Youth - La giovinezza |
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Un film di Paolo Sorrentino.
Con Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Paul Dano.
continua»
Titolo originale Youth.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 118 min.
- Italia, Francia, Svizzera, Gran Bretagna 2015.
- Medusa
uscita mercoledì 20 maggio 2015.
MYMONETRO
Youth - La giovinezza
valutazione media:
3,65
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La vecchiaia secondo Paolodi Ginux85Feedback: 100 |
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lunedì 22 giugno 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
C'è tanto di tante cose in questo nuovo film del regista Paolo Sorrentino. Tanti sono i protagonisti. Due quelli principali: Fred, malinconico, cinico direttore d'orchestra in pensione, altezzoso e rassegnato al declino impostogli dall'età veneranda, interpretato da un Michael Caine sostanzialmente perfetto. Diverso ma altrettanto riuscito l'amico Harvey: anch'egli anziano, ma energico e combattivo regista che, nella febbricitante ricerca dell'inquadratura giusta, appare degna controfigura dell'amico. Prima della fine il film ci farà ricredere sul destino di entrambi. Accanto a questi, molti altri personaggi sono memorabili. Stupendo il finto Maradona: palleggiatore abilissimo seppur grasso e sempre a rischio asfissia. Bello l'alpinista: barbuto, silenzioso, espressivo. Allusivo il personaggio della figlia, di una fragilità quasi ineludibile, a dispetto dell'età, non più giovane. Accanto a quelli in carne e ossa, alcuni temi sono protagonisti indiscussi non meno evidenti degli attori. In primis il passato. Tutto nel film esiste in antitesi con il proprio passato: affrontare, superare quando anche solo non dialogare con il passato, assume per (quasi) tutti i personaggi le sembianze di un rebus senza via d'uscita. Il passato, ineludibile, cancella e sopprime; di qui l'angoscia pressante per ciò che si dimentica e che sparisce, perso probabilmente per sempre. Come ogni lieto fine impone, il film propone la più logica soluzione al problema. Le emozioni. Al di la dei successi terreni, delle gioie e dei dolori, degli amore e dei tradimenti. Oltre e a dispetto di tutto ciò, restano importanti e davvero preziose solo le emozioni, che la vita ci ha dato, e inaspettatamente continua a darci. Il dolore per la perdita della persona amata. La bellezza conturbante di una formosa Miss Mondo. Il dolore lancinante di un abbandono. I suoni armoniosi della natura, e il sogno ad occhi aperti che questi inducono. Perspicaci e ricorrenti, le emozioni irrompono persino in un'austera coppia di coniugi muti; improvvisamente travolti da una passione scatenata in una cornice bucolica. Vicenda e attori sono ambientati in un “non luogo”: lussuoso ma freddo, isolato, austero e sfuggente. Un lussuoso hotel svizzero, incastonato tra delle montagne di struggente bellezza; ed è facile vedere negli idillici panorami delle Alpi svizzere, un contraltare ai due principali protagonisti, problematici e quasi “sporchi”: non cattivi in se, piuttosto “consunti”, come segnati da vite lunghe e piene di successi, quanto di segreti e ombre, come le vite delle persone potenti (e a volte anche dei comuni mortali) sanno essere. Un po' come anche ne La grande bellezza, tutto questo “tanto” a tratti genera un po' di confusione. Il “disordine creativo” a cui Sorrentino un po' ci aveva abituati nelle suo opere precedenti, trova in questo film, prosieguo naturale. Ma dopo tutto questo è il minimo della pena a fronte delle tante qualità di quest'opera. Il film è emozionante, pieno di ispirazioni, arricchito con alcune citazioni colte che lasciano il segno nello spettatore medio; (dirette: Novalis. Indirette: La Montagna incantata di T.M. con la relativa introspezione e spaccati sociali). Intelligenti e profondi molti dei dialoghi, (banale qualche altro); ancora migliori alcuni lunghi silenzi che accompagnano i panorami. Di una bellezza sorprendente alcune riprese; assolutamente originale e bellissima la colonna sonora. In sintesi un film non comune, da vedere con attenzione, che ci conferma, qualora ce ne fosse bisogno, quanto Sorrentino sia un regista non solo bravo ma anche che ha tanto da dire e da dare al nostro cinema.
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