Titolo originale | Je suis un soldat |
Anno | 2015 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia, Belgio |
Durata | 96 minuti |
Regia di | Laurent Larivière |
Attori | Louise Bourgoin, Jean-Hugues Anglade, Laurent Capelluto, Nina Meurisse, Anne Benoît Nathanaël Maïni, Angelo Bison, Thomas Scimeca, Eva-Luuna Mathues, Isabelle Malin, Vittoria Scognamiglio, Jocelyne Desverchère, Fatima Souhalia-Manet, Stéphanie Blanchoud, Eloïse Vereecken, Thibaud Paligot, Patrick Lambert, Philippe Résimont, Jean-Benoît Ugeux, Izabela Karolczuk, Nicolas Janssens, Pierre Lekeux, Geoffrey Boissy, Vincent Collin, Bernard Eylenbosch, Jean-Louis Froment, Walym Belemkaddem, Michael Cambier, Luciano Arcangeli, Olivier Bisback, Yves Michel, Freddy Baugnée, Françoise Binet, Ludivine Meulemans, Bernard Sens, Alexandre Eloy. |
MYmonetro | 2,79 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 20 maggio 2015
CONSIGLIATO SÌ
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Sandrine ha 30 anni e non ha più né una casa né un lavoro. È così costretta a tornare a Roubaix a vivere con sua madre. In breve tempo trova lavoro presso lo zio Henri il quale acquista e rivende cani importati illegalmente da Paesi dell'Est Europa. La giovane donna riesce ad acquisire rispetto in un sottobosco di affari dominati da figure maschili. Il suo scopo è quello di guadagnare il più possibile per riprendersi la propria autonomia. Ma non è facile voltarsi sempre dall'altra parte di fronte al trattamento che gli animali subiscono.
Un film che tratta tematiche sociali si rivela sempre più interessante se non resta monotematicamente agganciato alla situazione che descrive ma va anche alla ricerca di altri possibili percorsi. È quanto accade in questo film che, pur non avendo un impatto così forte quanto il soggetto avrebbe consentito, riesce comunque a favorire una doppia linea di riflessione. La protagonista Sandrine è costretta a cercare un proprio spazio in un mondo in cui il liberismo economico dei nostri tempi riduce progressivamente le speranze della gente comune. Lei non ha più né lavoro né casa. Sua madre subisce l'arroganza di un giovane capo nel supermercato in cui lavora. Sua sorella è una modesta impiegata con un marito che passa da un lavoro precario a un altro avendo il sogno di costruirsi una casa di proprietà mentre è costretto ad abitare nell'appartamento della suocera. In questo mondo minato dalla perdita di un futuro Sandrine ne cerca uno ed Henri sembra essere in grado di offrirglielo a patto che il suo cuore si indurisca come i suoi timpani, che possano così smettere di sentire i guaiti di cuccioli di pochi giorni strappati alle madri per compiere viaggi clandestini su camion di trafficanti. Perché di traffico si tratta (e qui veniamo al secondo aspetto del film). Un'inchiesta del quotidiano francese "Liberation" ha evidenziato che, secondo il WWF, il commercio clandestino di animali (domestici e no) è il terzo in ordine di importanza dopo la droga e le armi e si aggira attorno ai 15 miliardi di euro. Inoltre la Francia è il Paese europeo con il più considerevole numero di animali domestici tra cui 8 milioni di cani. Se si considera che solo 150.000 dei 600.000 cani venduti annualmente provengono da allevatori registrati si può comprendere facilmente la rilevanza del fenomeno.