto il talento grezzo di Sandi Tan negli anni '90? Difficile dirlo, ma è su questi interrogativi che gioca il viaggio a ritroso della regista, doloroso ma inevitabile, mentre la presenza invisibile di Georges Cardona, scomparso nel 2007, è come se sogghignasse dietro le quinte. La sua è la figura più affascinante e insieme inquietante di Shirkers: difficile nascondere cattivi pensieri su un uomo di mezza età che trascorre giornate e nottate intere insieme a delle ragazzine, ma Cardona non è solo un probabile (ma platonico) pervertito. Rappresenta qualcosa di differente, una specie di vampiro emozionale, che si nutre delle aspirazioni di una ragazza per godere della sua sconfitta, per fare di lei un'altra frustrata, un'anima incompiuta nel limbo degli artisti mancati. Uno scenario che fa assomigliare ancor più la vicenda di Shirkers a un Ghost World virato in chiave di horror, dove il personaggio di Steve Buscemi lascia il posto a un viscido e imperscrutabile uomo ombra, ai margini del cinema.

Shirkers diviene così, attraverso la vicenda autobiografica di Tan, l'occasione per un bilancio sul proprio vissuto, sui rimpianti e sulle occasioni mancate, sugli ambiziosi e irripetibili deliri di una artista in erba. Il valore aggiunto del film di Sandi Tan sta proprio qui, nel tangibile velo di malinconia che ammanta un viaggio nel passato e, di riflesso, il film giovanile della regista, che forse appare più suggestivo di quanto sia mai stato. Una madeleinette dal sapore acre.

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