Il tesoro

Il vicino di Costi bussa alla sua porta per chiedergli dei soldi che Costi non può dargli, allora lo rende partecipe della ragione per la quale glieli chiede: nel giardino della sua famiglia c'è un tesoro, seppellito dal suo bisnonno prima dell'arrivo del comunismo ed è ancora lì, per prenderlo occorre solo un metal detector il cui affitto per l'appunto va pagato. Se Costi è disposto a metterci i soldi, e se si trova qualcosa, faranno a metà. Così un weekend i due si dirigono, armati di metal detector e con l'aiuto di un tecnico in grado di usarlo, alla disperata ricerca del denaro sottoterra.
L'idea di commedia che anima questa storia è la meno scoppiettante ma la più sottilmente pervasiva. Non sembra esserci nulla da ridere nelle peripezie di Costi e del suo vicino, due disperati le cui situazioni gli rendono possibile credere e imbarcarsi nell'avventura del dissotterramento di un ipotetico tesoro pre-comunista. Eppure si ride molto della maniera minimalista con la quale Corneliu Porumboiu presenta il loro weekend tra metal detector, polizia e speranze. Si ride perchè esiste una piccola zona di vuoto tra le azioni dei protagonisti e quel che l'etica e la morale degli eroi della situazione dovrebbe imporre. Agendo troppo di fretta o con troppa convinzione, esagerando nello scavare o nel cercare il metallo prezioso i due tradiscono una disperazione e poi un senso naif del contatto con la preda che è liberatorio e ne svela la piccola umanità repressa.
Invece che proporre due scemi, come spesso fa la commedia, The treasure mette in scena due persone eccessivamente convinte e calate nel proprio ruolo, specialmente Costi, padre amorevole che legge al figlio Robin Hood e sembra convinto di potergli dimostrare di non essere diverso. Si passa una buona metà del film a comprendere quale scenario e quale sfondo sociale possa portare due adulti di piccola borghesia ad una simile ricerca e la seconda metà a contemplare i modi dolci che guidano Costi nel gestire le conseguenze delle loro azioni. Costi vorrebbe essere migliore, più ricco ma anche più morale, vuole prima di tutto trovare il tesoro e poi dimostrare al figlio che le idee di Robin Hood non esistono solo su carta.
Forse con qualche concessione di troppo allo stile austero e qualche esagerazione in minimalismo The treasure appesantisce leggermente troppo la sua messa in scena di silenzi e immobilismi, ma sono dettagli di un film troppo intelligente per non colpire nel segno. 