Anno | 2016 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 76 minuti |
Regia di | Claver Salizzato |
Attori | Flora Vona, Cristiano Priori, Pasquale Greco, Graziano Scarabicchi, Donatella Pandimiglio Francesco Castiglione, Rita Charbonnier, Mario De Candia, Prospero Richelmy, Antonio Friello. |
Uscita | venerdì 24 giugno 2016 |
Distribuzione | CF Productions |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,25 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento martedì 7 novembre 2017
Ispirato al mondo poetico di Baudelaire, il film racconta l'inconciliabilità tra l'amore sacro e profano, attraverso tre ritratti di tre donne di differenti epoche storiche.
CONSIGLIATO NÌ
|
Tre giovani cortigiane realmente esistite, sono le protagoniste di una narrazione che attraversa i secoli, dal cinquecento al novecento, in veste di sensuali incarnazioni del dramma che divide l'amore sacro dall'amor profano.
Tra i drappi dorati di una Venezia immaginifica, si narrano le storie di tre bellissime fanciulle, rinchiuse nell'eterno gioco di sguardi che rende virtù il peccato, e desiderio l'aspirazione. Dolci e maliziose, si muovono nel limbo d'interni sfarzosi per raccontare un'intimità lontana dai personaggi resi noti dalla storia.
Veronica Franco, donna colta e di classe, visse nel cinquecento degli ovattati dinieghi. Divenuta l'amante di Enrico III di Francia, senza mai ricambiare veramente la passione del re e per questo accusata di stregoneria, riuscì a destreggiarsi sfuggendo a una morte annunciata grazie al sacrificio morale e a un incredibile intuito.
Margherita, conosciuta storicamente come Marguerite Gautier (la celebre "Signora delle camelie" nata dalla penna di Alexandre Dumas), percorre il XIX secolo vanificando un amore proibito dinnanzi la malattia, senza rassegnarsi al tragico epilogo che l'attende. Anch'essa interroga la natura dell'uomo, all'eterna ricerca di una passione destinata a perdersi nella vergogna di un mestiere scandaloso che si risolve solo nella morte.
Durante la prima guerra mondiale, invece, Mata Hari, fece di necessità virtù, usando le sue doti di seduttrice per svelare le strategie nemiche. Condannata alla pena capitale per le sue attività di spionaggio, svelò come impossibile coniugare l'amore vero con la vita stessa. Tre donne dissimili per tempra e carattere unite nel dramma di un dualismo inevitabile di fronte al muoversi delle passioni.
Ispirato al capolavoro letterario di Charles Baudelaire - da cui trae il titolo - il tentativo di Clavier Solizzani di raccontare i turbamenti dell'animo sembra perdersi nei movimenti macchinosi di una regia claustrofobica, che non aggiunge niente al lavoro prettamente teatrale cui viene ridotta l'opera. Suggestioni sempre anelate e mai comprese veramente denotano un impianto narrativo annientato dal citazionismo.
Quell'amore profano cui le cortigiane sono costrette a far fronte è come se smaterializzasse le tante - a tratti eccessive- parole che contornano un'opera dal carattere verboso, una trasposizione da cui è esente l'azione. Ad accentuare l'andamento didascalico del film, un Maestro di Cerimonie che introduce, aulico, il sostituirsi di una storia all'altra, il cambio da un'epoca alla successiva.
Flora Vona cerca, per quanto possibile, di interpretare i diversi personaggi nonostante una caratterizzazione fuggevole delle parti, che non garantisce mai una resa attoriale immediata ed effettivamente autentica.
Lo spirito non riesce mai a liberarsi dalle referenze autoriali, e la sensazione di continuità data da un ambiente sempre uguale, pur con arredi diversi, emerge come una gabbia in cui l'immagine e le suggestioni si annidano senza trovare il giusto equilibrio, mancando la chiara rappresentazione del genio letterario che ha ispirato nei secoli scrittori e poeti.
Ispirato all'opera I fiori del male di Charles Baudelaire, non a caso ha lo stesso titolo, il film di Claver Salizzato con protagonista assoluta Flora Vona, online su Prime Video, farebbe rigirare il poeta "maledetto" nella tomba. Questa trasposizione cinematografica, in verità sarebbe meglio dire teatrale, svilisce completamente il significato profondo di una poesia che "voleva estrarre la bellezza [...] Vai alla recensione »
"Ho il trono nell' azzurro, sfinge oscura, ho il cuore di neve, del cigno il biancore, odio il gesto che le linee scompone, al riso e al pianto estranea è mia natura." "La beauté" di Charles Baudelaire è la stessa poesia con la quale Claver Salizzato conclude il suo lungometraggio "I fiori del male", omonimo della celebre raccolta del poeta, disponibile dal 4 febbraio 2021 su Prime Video.