gennaro
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sabato 18 maggio 2019
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quella scintilla di poco conto
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Premessa.
Non ho mai visto film di questo tipo, non li conosco e non so quasi niente eccetto per il videogioco e per un altro titolo molto simile. Sapevo che dovevo vedere folli con macchine e altri mezzi. A causa di quest'ultimo mi sono lanciato a guardare il film aspettandomi qualcosa di interessante. Purtroppo, ci è riuscito a metà.
La trama è più o meno questa. Un uomo di nome Max si ritrova prigioniero di un uomo assai malvagio e strano. Una certa Furiosa a bordo di un autocisterna sta scappando da questo malvagio con delle donne. Max diventa un trofeo a bordo di una macchina e indossa una museruola alla "Hannibal Leather".
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Premessa.
Non ho mai visto film di questo tipo, non li conosco e non so quasi niente eccetto per il videogioco e per un altro titolo molto simile. Sapevo che dovevo vedere folli con macchine e altri mezzi. A causa di quest'ultimo mi sono lanciato a guardare il film aspettandomi qualcosa di interessante. Purtroppo, ci è riuscito a metà.
La trama è più o meno questa. Un uomo di nome Max si ritrova prigioniero di un uomo assai malvagio e strano. Una certa Furiosa a bordo di un autocisterna sta scappando da questo malvagio con delle donne. Max diventa un trofeo a bordo di una macchina e indossa una museruola alla "Hannibal Leather". Il guidatore, un certo Nux, la versione alternativa di Gollum deve raggiungere l'autocisterna, ma qualcosa cambia in questo viaggio recupero.
Max incontra Furiosa e si danno alla fuga.
Un problema che mi ha fatto storcere il naso è l'accelerazione improvvisa all'inizio del film come se il regista non sapesse creare delle scene adrenaliniche. Capisco che l'inizio è noioso e non bisogna soffermarsi più di tanto, ma così non penso che si risolva il problema. Tutta la scena dell'inseguimento iniziale l'ho trovata confusa e non mi ha intrattenuto per niente. Ho cercato di farmela piacere, ma proprio non ce l'ho fatta. Per me sono state scene a caso con un montaggio privo di logica. Così come il modo in cui Max viene catturato dai figli di guerra. Tipi bianchissimi e pronti a tutti ad essere folli.
Quest'ambientazione post apocalittica mi è sembrato per quasi tutta la durata del film a non essere così. Posso accettare che c'è stato una qualche catastrofe nucleare, ma per me si è visto troppo poco. Una "qualche città" e qualcosina nel deserto di notte. Poi il nulla. Solo sabbia con uno strano "effetto".
Max è il protagonista, compare per poco e questo è un altro problema. E' vero che l'inseguimento finale fa di più, l'ho sentito comunque trascurato.
I dialoghi sembravano parlare una lingua sconosciuta. Non capivo cosa dicevano e su cosa volessero parlare. I flashback di Max sono semplicemente incompresibili soprattutto perché credevo a un altro tipo di trama e non di certo a quella scontata.
Poche inquadrature rispetto a quelle che mi aspettavo e devo ammettere che io, tutta quest'adrenalina, non l'ho trovata.
Anche una certa scena di notte era scontata fin da subito.
Quando arriva la vera follia nella seconda parte, tutto prende piede risultando interessante. Certo l'ambientazione non cambia, ci sono già passato sopra e cose di questo tipo mi sono già capitate. Le scene si intrecciano tra loro diventando veramente pazze. Tutto l'inseguimento finale mi è piaciuto di più anche perché Furiosa (Charlize Theron), indimenticabile dopo aver interpretato in The Italian Job, si scatena.
Inoltre Furiosa è quella tosta, riesce però ad essere simpatica. E' stato uno dei due personaggi che mi ha trasmesso qualcosa. Insieme a lei c'è Nux (Nicholas Hoult, anche qui un attore che ho amato alla follia per via del ruolo in Il cacciatore di giganti.) Si ribella ad essere quello che è dimostrando di essere un personaggio ben gestito con un suo ruolo.
Per quanto strano possa essere, la prima parte mi pareva diretta da un regista diverso rispetto alla seconda.
Le uniche cose che si salvano sono appunto quest'ultimi personaggi, la sequenza finale arricchito da personaggi di diverso genere e qualche follia su strada ovvero quelle mini trovate di voler provare a cambiare le carte in tavole. La regia non mi è piaciuta quasi per niente. Gli altri difetti elencati sono solo alcuni.
Alla fine, volevo un film che mi intrattenesse, invece l'ha fatto a metà.
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paolp78
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martedì 19 maggio 2015
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di gran lunga il miglior mad max di sempre
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Pur avendo visto, a suo tempo, gli altri film della serie originaria, non sono mai stato un fan di Mad Max, perché quei film non mi avevano appassionato particolarmente; oggi non posso dire la stessa cosa. Il nuovo Mad Max di George Miller (che io intendo essere un riavvio della serie, come si dice oggi un reboot, spero seguito da altri capitoli) mi ha coinvolto e divertito come pochi action movies hanno saputo fare.
Quest’ultimo e nuovo film, “Mad Max: Fury Road”, mantiene gli elementi che caratterizzavano le pellicole della prima trilogia, approfondendoli; inoltre ne aggiunge di nuovi, permettendo un indiscutibile salto di qualità. Mi sbilancio in una previsione: questa nuova saga otterrà un seguito ed un successo più vasto di quello, già notevole, riscosso dalla precedente trilogia.
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Pur avendo visto, a suo tempo, gli altri film della serie originaria, non sono mai stato un fan di Mad Max, perché quei film non mi avevano appassionato particolarmente; oggi non posso dire la stessa cosa. Il nuovo Mad Max di George Miller (che io intendo essere un riavvio della serie, come si dice oggi un reboot, spero seguito da altri capitoli) mi ha coinvolto e divertito come pochi action movies hanno saputo fare.
Quest’ultimo e nuovo film, “Mad Max: Fury Road”, mantiene gli elementi che caratterizzavano le pellicole della prima trilogia, approfondendoli; inoltre ne aggiunge di nuovi, permettendo un indiscutibile salto di qualità. Mi sbilancio in una previsione: questa nuova saga otterrà un seguito ed un successo più vasto di quello, già notevole, riscosso dalla precedente trilogia.
Il fatto che il nuovo progetto sia stato partorito e sviluppato ancora dal regista e autore George Miller, garantisce circa l’aderenza di questo Mad Max a quello originale, almeno nei punti chiave che caratterizzano questo personaggio e che certo dovevano essere mantenuti. Miller, tuttavia, ha avuto il tempo (circa trenta anni) per individuare i punti deboli della sua narrazione e intervenire in modo mirato, affrontando il grosso limite del primo Mad Max, ovvero l’impossibilità di trovare uno sbocco per il completamento della narrazione (limite palesatosi chiaramente nel terzo film della serie originaria, decisamente il più deludente).
Nel finale di Fury Road si possono già scorgere quei barlumi di speranza che preludono (almeno questa è la mia sensazione) ad un’evoluzione molto più articolata ed innovativa di questa nuova saga, che spero possa essere quindi totalmente rivoluzionata nel suo sviluppo e capace di offrire una storia compiuta e soddisfacente.
Il carattere cupo e malinconico della serie originaria (tanto apprezzabile e riuscito da aver ispirato molti successi televisivi e cinematografici) è comunque garantito dal taglio introspettivo e tormentato del nuovo Max interpretato da Tom Hardy, afflitto e devastato mentalmente dai rimpianti del passato. La stessa cupezza e sofferenza interiore (ed esteriore) si riscontra anche negli altri personaggi della pellicola: il tutto a garanzia che il nuovo sviluppo che sembra intravedersi per la storia, sarà capace di convivere con l’atmosfera sofferente e pessimistica propria di questo personaggio e della sua saga.
Il caustico futuro post-apocalittico in cui è ambientata la storia è sempre quello dei primi tre film, ma gli innovativi effetti speciali e computerizzati, resi disponibili dal progresso tecnologico, e i notevoli mezzi economici di cui può avvalersi una produzione moderna di tal genere, consentono a Miller di ricostruire sullo schermo il suo mondo caustico e visionario, in modo assai più compiuto, particolareggiato e visivamente impattante. Questo è certo un altro dei punti di forza del film che segna la differenza con la vecchia trilogia.
Altro elemento forte della sceneggiatura è l’importante ruolo riconosciuto alla co-protagonista Furiosa. Inoltre risultano azzeccatissimi gli antagonisti ed i personaggi di contorno, che nel loro insieme arricchiscono il film contribuendo in modo determinante alla sua riuscita.
Ottime le prove recitative offerte da un cast il cui livello è innalzato dai due protagonisti (anche in questo Fury Road marca nettamente la differenza con i tre film di trent’anni prima). Tom Hardy si conferma ancora una volta bravissimo; Charlize Theron offre una delle interpretazioni più riuscite della sua carriera, dimostrandosi non solo una star hollywoodiana, ma anche un’attrice vera, capace di prove attoriali di alto spessore e notevole intensità.
Moltissime le trovate geniali e inconsuete, che conferiscono originalità alla pellicola e che hanno il merito di incastrarsi tutte benissimo tra loro, restando coerenti con la storia, anzi riuscendo addirittura a conferirle più forza, delineando meglio i particolari del mondo post-apocalittico di Miller.
Straordinari gli stuntman; ottime le coreografie nei combattimenti (su tutti quello tra Furiosa e Max incatenato a Nux che lo intralcia); godibili i momenti di umorismo che Miller inserisce con sapienza.
Assolutamente consigliato il grande schermo per godere a pieno degli effetti visivi e sonori.
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peppe2994
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giovedì 21 maggio 2015
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niente computer grafica, ma tanta spettacolarità
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George Miller ha tirato fuori dal cilindro un prodotto a dir poco eccezzionale.
Di questi tempi, inevitabilmente, motion capture e computer grafica sono gli strumenti fondamentali per stupire. Senza di essi molto difficilmente si può riuscire ad impressionare lo spettatore coinvolgendolo in momenti adrenalinici.
Questo è uno dei pochissimi film che riesce invece a stupire dall'inizio alla fine senza l'utilizzo massiccio della post produzione.
Il film è ambientato interamente nel deserto, e tutto si riduce ad una lotta per la sopravvivenza in un territorio altamente ostile. Molto semplice ma assolutamente efficace, in quanto giustifica la continua lotta per il possesso di ciò che conta.
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George Miller ha tirato fuori dal cilindro un prodotto a dir poco eccezzionale.
Di questi tempi, inevitabilmente, motion capture e computer grafica sono gli strumenti fondamentali per stupire. Senza di essi molto difficilmente si può riuscire ad impressionare lo spettatore coinvolgendolo in momenti adrenalinici.
Questo è uno dei pochissimi film che riesce invece a stupire dall'inizio alla fine senza l'utilizzo massiccio della post produzione.
Il film è ambientato interamente nel deserto, e tutto si riduce ad una lotta per la sopravvivenza in un territorio altamente ostile. Molto semplice ma assolutamente efficace, in quanto giustifica la continua lotta per il possesso di ciò che conta.
Una durata di due ore esatte potrebbe sembrare troppa per un film con ambientazione singola, invece Miller è riuscito a tirar fuori una storia coerente che prevede inseguimenti a bordo di oltre 200 fantastici veicoli realizzati apposta per la produzione.
Ogni inquadratura degli inseguimenti è azzeccatissima, e cosa ancor più sorprendente come si sia riusciti ad ottenere un risultato così esemplare impiegando decine e decine di persone contemporaneamente in un set regno del caos. Ed è proprio il caos che ha permesso la ripresa di scene così naturali. Assolutamente nessuna forzatura, come le imprese impossibili alle quali ci hanno abituato film di azione recenti.
Per il resto meritano particolare menzione trucco e costumi che amplificano il livello di coinvolgimento e sottolineano fino a che punto si può arrivare in un mondo che non offre speranze.
Sul fronte attori si evince bene lo sfiancamento generale da parte di tutti. E' quello che serviva al film, ma più che per bravura degli attori sembra dovuto al caldo del deserto com'è giusto che sia.
Concludendo, un film che rivedrei volentieri e soprattutto del quale gradirei il sequel
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khaleb83
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martedì 10 maggio 2016
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eccellente
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Questo film ha dialoghi ridotti a meno che all'osso e una trama assolutamente prevedibile. Eppure è, tenendo conto del genere, un capolavoro.
Perché ci sono fillm in cui le esplosioni servono a coprire la mancanza di parlato, e film in cui le esplosioni sono il parlato. Un modo differente di comunicare, efficace, assolutamente funzionale a quello che si propongono. Intrattenimento, adrenalina, ma senza rinunciare a mostrare qualcosa che semplicemente è andata storta, che ha lasciato il mondo in preda al delirio più assoluto.
C'è qualche leggerezza? Sicuramente. Probabilmente la più grande è il non voler dare spessore al protagonista, che un po' ne avrebbe beneficiato rendendo l'interpretazione di Hardy memorabile, mentre ce lo ritroviamo un po' sotto tono per gli standard cui ci ha abituato (tranne vistose eccezioni, sempre in grado di comunicare molto anche dietro i ruoli più abbrutiti e meno loquaci), o l'inserimento di alcuni personaggi femminili sinceramente evitabili (sia nell'economia della trama, come quello di Magen Gale, sia per l'incapacità dell'interprete, come nel caso di Rose Huntington-Whiteley).
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Questo film ha dialoghi ridotti a meno che all'osso e una trama assolutamente prevedibile. Eppure è, tenendo conto del genere, un capolavoro.
Perché ci sono fillm in cui le esplosioni servono a coprire la mancanza di parlato, e film in cui le esplosioni sono il parlato. Un modo differente di comunicare, efficace, assolutamente funzionale a quello che si propongono. Intrattenimento, adrenalina, ma senza rinunciare a mostrare qualcosa che semplicemente è andata storta, che ha lasciato il mondo in preda al delirio più assoluto.
C'è qualche leggerezza? Sicuramente. Probabilmente la più grande è il non voler dare spessore al protagonista, che un po' ne avrebbe beneficiato rendendo l'interpretazione di Hardy memorabile, mentre ce lo ritroviamo un po' sotto tono per gli standard cui ci ha abituato (tranne vistose eccezioni, sempre in grado di comunicare molto anche dietro i ruoli più abbrutiti e meno loquaci), o l'inserimento di alcuni personaggi femminili sinceramente evitabili (sia nell'economia della trama, come quello di Magen Gale, sia per l'incapacità dell'interprete, come nel caso di Rose Huntington-Whiteley). Ma questo non incide molto sul bilancio complessivo di un film che è fatto di suggestioni potenti e prepotenti, che parla alla pancia più che alla testa e che non va giudicato male per questo, perché lo fa come nessun altro ha saputo fare negli ultimi anni. Il tasso adrenalinico è ininterrotto, soffocante come dovrebbe essere, gli scenari inimitabili, i deliri in fuoco e lamiera di Miller assolutamente reali davanti agli occhi.
Un film assolutamente da non perdere, finché si ha ancora la capacità di perdersi nella pellicola. Ironicamente, un film "non per tutti".
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dandy
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mercoledì 15 marzo 2017
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una commercialata ipertrofica e nulla più.
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A distanza di 30 anni da "Mad Max oltre la sfera del tuono" Miller torna dietro la macchina da presa con uno scopo ben preciso:riottenere fama e successo riproponendo ciò che lo aveva reso famoso ad un pubblico nuovo.Obbiettivo fin troppo raggiunto.Successo trionfale di pubblico(e addirittura di critica) e ben 6 Oscar su 10 nominations(montaggio;sonoro e montaggio sonoro;scenografie;costumi;trucco e acconciature).90% di scontri,inseguimenti,lotte,stunt,disastri e tragedie varie per mascherare una trama pressochè inesistente(un viaggio d'andata e di ritorno in un deserto,tutto qui).Tecnicamente parlando è ineccepibile naturalmente,anche perchè oggi rispetto a 30 anni fa ci sono i vantaggi offerti dal digitale(ampiamente sfruttati).
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A distanza di 30 anni da "Mad Max oltre la sfera del tuono" Miller torna dietro la macchina da presa con uno scopo ben preciso:riottenere fama e successo riproponendo ciò che lo aveva reso famoso ad un pubblico nuovo.Obbiettivo fin troppo raggiunto.Successo trionfale di pubblico(e addirittura di critica) e ben 6 Oscar su 10 nominations(montaggio;sonoro e montaggio sonoro;scenografie;costumi;trucco e acconciature).90% di scontri,inseguimenti,lotte,stunt,disastri e tragedie varie per mascherare una trama pressochè inesistente(un viaggio d'andata e di ritorno in un deserto,tutto qui).Tecnicamente parlando è ineccepibile naturalmente,anche perchè oggi rispetto a 30 anni fa ci sono i vantaggi offerti dal digitale(ampiamente sfruttati).E come nei film precedenti la violenza esplicita è giustamente limitata.Ma siamo al livello di un sequel roboante e post-apocalittico di "Fast and Furious",con un pizzico di "I mercenari".Le inverosimiglianze abbondano che è un piacere,e così pure gli stereotipi.Hardy è sprecato perchè il suo Max a differenza di Gibson è solo l'ennesimo eroe anonimo indistruttibile e inarrestabile,e non basta l'overdose di sogni,flashback ricorrenti e visioni dei familiari morti a conferirgli spessore.Idem per i personagi femminili.Ci sono le donne di contorno fragili e indifese,quelle un pò più reattive pronte a sacrificarsi se serve,e una Charlize Theron irriconoscibile e priva di un braccio,anch'essa stereotipata come super-donna dura e pura.Megan Gale appare dopo la seconda parte,parla pochissimo ed esce di scena in 10-15 minuti circa:un passo avanti rispetto a quando(non) recitava nei cinepanettoni....Anche i cattivi sono semplicemente.....i cattivi.Immortan Joe ha un look notevole,e basta.Degli altri innumerevoli scagnozzi l'unico a restare impresso è Coma,sorta di musicista appeso a un palco su ruote che schitarra con tanto di casse e amplificatori.Ora,è vero che questi difetti (o almeno parte di essi) c'erano anche nella trilogia originale,ma parliamo del '78-'85.E in quel periodo film così erano una novità assoluta.Oggi di acqua sotto i ponti ne è passata a oceani.E un film ispirato a un film del passato va aggiornato sotto tutti gli aspetti,non solo quello tecnico.Per concludere,la vecchia trilogia di mad Max resta inarrivabile.Questo può andar bene a chi va al cinema per un pò di adrenalina usa e getta,e per sconvolgersi i timpani.
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no_data
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mercoledì 20 maggio 2015
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non ci sono sufficienti parole...
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...per descrivere Mad Max Fury Road.
Gestazione difficile e lunga più di un decennio per un film che sarà sicuramente l'esempio per altri action movie.
Rottura, è questo il termine che più lo caratterizza ,niente, a mia conoscenza, lo precede per velocità, bellezza estetica e sensoriale. L'assoluta e più accattivante novità riguarda l'impossibilità di metabolizzare ogni atto violento presente nei 120 minuti del film, non c'è tempo, è una corsa verso la speranza, la redenzione, Madre natura, verso la vita, nessuna distrazione pena la morte o la schiavitù che forse poi sono la medesima cosa.
Le assolutamente volute poche parole dei personaggi non fanno altro che avvalorare la violenta bellezza delle azioni, dei sacrifici e degli sguardi.
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...per descrivere Mad Max Fury Road.
Gestazione difficile e lunga più di un decennio per un film che sarà sicuramente l'esempio per altri action movie.
Rottura, è questo il termine che più lo caratterizza ,niente, a mia conoscenza, lo precede per velocità, bellezza estetica e sensoriale. L'assoluta e più accattivante novità riguarda l'impossibilità di metabolizzare ogni atto violento presente nei 120 minuti del film, non c'è tempo, è una corsa verso la speranza, la redenzione, Madre natura, verso la vita, nessuna distrazione pena la morte o la schiavitù che forse poi sono la medesima cosa.
Le assolutamente volute poche parole dei personaggi non fanno altro che avvalorare la violenta bellezza delle azioni, dei sacrifici e degli sguardi.
Il tratteggio delle forti, caparbie, ostinate ed intelligenti figure femminili, mogli non per scelta ( complimenti per la scelta del cast) che smettono di abbassare la testa ed accettare soprusi, ci introduce a quello che deve essere l'unico e possibile futuro.
Qui ora nasce la speranza, la fiducia e la sorellanza.
Un plauso meritano tutti gli stunts che sono stati la perfetta cornice di una storia ove la danza tra macchine e acrobazie umane sotterra quella scuola cinematografica che vede nell'uso degli effetti speciali computerizzati il protagonista principale.
Nessun riferimento in particolare...
Il Max di Tom Hardy è ruvido al punto giusto, accompagnato dall'accenno dei fantasmi del suo passato, non c'è paura nei suoi occhi solo istinto di sopravvivenza e ed una fugace malinconia che non lo inginocchia, anzi lo rende attaccato alla vita.
La stessa malinconia è presente nello sguardo di Furiosa-soldato, priva di un qualsiasi accenno alla sua femminilità ( Charlize Theron riesce a parlare con gli occhi), tutto è superfluo anche un braccio può essere sostituito senza difficoltà, quello che lo caratterizza è l'adattabilità, si è adeguata a tutto per sopravvivere(come Max). Ora basta, è arrivato il momento della scelta, chi vuoi essere?
Un ringraziamento a George Miller che finalmente mi ha fatto sentire come quei primi spettatori dei primi anni del secolo scorso, che davanti alle immagini proiettate su di uno schermo rimanevano basiti , stupiti, meravigliati.
E' sicuramente un film da vedere al cinema,
anche perchè dopo questa opera d'arte si dirà : DA MAD MAX FURY ROAD in poi...
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francesco df
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lunedì 25 maggio 2015
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impeccabile
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Semplicemente la perfezione del cinema di azione. Ritmo indiavolato, musica ritmata e fotografia perfetta, che dona alle scene d'azione e alle scenografie una potenza visiva che non teme rivali. L'estrema surrealtà del contesto dà modo al regista di realizzare scene davvero suggestive (i vecchi sui trampoli nella parte notturna ne sono un esempio lampante) e di rendere alla perfezione l'idea di un mondo post-apocalittico dove la follia domina su tutto. Ottima anche la scelta degli attori (menzione particolare per la Theron rapata a zero) e la resa dei personaggi (quello di Hoult con i suoi due "amici" alla base del collo, è fenomenale). Consigliato davvero a tutti
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the thin red line
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venerdì 3 luglio 2015
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action come andrebbe fatto sempre
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Il mondo è ridotto ad uno stato desertico, acqua e combustibile hanno scatenato guerre sanguinarie e continuano ad essere le fonti primarie di sopravvivenza. La legge del più forte vige incontrastata e Immortan Joe controlla la Cittadella come un 4 Reich, distribuendo a suo piacimento l'acqua. I predoni sono i suoi soldati che vivono e (soprattutto) muoiono per la sua ammirazione, Max non fa parte di loro e una volta catturato si ribella senza successo e viene usato come sacca di sangue. Tutto fila fino al giorno in cui Furiosa, Imperatrice e compagna di Immortan decide di scappare liberando e portando con se le sue concubine. Inizia cosi la fuga infinita attraverso la Fury road verso la libertà.
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Il mondo è ridotto ad uno stato desertico, acqua e combustibile hanno scatenato guerre sanguinarie e continuano ad essere le fonti primarie di sopravvivenza. La legge del più forte vige incontrastata e Immortan Joe controlla la Cittadella come un 4 Reich, distribuendo a suo piacimento l'acqua. I predoni sono i suoi soldati che vivono e (soprattutto) muoiono per la sua ammirazione, Max non fa parte di loro e una volta catturato si ribella senza successo e viene usato come sacca di sangue. Tutto fila fino al giorno in cui Furiosa, Imperatrice e compagna di Immortan decide di scappare liberando e portando con se le sue concubine. Inizia cosi la fuga infinita attraverso la Fury road verso la libertà.
Contemplando qualcosa di intimamente suo, George Miller ci riaccompagna a mo di caronte nel suo Inferno di sabbia e fuoco, attraversando il deserto su rombanti mezzi di trasporto incredibili. Con un ritmo narrativo a dir poco incalzante e una costante tensione dovuta anche al fracasso sonoro (volutissimo) e alle urla pazze dei suoi protagonisti, Mad Max è un road movie ad altissimo tasso adrenalinico come non lo si era mai visto, la sua particolarità sta proprio qui, in 2 ore di film ben 90 minuti trascorrono a bordo di mezzi di locomozione magnifici e ultrapotenti guidati da funanboli pazzi scatenati che si sparano addosso. Ma all'interno del lungo viaggio a prima vista senza senso compiuto si nascondono intenti benevoli e la ricerca di un qualcosa che serva al resto dell'umanità per ritrovare la strada giusta. Tutto ciò è condensato nel personaggio di Furiosa, decisa a scappare dal Terribile Immortan per redimersi e salvare le sue bellissime concubine da un futuro di schiavitù non solo sessuale, coadiuvata da un Max silenzioso con un passato da cancellare che lo perseguita tramite incubi terribili di persone che non ha potuto, o voluto, salvare. Miller è abilissimo a delineare un albero genealogico molto più complesso di ciò che sembra, con una precisa gerarchia legata alla forte personalità e alla capacità di imporsi sugli altri prima con la violenza poi con l'ammirazione. La regia velocissima e volutamente scattosa di Miller accellera i movimenti dei protagonisti facendoli sembrare ancora più squilibrati (bellissima la sequenza della fuga di Max all'interno delle caverne), ma ciò non rende affatto meno nitida la fotografia anzi ben carica di particolari e di pixel! La scelta di luce forte rende ancor più rovente il paesaggio desertico. La caricatura dei cattivi (finalmente bruttissimi) e della vera protagonista Furiosa (Theron) sono la ciliegina sulla torta di un progetto che inizialmente sembrava azzardato e che ad oggi risulta riuscitissimo e già pronto per un sequel. Tra le interpretazioni spicca la Theron (quasi scontato) che offusca un Hardy fin troppo imprigionato nel carattere chiuso di Max. Ma a spiccare decisamente è il notevolissimo Nicolas Hoult nel ruolo del predone destabilizzato dalla figura celestiale della sua amata, colui che sopporta il cambiamento più significativo.
Mad Max è destinato, se non lo avesse già fatto, a ritagliarsi una categoria tutta sua nel mondo del cinema
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jackiechan90
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martedì 26 maggio 2015
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ammirami
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George Miller torna in grande stile e realizza uno dei film milgiori di quest'anno. Non è solo l'uso degli effetti speciali, la scelta di attori dialto livello (Tom Hardy e Cahrlize Theron), l'uso delle musiche e del suono ad alzare il livello di questo che non può essere definito semplicemente il classico blockbuster o l'ennesimo reebot anni 80. L'opera di Miller viene riattualizzata per l'epoca contemporanea e diventa una metafora per parlare della sempre più discussa "morte del cinema". Sì perchè il tema del film è questo: il cinema di genere, che ha avuto proprio negli anni 80 il suo apice, mostra chiari segni di cedimento verso qualcosa che non può più essere considerato semplicemente "cinema" (i grandi universi transmediali e la serialità del video) ma è qualcosa di diversoche prende tutto l'universo mediale del video.
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George Miller torna in grande stile e realizza uno dei film milgiori di quest'anno. Non è solo l'uso degli effetti speciali, la scelta di attori dialto livello (Tom Hardy e Cahrlize Theron), l'uso delle musiche e del suono ad alzare il livello di questo che non può essere definito semplicemente il classico blockbuster o l'ennesimo reebot anni 80. L'opera di Miller viene riattualizzata per l'epoca contemporanea e diventa una metafora per parlare della sempre più discussa "morte del cinema". Sì perchè il tema del film è questo: il cinema di genere, che ha avuto proprio negli anni 80 il suo apice, mostra chiari segni di cedimento verso qualcosa che non può più essere considerato semplicemente "cinema" (i grandi universi transmediali e la serialità del video) ma è qualcosa di diversoche prende tutto l'universo mediale del video. La riscoperta delle grandi saghe cinematografiche, forse, è dovuta in parte a questo fenomeno (solo quest'anno "Jurassic Park" e "Star Wars", e prima ancora "Karate Kid"): si avverte la necessità di ritornare a un epoca dove la sala cinematografica era l'unica sede di emozioni forti davanti al video. Ed è proprio nella frase emblematica che dice il personaggio del Figli odella Guerra Nux ("Ammiratemi") che si nasconde tutto il senso dell'operazione fatta da Miller. Loscopo del regista è quello di fare un'opera che possa essere vista solo al cinema. E non potrebbe essere diversamente: solo sul grande schermo si può gustare tutto il campionario di suoni che riproducono lo sferragliare delle auto in corsa (spero che la pellicola venga considerata agli Oscar per la categoria "miglior montaggio sonoro") e l'assoluta epicità che trasuda dai dailoghi e dalle sequenze di lotta. Nell'universo distopico del deserto australiano, dove l'unico rifugio per gli uomini sono i mezzi di trasporto, è sempre al cinema che si rimanda, al mdoo di fare cinema oggi, sempre più frenetico e volubile. Una grande narrazione metacinematografica compiuta da un pioniere dei film apocalittici. Unica pecca la trama stessa che sembra concentrarsi più sulla protagonista femminile che non su Mad Max (come si evince già dalla locandina dove è l'immagine di Charlize Theron rasata e minacciosa a "schiacciare" Tom Hardy) tanto da diventare l'effettiva protagonista del film. E non si sa se la scelta può piacere o meno ai fan della serie e sia comprensibile per chi non avesse mai visto i film precedenti. Ma sono piccoli difetti che non offuscano il grande lavoro fatto da Miller e i suoi collaboratori. Spettacolare, infine, il chitarrista metal cieco che guida la carica dei Figli della Guerra. In quell'immagine ci sono tutti gli anni 80 con il loro completo di tamarraggine ed epicità.
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raysugark
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martedì 2 febbraio 2016
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mad max fury road
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Il regista e il creatore della leggendaria trilogia post-apocalittica Mad Max, George Miller sarebbe sicuramente ritornato con Mel Gibson a realizzare il quarto capitolo di Mad Max. Però nella pre-produzione ci sono stati moltissimi problemi, dove dopo l'accadimento dell'undici Settembre c'è stato un grosso crollo al dollaro causando problemi al budget della pellicola e Mel Gibson ha scontrato problemi nella vita privata. Dopo aver diretto Happy Feet e Happy Feet 2, nel 2015 George Miller riesce finalmente a realizzare Mad Max Fury Road con protagonisti Tom Hardy nel ruolo di Max Rockatansky e Charlize Theron nel ruolo dell'imperatrice Furiosa. Tom Hardy come Max Rockatansky sorprendere pienamente riuscendo a riprendere quel carattere feroce, quanto Mel Gibson mostrava nella trilogia precedente.
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Il regista e il creatore della leggendaria trilogia post-apocalittica Mad Max, George Miller sarebbe sicuramente ritornato con Mel Gibson a realizzare il quarto capitolo di Mad Max. Però nella pre-produzione ci sono stati moltissimi problemi, dove dopo l'accadimento dell'undici Settembre c'è stato un grosso crollo al dollaro causando problemi al budget della pellicola e Mel Gibson ha scontrato problemi nella vita privata. Dopo aver diretto Happy Feet e Happy Feet 2, nel 2015 George Miller riesce finalmente a realizzare Mad Max Fury Road con protagonisti Tom Hardy nel ruolo di Max Rockatansky e Charlize Theron nel ruolo dell'imperatrice Furiosa. Tom Hardy come Max Rockatansky sorprendere pienamente riuscendo a riprendere quel carattere feroce, quanto Mel Gibson mostrava nella trilogia precedente. Charlize Theron calza benissimo da Furiosa, come figura forte sia emotivamente che volontariamente alla ricerca della redenzione. In questo quarto capitolo di Mad Max a differenza della trilogia precedente, rilascia un marchio da donare speranza alle mogli e al popolo del tiranno Imortan Joe. Dal budget di 150 milioni di dollari incassa 375 milioni di dollari, grazie al talento sia di George Miller che della troupe riuscendo a realizzare dietro le quinte una grandissima lavorazione che ha richiesto tempo. Gli effetti speciali sono stati realizzati da rilasciare a bocca aperta allo spettatore, specialmente nelle scene di scontri alle macchine, della tempesta e infine nelle parti di grandissima follia. Il make-up e i costumi regalano una perfetta maschera per gli attori, completando l'aspetto dei personaggi. La fotografia dona i colori e le luci, da rispecchiare le atmosfere di grande intensità. Il montaggio riesce a rendere la pellicola scatenata, spettacolare, folle ed emozionante in tutta la sua durata. La colonna sonora di Junkie XL accompagna perfettamente l'atmosfera di pura follia, di cui viene mostrato in tutta la durata della pellicola. Il suono elettronico della chitarra e il rimbombo ritmico della batteria rimane appiccicata nei momenti di pura adrenalina, facendo rimanere lo spettatore incollato sulla poltrona. Contemporanea la colonna sonora riesce ad accompagnare anche le scene più emozionanti, sia di epicità che di grande drammaticità. Mad Max Fury Road è uno dei migliori film del 2015.
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