carlo145
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domenica 14 giugno 2015
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deludente
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George Miller, regista australiano 1945, si riallaccia a quello che fu il suo esordio, successo inaspettato e incredibile, (Mad Max - Interceptor) che diede vita alla trilogia che ci regalò tre bellissimi film dal 1979 al 1983, per stravolgerlo completamente. Il personaggio della saga originaria, interpretato da Mel Gibson, era un eroe solitario, un dramma terribile alle spalle, che doveva sopravvivere in uno scenario post-pocalittico tra bande di sopravvissuti incredibilmente feroci, che lottavano per la supremazia e la sopravvivenza, in pratica la stessa cosa. Il personaggio di Gibson era evocativo, drammatico,affascinante: un vero eroe solitario, duro e disincantato quanto basta per sopravvivere, anche feroce nelle sue reazioni, ma sempre capace di umanità e di commozione.
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George Miller, regista australiano 1945, si riallaccia a quello che fu il suo esordio, successo inaspettato e incredibile, (Mad Max - Interceptor) che diede vita alla trilogia che ci regalò tre bellissimi film dal 1979 al 1983, per stravolgerlo completamente. Il personaggio della saga originaria, interpretato da Mel Gibson, era un eroe solitario, un dramma terribile alle spalle, che doveva sopravvivere in uno scenario post-pocalittico tra bande di sopravvissuti incredibilmente feroci, che lottavano per la supremazia e la sopravvivenza, in pratica la stessa cosa. Il personaggio di Gibson era evocativo, drammatico,affascinante: un vero eroe solitario, duro e disincantato quanto basta per sopravvivere, anche feroce nelle sue reazioni, ma sempre capace di umanità e di commozione. E non era l'unico personaggio del film. Qui siamo in un'altra dimensione: siamo bombardati da una sequenza d'azione ininterrotta per almeno 1/4 d'ora dall'inizio. E poi altre ancora, con l'emozione che trapela è l'angoscia, praticamente per tutta la durata del film. Non il divertimento per le scene, o la tensione. Non c'è riscatto, anche quando i protagonisti riescono a sopravvivere alle ondate di assalti di questi assurdi nemici, dei sopravvissuti all'olocausto malati, orripilanti quasi sempre. Quindi preparatevi a questo. E anche alla noia. Sì, perché se l'azione violenta e tonitruante (c'è addirittura un chitarrista rock metallico che suona in maniera pazzesca durante gli assalti) è continua, finisce per annoiare. Manca un'alternanza tra momenti parlati, riflettuti, intimi, e l'azione (violenta), qui protratta dall'inizio alla fine. Gli effetti sono sicuramente eccezionali, ma alcuni numeri sono da circo: la gente in sala rideva ed esprimeva commenti che non sono ripetibili. Un'unica eccezione, un personaggio intenso, in grado di esprimere emozione e coinvolgere anche in un contesto così kitsch e grottesco: Charlize Theron, a tratti capace di grande sensualità, evocativa, in questo deserto espressivo o, meglio, in questa monotonia espressiva. Non pensate di ritrovare un eroe alla Mel Gibson: in questo film Mad Max è totalmente sottotono, inesistente. Il faccione inespressivo di Tom Hardy ti porta a chiederti il perché di questa scelta. E' un film ecologico? Erano più convincenti i primi. O Forse Miller si è adeguato ai tempi che cambiano per regalarci una sorta di giocattolone/videogioco senza spessore, pensando solo a fare cassetta? Il finale del film lascia altrettanto sconcertati: appare forzat e dotato di poco senso, anche perché il personaggio (inesistente) di Mad Max non giustifica la sua scelta, non appare convincente. Tutt'altro rispetto al Guerriero della strada (The Road Warrior), dove si percepiva un significato di ben altro spessore.
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alexander 1986
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mercoledì 24 giugno 2015
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il miglior film d'azione degli ultimi anni
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Australia, futuro prossimo. Il mondo è devastato: l'acqua vale oro, ovunque è solo deserto. L'umanità, è devastata di conseguenza: i pochi omuncoli rimasti sono precipitati in una bestiale vita da squatters, unendosi a comunità primitive gestite da violenti stregoni e tenute insieme, più che da millenaristici valori pseudoreligiosi. A sostenere l'architettura di questo delirio è la sola paura della disperazione; quella paura che porta ad esempio una persona a riconoscere il valore della propria vita solo nella misura in cui essa sia utile ai capricci dei potenti. Pochi sono coloro che in questo inferno trovano la forza di condursi da soli. A uno di loro, Max (Tom Hardy), spetterà quindi l'arduo compito di decidere se essere un eroe o essere niente.
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Australia, futuro prossimo. Il mondo è devastato: l'acqua vale oro, ovunque è solo deserto. L'umanità, è devastata di conseguenza: i pochi omuncoli rimasti sono precipitati in una bestiale vita da squatters, unendosi a comunità primitive gestite da violenti stregoni e tenute insieme, più che da millenaristici valori pseudoreligiosi. A sostenere l'architettura di questo delirio è la sola paura della disperazione; quella paura che porta ad esempio una persona a riconoscere il valore della propria vita solo nella misura in cui essa sia utile ai capricci dei potenti. Pochi sono coloro che in questo inferno trovano la forza di condursi da soli. A uno di loro, Max (Tom Hardy), spetterà quindi l'arduo compito di decidere se essere un eroe o essere niente.
Il miglior film d'azione degli ultimi anni. A trent'anni di distanza dall'ultimo capitolo della trilogia dedicata a Mad Max, George Miller realizza forse qualcosa di inedito nella storia del cinema d'intrattenimento. Inseguimenti assurdi, esplosioni, sangue e arti mozzati partecipano infatti alla composizione di una delle poesie più intense e struggenti mai cantate su uno schermo cinematografico. Complice una colonna sonora a dir poco sopra le righe, le due ore della proiezione offrono uno spettacolo sensazionale. Una volta finito questo, ti accorgi che il mondo in cui viviamo oggi, non ancora post- ma pre-apocalittico, è forse peggiore di quello in cui Hardy e la Theron diventano i nostri salvatori.
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themaster
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venerdì 4 settembre 2015
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settima arte bitches !!!!!!!
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Una postilla sui Mad Max precedenti a questo va fatta,il primo è un bel b-movie,con delle scene d'azione per il budget fantastici,ma che secondo me soffriva di qualche calo di ritmo qua e la nonostante fosse un film ibrido molto bello,il secondo è un capolavoro della storia del cinema,con un budget stavolta più alto ma non esorbitante con cui Miller ha fatto veramente un lavoro eccelso,mentre il terzo,il più spielberghiano della trilogia è una mediocrata incredibile,con un inseguimento finale riciclato anche se comunque bello da guardare e una Tina Turner insostenibile sia nell'interpretazione che nella colonna sonora con l'orrenda We Don't Need Another Hero che è insentibile,una colonna sonora troppo invadente rispetto agli altri e una tamarrizzazione esagerata del protagonista,per il resto gli altri lavori di Miller a parte Happy Feet 1 e 2 sono tutti memorabili e ben fatti,ma con questo Mad Max Fury Road si ritorna alle origini,prima di tutto la gente non capisce una sega e lo considera un reebot mentre invece è un seguito ufficiale e quarto capitolo della saga,quindi reboot 'sta fava ma va beh.
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Una postilla sui Mad Max precedenti a questo va fatta,il primo è un bel b-movie,con delle scene d'azione per il budget fantastici,ma che secondo me soffriva di qualche calo di ritmo qua e la nonostante fosse un film ibrido molto bello,il secondo è un capolavoro della storia del cinema,con un budget stavolta più alto ma non esorbitante con cui Miller ha fatto veramente un lavoro eccelso,mentre il terzo,il più spielberghiano della trilogia è una mediocrata incredibile,con un inseguimento finale riciclato anche se comunque bello da guardare e una Tina Turner insostenibile sia nell'interpretazione che nella colonna sonora con l'orrenda We Don't Need Another Hero che è insentibile,una colonna sonora troppo invadente rispetto agli altri e una tamarrizzazione esagerata del protagonista,per il resto gli altri lavori di Miller a parte Happy Feet 1 e 2 sono tutti memorabili e ben fatti,ma con questo Mad Max Fury Road si ritorna alle origini,prima di tutto la gente non capisce una sega e lo considera un reebot mentre invece è un seguito ufficiale e quarto capitolo della saga,quindi reboot 'sta fava ma va beh.
è un film di immagini che non parla per spiegoni e dialoghi esasperati ma che dice tutto ciò che c'è da dire con la regia,con il montaggio,con la fotografia,con la recitazione degli attori che vivono veramente stavolta di pochi sguardi e venti battute ognuno,la critica che sento fare nei confronti di questa pellicola è la trama inesistente,mentre invece esiste eccome,solamente che è semplice,lineare ma offre numerosi spunti di riflessione che,come ogni regista capace dovrebbe saper fare,sono inseriti in sottotesto e sfido chiunque a riuscire a non trovarli,abbiamo innanzitutto un mondo che come afferma lo stesso Max è composto da cani randagi,ovvero persone completamente fuori di testa che non fanno altro che vagare e vagare in cerca di benzina,cibo e acqua,vediamo ciò che resta del mondo che è impazzito e il protagonista che ne incarna lo specchio,si sa,lui è diventato un cane randagio in seguito alla morte della moglie e del figlio e solamente dopo è avvenuta l'apocalisse,abbiamo un cattivo,Immortan Joe che è immediatamente iconico,un uomo che esercita una forma di governo dittatoriale e considerato dai suoi sudditi,i figli della guerra,come un Dio e qui abbiamo,tra questi figli della guerra un Nicholas Hoult che regala a noi stolti spettatori una performance incredibile che un chiunque Robert Pattinson o Zach Efron vari si potrebbero solo sognare,qui interpreta appunto uno sgherro di Immortan Joe che,convinto di andare nel Valhalla per i servizi resi si lancia in un'inseguimento senza fine che durerà fino alla fine del film. Charlize Theron è la vera protagonista del film ed è centrale per tutta quanta la durata,cosa che ho trovato davvero molto interessante.
C'è la cosa bellissima di come queste donne nella società di Immortan Joe siano trattate come dei meri oggetti per "fabbricare" bambini e latte materno per nutrire i figli della guerra e tutto il film ruota attorno a Charlize Theron che cerca di portare in salvo le mogli di Immortan Joe,vediamo quindi come il film sia prettamente femminista,cosa che non si può fare altro che gradire,inoltre Max è trattato come fosse proprio un cane perchè parla pochissimo,come negli altri film del resto e per quaranta minuti ha questa museruola che gli copre metà del volto,sbaglia a sparare e deve cedere il fucile alla Theron,quindi il protagonista viene messo in secondo piano risultando comunque cazzuto ma mai al centro dell'attenzione,cosa che dopo tre film era più che lecita.
Parlando del lato tecnico del film non si può far altro che tesserne le lodi e chi lo ha definito bayano e mal fatto probabilmente non ha gusto estetico o ha visto il film sbagliato,la fotografia è spettacolare (rovinata dal 3d),la regia e il montaggio contengono una trovata geniale e innovativa ad ogni scena e anche a livello scenografico,di messa in scena,effetti speciali e stuntmen siamo messi benissimo,nulla risulta pacchiano o fittizio,nulla è lasciato al caso e si fa pochissimo uso di effetti visivi (che ancora oggi molti idioti confondono con gli effetti speciali),il montaggio è sì veloce ma non risulta mai disorientante tranne che in un paio di situazioni,inoltre la scelta di inserire la colonna sonora in tempo reale ed in scena è un colpo di genio incredibile.
In sintesi Mad Max Fury Road è un film su cui si potrebbe discutere per ore e ore,sulla potenza della regia,sulla genialità della messa in scena e sulla qualità complessiva,altrettante ore potrebbero essere spese a parlare delle implicazioni etiche del film e dei suoi messaggi in sottotesto,Fury Road è cinema allo stato puro e chi dice che è brutto,che è mal girato ed è mal fatto è meglio che lasci perdere il cinema e si trovi qualche altro hobby è un film perfetto che mescola adrenalina,emozioni,la cattiveria tipica di Miller e delle trovate a livello estetico e coreografico veramente innovative,un film che è uno dei momenti di cinema più alti di questo 2015,di un regista che come ammesso da Joe Dante è un settantenne che ha insegnato a questi incapaci che girano The Avengers 2 come si fa un film d'azione,d'ora in poi chiunque vorrà girare un film action/thriller,sci fi e fantasy dovrà fare i conti con questo capolavoro,da seppellire vivo chi dice che è brutto. Voto 10/10
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paride86
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venerdì 12 giugno 2015
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esplosivo
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Mad Max è imprigionato da un orrendo dittatore e fugge aggregandosi ad una Charlize Theron versione soldato Jane, circondato da celebri top model e inseguito da orridi albini.
Il film va preso per quello che è: una roboante americanata tutta spari ed esplosioni con pochi dialoghi ed effetti speciali da brivido.
Una volta accettato ciò si può godere di questa storia rumorosa e adrenalinica senza stare a pensare ad un messaggio di fondo o ad una morale.
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bericopredieri
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giovedì 18 giugno 2015
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mad max più in forma che mai.
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e alla fine tra esplosioni, pezzi di lamiera e brandelli di carne che volano da tutte le parti, chitarristi assatanati in fronte ai camion come le polene delle navi, tra tutto questo frastuono ti ritrovi a sospirare l'intervallo tra i due tempi per riposare un pò le orecchie e il cervello. Ma poi la chitarra ridà il là ai tamburi che percossi a tutta forza danno il tempo alle macchine lanciate a velocità folle sulla sabbia. E' tutto esagerato in questo film, è una indigestione strabordante di azione come non si vedeva da tempo, un grande spettacolo di fuochi artificiali e quando infine esci dal cinema nel buio silenzioso della notte ti ritrovi a pensare che alla fine era da un pò che non ti divertivi così.
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e alla fine tra esplosioni, pezzi di lamiera e brandelli di carne che volano da tutte le parti, chitarristi assatanati in fronte ai camion come le polene delle navi, tra tutto questo frastuono ti ritrovi a sospirare l'intervallo tra i due tempi per riposare un pò le orecchie e il cervello. Ma poi la chitarra ridà il là ai tamburi che percossi a tutta forza danno il tempo alle macchine lanciate a velocità folle sulla sabbia. E' tutto esagerato in questo film, è una indigestione strabordante di azione come non si vedeva da tempo, un grande spettacolo di fuochi artificiali e quando infine esci dal cinema nel buio silenzioso della notte ti ritrovi a pensare che alla fine era da un pò che non ti divertivi così.
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pie77
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martedì 19 maggio 2015
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minestra riscaldata
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Diviso tra reboot e remake del secondo capitolo della saga:- mad max 2 il guerriero della strada- pur non soddisfacendo nè l'uno nè l'altro si produce in un semplicistico e banale remake non tanto del film ma dei soli topoi del precedente svilendo trama, dialoghi e personaggi che appaiono cartooneschi, caricaturali, grotteschi, inverosimili, eccessivi, irreali.La gloriosa FORD XB GT Coupé V8 interceptor vine oscurata dall' ingombrante e anonima motrice che che trascina stancamente lo spettatore per tutto il film in un viaggio monotono che fa rimpiangere le atmosfere agorafobiche del capolavoro di Koncalovskij.Non resta altro che sorbirsi un infinito inseguimento condito da incursioni ultraspettacolarizzate alla dinamite a cui manca però l'elemento predatorio e primigineo, la tensione al ritorno agli istinti di base che tanto aveva permeato le incursioni meno muscolari ma ben piu ferocemente psicopatiche di Wez e gregari homungus.
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Diviso tra reboot e remake del secondo capitolo della saga:- mad max 2 il guerriero della strada- pur non soddisfacendo nè l'uno nè l'altro si produce in un semplicistico e banale remake non tanto del film ma dei soli topoi del precedente svilendo trama, dialoghi e personaggi che appaiono cartooneschi, caricaturali, grotteschi, inverosimili, eccessivi, irreali.La gloriosa FORD XB GT Coupé V8 interceptor vine oscurata dall' ingombrante e anonima motrice che che trascina stancamente lo spettatore per tutto il film in un viaggio monotono che fa rimpiangere le atmosfere agorafobiche del capolavoro di Koncalovskij.Non resta altro che sorbirsi un infinito inseguimento condito da incursioni ultraspettacolarizzate alla dinamite a cui manca però l'elemento predatorio e primigineo, la tensione al ritorno agli istinti di base che tanto aveva permeato le incursioni meno muscolari ma ben piu ferocemente psicopatiche di Wez e gregari homungus. La tipizzazione e la caratterizzazione dei personaggi è impalpabile, minimalista anche e soprattutto per quel che riguarda i costumi .Nulla evoca la maestosa figura dell'ayatollah di tutti gli ultimi guerrieri ed i suoi rascals del secondo capitolo.Nessuna indagine psicologica dei personaggi a parte gli indovinati dejavu lisergici del buon Tom Hardy che onestamente di meglio non avrebbe potuto fare.Il tutto improntato al molto politicamente corretto soprattutto nella forzata attenzione a ritagliare ai ruoli femminili un forzato ed urlato protagonismo verso un'emancipazione a tutti i costi sull'onda della nostrana logica delle quote rosa.Indovinate alcune atmosfere allucinate mentre la fotografia si divide tra sequenze a volte grandiose a volte demeziali. Un patchwork tra waterworld e trecento.Musiche cacofoniche all'isegna del trambusto e della confusione,niente a che vedere con le atmosfere create dall' indimenticabile Brian May. L'oblio delle idee, il trionfo di un altro blockbuster che vive degli allori dei film a basso budget degli illuminati anni 80 dove la facevano da padroni qualità, poesia ed idee.Miller dalle desolate terre perdute australiane sembra abbia cambiato residenza in qualche zona altolocata delle colline hollywoodiane.
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albymarat
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domenica 17 maggio 2015
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no, non ti ammiro.
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Le aspettative nei confronti di questo film erano alte e pompate dai soliti trailer al nandrolone, ma soprattutto dalla speranza di gustare un ottimo prodotto, interamente gestito da un regista che la creatura l'ha vista nascere e crescere.
La trilogia aveva lasciato dietro di sè, un inizio interessantissimo e un finale dal retrogusto amaro. La scelta di sfornare il quarto figlio è andata, a mio parere, a cozzare con un risultato deludente. Miller copula con una vergine affascinante ( cast di prim'ordine, un budget faraonico, John Seale per la fotografia ottima e montaggio accattivante e coerente con l'impostazione delle sequenze ) ma perde il suo quartogenito in un parto travagliato,spettacolare,allucinato.
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Le aspettative nei confronti di questo film erano alte e pompate dai soliti trailer al nandrolone, ma soprattutto dalla speranza di gustare un ottimo prodotto, interamente gestito da un regista che la creatura l'ha vista nascere e crescere.
La trilogia aveva lasciato dietro di sè, un inizio interessantissimo e un finale dal retrogusto amaro. La scelta di sfornare il quarto figlio è andata, a mio parere, a cozzare con un risultato deludente. Miller copula con una vergine affascinante ( cast di prim'ordine, un budget faraonico, John Seale per la fotografia ottima e montaggio accattivante e coerente con l'impostazione delle sequenze ) ma perde il suo quartogenito in un parto travagliato,spettacolare,allucinato. L'occhio è sazio, le viscere anche. Ma a livello qualitativo e di sostanza l'animo è deluso. Deluso nel sentire osannare questa (presunta) discesa nei ricordi di Max Rockatansky; lotta nei ricordi che si rende visibile solo in flashback sparsi, con poco criterio, ogni dieci/quindici minuti. Il max di questo capitolo è muscolare, valido, salvato dall'espressività di hardy ma non trasmette nulla a livello di pensiero e a livello di scoperta del personaggio.
In quest'ottica, Furiosa poteva rappresentare una ottima possibilità di spaziare in sensibilità diverse e più sfumate in virtù di un mondo in cui la vita, il seme, è quasi meno importante della terra, del ventre
pronto a generare un'esistenza. Così non è stato. Miller ci ha mostrato una carrellata di inseguimenti ( ben fatti e ripeto visivamente incalzanti e montati in modo superlativo ) ma sterili. Il contesto post apocalittico è invece stimolante e meritevole in quanto offre una tabula rasa visiva e un potenziale palcoscenico da riempire con maestria, sempre con intelligenza, ma soprattutto con idee. Alcuni hanno fornito una risposta riuscita in termini tragicomici ( vedi ad esempio film come benvenuti a zombieland ), interiori e spirituali ( codice genesi per citare un buon prodotto ), sociali e affettivi ( The road ), psicologici e cerebrali ( l'esercito delle 12 scimmie ).
George Miller, al contrario, non è in grado di sviluppare il tema post-apocalittico, il concetto post-apocalisse, con mad max fury road. Mi sembra molto stridente questo contrasto tra l'abbuffata visiva ed effettistica e la voglia di raccontarci veramente il "futuro" che ha creato. Non ho percepito la disperazione di questa società nè nelle carrellate di deformi in stile 300, nè in quelle riguardanti individui che rendono nota, la loro personale speranza.
Unica nota positiva: il villain immortan joe, eccentrico e divino nella sua pettinatura. Un amico padovano è stato consacrato appunto "nuovo Immortan Joe". Attendo, a breve, lo stesso taglio di capelli. Nel mentre ci siamo salutati con un "Ammiratemi".
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[+] c'è ben poco da mmirare
(di capitano nemo)
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