Anno | 2015 |
Genere | Western |
Produzione | Romania, Bulgaria, Repubblica ceca |
Regia di | Radu Jude |
Attori | Teo Corban, Toma Cuzin, Mihai Comanoiu, Victor Rebengiuc, Luminita Gheorghiu Alberto Dinache, Alexandru Dabija, Teodor Corban, Alexandru Bindea, Mihaela Sirbu, Adina Cristescu, Serban Pavlu, Gabriel Spahiu, Dan Nicolaescu, Liviu Ornea, Mihaela Drãgan, Claudiu Dumitru, Puiu Mircea Lascus, Swaylee Loughnane, Petrache Ninel, Sarra Tsorakidis, Daniel Visan. |
MYmonetro | 2,63 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 14 luglio 2016
In concorso a Berlino 2015, il film è un western dove i due protagonisti vanno a caccia di uno zingaro fuggito. Il film è stato premiato al Festival di Berlino, ha ottenuto 1 candidatura agli European Film Awards, Al Box Office Usa Aferim! ha incassato 100 mila dollari .
CONSIGLIATO NÌ
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In Valacchia, a metà del XIX secolo, padre e figlio inseguono a cavallo un uomo, un povero diavolo fuggito dalla residenza di un dispotico Boiardo. Accusato prima di furto e poi di adulterio, Carfin, zingaro e schiavo, trova rifugio nella campagna e nella soffitta di un contadino tollerante. Raggiunto e catturato da Costandin, sceriffo sbrigativo, e da Ioni, figliolo che vuole farsi uomo nel tempo di un viaggio, Carfin è ricondotto al cospetto del Boiardo. Ricompensati e congedati i due sgherri, il 'nobile' infligge all'uomo una barbara evirazione. Intascata la taglia, padre e figlio si allontanano a piedi, forse più ricchi ma certamente più disgraziati dell'uomo che hanno appena condannato.
Western rumeno in bianco e nero, Aferim! cavalca verso la frontiera dell'Est, denunciando i segni violenti che l'attraversano e la qualificano. Percorso trasversalmente da due uomini a cavallo, che discutono delle cose ordinarie della vita, Aferim! è un affresco crudo di un paese che prova a fare i conti col suo passato e con un complesso panorama multietnico. Quadro che comprendeva a metà dell'Ottocento diverse comunità rom, schiave e naturalmente escluse da qualsiasi politica di assegnazione delle terre, come da un reale miglioramento delle condizioni di vita.
Se il genere di riferimento è evidentemente il western, l'approccio di Radu Jude è decisamente antropologico e interessato a indagare le origini di pregiudizi e fanatismi nei confronti della cultura rom, una minoranza soggetta a continue modificazioni nella percezione esterna. Perché le culture rom, tutt'altro che cristallizzate e spesso in opposizione con l'esterno, nascono dal difficile incontro-scontro col mondo. Arduo era pure il confronto con le politiche e le autorità delle terre rumene, di cui Jude ci offre un passaggio polveroso, un episodio raccapricciante di soprusi e discriminazioni.
Dalla riduzione in schiavitù, alle azioni di assimilazioni del socialismo reale, gli zingari sono al centro della storia rumena e di un film ambientato a metà Ottocento, qualche anno prima dell'abolizione dell'asservimento nei principati danubiani di Moldavia e di Valacchia (1855-56).
Attraverso siparietti ricreativi, che scandiscono la ricerca di padre e figlio tra foreste (im)penetrabili e altipiani brulli, tra una notte in taverna e un'altra all'addiaccio, Aferim! tenta una ricognizione, portando a coscienza questioni controverse. Se il tentativo di comprensione e di esegesi delle 'cose storiche' è nobile, la sua applicazione picaresca rivela non poche difficoltà. Una su tutte la bidimensionalità del discorso cinema, disorganico, inconsistente e obsoleto rispetto al valore e all'urgenza tematica. La discussione sulle relazioni interetniche, compendiate dalla requisitoria strepitata di un prete incrociato sul cammino, non trova una dimensione estetica adeguata per dirsi e per dire della dimensione, politica, sociale e psicologica di cui il film si fa latore. Aferim! appare alla fine un mero esercizio stilistico poggiato su un terreno sfuggente come Carfin, che incarna il bene immateriale della memoria. Una memoria con cui confrontarsi per ricomporre una nazione divisa e andare avanti lungo un percorso non ancora concluso.
Film straordinario, "Aferim!" (bravo! in turco) è un'opera eccezionale senza dubbio complessa e con un enorme lavoro di ricerca alle spalle. Una regia magistrale che usa il bianco e nero per maggiormente mostrare l'arretratezza di un mondo che, stiamo attenti, non è affatto perduto. Picaresco, crudo, umoristico, etnologico, politico, a tratti assolutamente esilarante, [...] Vai alla recensione »
"Così è la vita...", "tengo famiglia...", "ogni scarrafone..." ecc. ecc. Una storia improntata su poche, eterne massime che riassumono le varie situazioni in cui si vengono a trovare i protagonisti. Da vedere, per la bravura degli interpreti e della regia: capaci di dar vita ad una storia solida che riesce ad elevarsi a livello epico.