giusen
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giovedì 26 settembre 2013
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sofia è tornata!
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La grande Sofia Coppola è tornata! Avevo l'impressione che i tempi eterni di Somewhere l'avessero inglobata...e invece rieccola nel suo stile migliore. In The Bling Ring ritroviamo sia il ritmo pop del fantastico Marie Antoinette sia l'eterna domanda su “chi siamo e dove stiamo andando” già presente in Lost In Translation. L'adolescente di oggi è totalmente invasato dalla televisione, dai social network, dalla moda e dal vole apparire. A Los Angeles questi aspetti sembrano ingigantiti o forse è il modo in cui la Coppola è solita trattare questi argomenti (si ricordi la scena delle vallette super scosciate quando viene rappresentata la televisione italiana in Somewhere). Qui, insomma, c'è l'eccesso, senza il quale è difficile essere coinvolti totalmente nel mondo dei giovani protagonisti.
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La grande Sofia Coppola è tornata! Avevo l'impressione che i tempi eterni di Somewhere l'avessero inglobata...e invece rieccola nel suo stile migliore. In The Bling Ring ritroviamo sia il ritmo pop del fantastico Marie Antoinette sia l'eterna domanda su “chi siamo e dove stiamo andando” già presente in Lost In Translation. L'adolescente di oggi è totalmente invasato dalla televisione, dai social network, dalla moda e dal vole apparire. A Los Angeles questi aspetti sembrano ingigantiti o forse è il modo in cui la Coppola è solita trattare questi argomenti (si ricordi la scena delle vallette super scosciate quando viene rappresentata la televisione italiana in Somewhere). Qui, insomma, c'è l'eccesso, senza il quale è difficile essere coinvolti totalmente nel mondo dei giovani protagonisti. Interessante scoprire quali vip, reali, vengono colpiti (da Lindsay Lohan a Orlando Bloom). Appare anche l'attrice feticcio della Coppola, Kirsten Dunst.
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francysig
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giovedì 26 settembre 2013
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il mito di hollywood di sofia
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Lo slang usato per il titolo lo suggerisce: “The Bling Ring” (la banda dei gioielli) è un film che racconta l’america e più precisamente quella fetta di popolazione che negli stati uniti nasce e vive con il mito di Hollywood. Una storia realmente accaduta di un gruppo di adolescenti californiani ossessionati dalle celebrità, tanto da volerli imitare, non importa se per farlo dovranno infrangere la legge. La Coppola prende ispirazione da un fatto di cronaca realmente accaduto per calarsi nelle vite di questo bizzarro gruppo di adolescenti un po’ folli fanatici, ma lo fa con un certo distacco oggettivo che a tratti ricorda lo stile documentaristico. Il risultato è un film piacevole, ironico e per certi versi “inquietante”.
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Lo slang usato per il titolo lo suggerisce: “The Bling Ring” (la banda dei gioielli) è un film che racconta l’america e più precisamente quella fetta di popolazione che negli stati uniti nasce e vive con il mito di Hollywood. Una storia realmente accaduta di un gruppo di adolescenti californiani ossessionati dalle celebrità, tanto da volerli imitare, non importa se per farlo dovranno infrangere la legge. La Coppola prende ispirazione da un fatto di cronaca realmente accaduto per calarsi nelle vite di questo bizzarro gruppo di adolescenti un po’ folli fanatici, ma lo fa con un certo distacco oggettivo che a tratti ricorda lo stile documentaristico. Il risultato è un film piacevole, ironico e per certi versi “inquietante”. Ciò che si percepisce è l'ostentazione e la smania di mostrarsi come delle celebrità, il bisogno estremo e incontrollato a vestirsi e atteggiarsi come se lo fossero. La regia della Coppola non sorprende, mantenendosi ampiamente sopra la media e rispettando le aspettative degli spettatori(assidui della regista e non) . Dieci e lode alla Watson, finalmente cresciuta e ormai lontana anni luce dalla Hermione che l’ha resa celebre.
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[+] grande sofia...!
(di sorella luna)
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alisubi85
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giovedì 26 settembre 2013
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l'evoluzione di emma
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Da Harry Potter a The Blig Ring il salto è lungo, ma non impossibile. Finalmente possiamo assistere all'evoluzione della bellissima Emma Watson che ha messo a riposo (speriamo non per sempre) i panni della giovane maghetta. In attesa di vedere Giovani ribelli dove anche l'Harry Potter Daniel Radcliffe si cimenta con ruoli ben diversi da quelli a cui ci aveva abituati, The Bling Ring è un film da scoprire non solo per gli amanti della saga di Rowling. Sofia Coppola immerge un gruppo di ragazzi nel caos mediatico di Hollywood, tra luci al neon, flash di paparazzi e musica incessante. Il risultato lascia alcuni spazi incompleti, ma come in ogni opera della Coppola dove il sentimento di vuoto e di riflessione è predominante.
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Da Harry Potter a The Blig Ring il salto è lungo, ma non impossibile. Finalmente possiamo assistere all'evoluzione della bellissima Emma Watson che ha messo a riposo (speriamo non per sempre) i panni della giovane maghetta. In attesa di vedere Giovani ribelli dove anche l'Harry Potter Daniel Radcliffe si cimenta con ruoli ben diversi da quelli a cui ci aveva abituati, The Bling Ring è un film da scoprire non solo per gli amanti della saga di Rowling. Sofia Coppola immerge un gruppo di ragazzi nel caos mediatico di Hollywood, tra luci al neon, flash di paparazzi e musica incessante. Il risultato lascia alcuni spazi incompleti, ma come in ogni opera della Coppola dove il sentimento di vuoto e di riflessione è predominante. È riservato allo spettatore il non difficile compito di comprendere che direzione hanno scelto i protagonisti e quale mondo di finzione viene proposto a chiunque ogni giorno.
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mauritaz
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giovedì 26 settembre 2013
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la coppola ad un nuovo livello
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Una prova di grande maturità quella della Coppola, che pende coraggio e decide, in questo film, di scardinare il suo linguaggio tipico, rimescolandone le caratteristiche per creare un film diverso e nuovo che si discosta dai precedenti. Bling Ring è un viaggio di sola andata nel mondo glitterato e patinato delle celebrità visto attraverso gli occhi avidi ed enormemente confusi, di un gruppo di teenagers americani; un po’ per gioco e un po’ per caso questi delinquenti in erba si ritrovano ad intrufolarsi nelle case delle celebrità alla ricerca di cimeli e oggetti feticcio ( fino anche agi loro animali) che rubano e indossano senza pietà e decisamente senza vergogna.
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Una prova di grande maturità quella della Coppola, che pende coraggio e decide, in questo film, di scardinare il suo linguaggio tipico, rimescolandone le caratteristiche per creare un film diverso e nuovo che si discosta dai precedenti. Bling Ring è un viaggio di sola andata nel mondo glitterato e patinato delle celebrità visto attraverso gli occhi avidi ed enormemente confusi, di un gruppo di teenagers americani; un po’ per gioco e un po’ per caso questi delinquenti in erba si ritrovano ad intrufolarsi nelle case delle celebrità alla ricerca di cimeli e oggetti feticcio ( fino anche agi loro animali) che rubano e indossano senza pietà e decisamente senza vergogna. Molti i punti di eccellenza del film, a partire dalla colonna sonora strepitosa ( del resto la Coppola non ci ha mai deluso da questo punto di vista) che calca le scene fondamentali e accompagna, invece, lo svolgimento del film. Altra eccellenza è senza dubbio la regia, impeccabile, senza mancare di profondità e coinvolgimento, ci conduce nelle vite di questi ragazzi piano piano, ce li fa scoprire fino in fondo senza pregiudizi, lasciando a noi il compito della sentenza finale. Emma Watson, senza dubbio la punta di diamante del cast, riesce a dare vita al suo personaggio con tale naturalezza che quasi ci si dimentica che lei in realtà è davvero una celebrità.
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maribi
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giovedì 26 settembre 2013
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in pieno stile sofia coppola
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Ho avuto la fortuna di vedere The Bling Ring in anteprima e lo ritengo un film ben fatto, perfettamente in linea con le tematiche affrontate da Sofia Coppola negli altri suoi film. Da adoratrice di Lost in Translation, ho riscontrato la stessa tendenza ad affrontare lo spaesamento dei giovani protagonisti, immersi in un mondo troppo grande per loro. Anche se pienamente consapevoli delle proprie azioni, i “teppisti” si dimostrano privi di una vera coscienza, in balia piuttosto delle ambizioni degli adolescenti del nuovo millennio: essere uguali agli altri ed essere socialmente riconosciuti. Vantarsi su Facebook dei propri “traguardi” è un esempio di come il gruppo non cerchi solo di trasgredire le regole, ma aspiri ad essere glorificato da tutti.
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Ho avuto la fortuna di vedere The Bling Ring in anteprima e lo ritengo un film ben fatto, perfettamente in linea con le tematiche affrontate da Sofia Coppola negli altri suoi film. Da adoratrice di Lost in Translation, ho riscontrato la stessa tendenza ad affrontare lo spaesamento dei giovani protagonisti, immersi in un mondo troppo grande per loro. Anche se pienamente consapevoli delle proprie azioni, i “teppisti” si dimostrano privi di una vera coscienza, in balia piuttosto delle ambizioni degli adolescenti del nuovo millennio: essere uguali agli altri ed essere socialmente riconosciuti. Vantarsi su Facebook dei propri “traguardi” è un esempio di come il gruppo non cerchi solo di trasgredire le regole, ma aspiri ad essere glorificato da tutti. Non vogliono colpire i vip, vittime dei loro furti, ma essere come loro. Bellissima la scena in cui entrano in casa di Paris Hilton e vogliono rubarle anche il chiwawa. Un film decisamente divertente, con molti spunti di riflessione che merita di esser visto e che perfettamente si inserisce nel contesto attuale in cui essere famosi è in assoluto la massima aspirazione di buona aprte delle nuove generazioni.
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pippopalomba
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giovedì 26 settembre 2013
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di nuovo adolescenza, ma con un nuovo registro
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La Coppola torna a raccontare, dopo “Il giardino delle vergini suicide” e “Marie Antoinette” l'età adolescenziale, ma lo fa con un piglio decisamente diverso: non più adolescenza confusa al limite dello stordimento, ma scelleratezza e incoscienza, unite ad una buona dose di ossessività. Bling Ring racconta la vita di un gruppo di ragazzi annoiati con il chiodo fisso delle celebrità e del gossip spicciolo, normali adolescenti della middleclass, se non fosse per la meticolosità con cui decidono di penetrare nelle vite delle celebrities che tanto adorano. Incursioni, furti con scasso e veri e propri piani degni di Lupin per arrivare anche solo a sfiorare quella gloria e quella fama che vorrebbero possedere loro stessi.
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La Coppola torna a raccontare, dopo “Il giardino delle vergini suicide” e “Marie Antoinette” l'età adolescenziale, ma lo fa con un piglio decisamente diverso: non più adolescenza confusa al limite dello stordimento, ma scelleratezza e incoscienza, unite ad una buona dose di ossessività. Bling Ring racconta la vita di un gruppo di ragazzi annoiati con il chiodo fisso delle celebrità e del gossip spicciolo, normali adolescenti della middleclass, se non fosse per la meticolosità con cui decidono di penetrare nelle vite delle celebrities che tanto adorano. Incursioni, furti con scasso e veri e propri piani degni di Lupin per arrivare anche solo a sfiorare quella gloria e quella fama che vorrebbero possedere loro stessi. Il film è ben diretto e decisamente meno lento di Lost in Translation: un susseguirsi di eventi e un crescendo di frenesia che dona all’intero film un andamento scorrevole e divertente. Emma Watson è di sicuro la migliore, tutti molto bravi gli altri attori, ma Emma è decisamente sopra la media ed è forse questo il ruolo definitivo che le permetterà di scollarsi di dosso la candida immagine di Hermione. Un film bello da vedere (e rivedere), che forse si discosta dai soliti temi tanto cari alla Coppola, ma che non perde la sua cifra stilistica.
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thatsmaka
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martedì 17 settembre 2013
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sofia coppola si rilancia con il bling ring
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Sofia Coppola in questo suo ultimo film dimostra una prova di grande maturità, guardando con occhio oggettivo il mondo dei giovani teenagers americani, immersi (e sommersi) nella cultura di internet e del fashion addicted. Fa da sfondo una bellissima Los Angeles, quella Hollywoodiana e delle celebrity; ville di lusso, vestiti alla moda e macchine scintillanti. La storia è quella di un gruppo di adolescenti che un po' per gioco, un po' per caso, si ritrovano ad intrufolarsi e a rubare nelle case dei VIP, taggando le proprie bravate (ma anche qualcosa di più) sui social network, di cui sono espressione lampante. Il film ha molte freccie al suo arco: Una splendida colonna sonora, una regia impeccabile e sempre profonda, ed una Emma Watson finalmente matura e che dimostra di riuscire a svestire i panni della piccola Hermione di Harry Potter.
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Sofia Coppola in questo suo ultimo film dimostra una prova di grande maturità, guardando con occhio oggettivo il mondo dei giovani teenagers americani, immersi (e sommersi) nella cultura di internet e del fashion addicted. Fa da sfondo una bellissima Los Angeles, quella Hollywoodiana e delle celebrity; ville di lusso, vestiti alla moda e macchine scintillanti. La storia è quella di un gruppo di adolescenti che un po' per gioco, un po' per caso, si ritrovano ad intrufolarsi e a rubare nelle case dei VIP, taggando le proprie bravate (ma anche qualcosa di più) sui social network, di cui sono espressione lampante. Il film ha molte freccie al suo arco: Una splendida colonna sonora, una regia impeccabile e sempre profonda, ed una Emma Watson finalmente matura e che dimostra di riuscire a svestire i panni della piccola Hermione di Harry Potter. Voto: 9
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ciccilleju
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domenica 15 settembre 2013
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fluttuante.
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Analizziamo The Bling Ring.
Premetto che sono un amante dei film di Sofia Coppola ma questo film mi ha fatto storcere un po' il naso.
Il film in sé è attuale.
Scenario molto realistico, ambientazioni che lasciano capire la tipologia delle giornate trascorse in quell'ambiente.
Colonna sonora forte (forse un po' troppo "rappata" per i miei gusti, abituato alle chicche selezionate dalla Coppola per i suoi film, ma qui siamo in America per cui ci sta).
Si lascia guardare nella totalità della sua ora e mezza di visione ma...ad un certo punto il film finisce ed io mi domando: "ok, sarà una specie di fine primo tempo? Dov'è il film? "
Conclusione? Mi è sembrato un film sconclusionato.
Fluttuante.
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Analizziamo The Bling Ring.
Premetto che sono un amante dei film di Sofia Coppola ma questo film mi ha fatto storcere un po' il naso.
Il film in sé è attuale.
Scenario molto realistico, ambientazioni che lasciano capire la tipologia delle giornate trascorse in quell'ambiente.
Colonna sonora forte (forse un po' troppo "rappata" per i miei gusti, abituato alle chicche selezionate dalla Coppola per i suoi film, ma qui siamo in America per cui ci sta).
Si lascia guardare nella totalità della sua ora e mezza di visione ma...ad un certo punto il film finisce ed io mi domando: "ok, sarà una specie di fine primo tempo? Dov'è il film? "
Conclusione? Mi è sembrato un film sconclusionato.
Fluttuante.
Che non arriva dove vorrebbe arrivare o forse lo fa e non me sono reso conto?
Appena sufficiente
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lauro123
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mercoledì 11 settembre 2013
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coppola.. sinonimo di qualità oppure..
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Dev'essere difficile avere un cognome così altisonante ma è davvero sinonimo di qualità? Sostanzialmente no basti pensare a nicholas coppola in arte cage per dimostrare questa teoria, per fortuna sofia non si dimostra così poco capace e ci confeziona un film con una storia assolutamente interessante che però non convince appieno per le scelte fatte dalla coppola che utilizza immagini o video di persone famose come intermezzo che spezzano la narrazione che comunque rimane quasi sempre interessante arrivando a scene molto incalzanti. La regia alle volte risulta però un po statica e non ci sono particolari movimenti di macchina da segnalare a mio avviso, complice il genere del film assolutamente non avvezzo a questo genere di cose comunque rimane sempre gradevole.
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Dev'essere difficile avere un cognome così altisonante ma è davvero sinonimo di qualità? Sostanzialmente no basti pensare a nicholas coppola in arte cage per dimostrare questa teoria, per fortuna sofia non si dimostra così poco capace e ci confeziona un film con una storia assolutamente interessante che però non convince appieno per le scelte fatte dalla coppola che utilizza immagini o video di persone famose come intermezzo che spezzano la narrazione che comunque rimane quasi sempre interessante arrivando a scene molto incalzanti. La regia alle volte risulta però un po statica e non ci sono particolari movimenti di macchina da segnalare a mio avviso, complice il genere del film assolutamente non avvezzo a questo genere di cose comunque rimane sempre gradevole. Pecuniare la scelta di utilizzare delle musiche dentro solo se ascoltate dai protagonisti come per esempio in macchina o con lo stereo e in discoteca (la coppola non si inventa niente infatti la scelta si è già vista in molti film) e lascia frastornati dopo scene molto silenziose, a mio avviso questa scelta riesce a far immergere maggiormente lo spettatore che risulta piu in tensione nei momenti di silenzio pronto a vedere la banda colta con le mani nel sacco e successivamente viene sballonzolato al ritmo della musica con gli stessi protagonisti.
I protagonisti sono di certo ben riusciti sopratutto il protagonista vero e proprio marc che viene esplorato forse un po stereotipato, ma il punto su cui vorrei soffermarmi è emma watson che si conferma una buona attrice ma che non riesce a mio certo a tornare hai fasti di noi siamo infinito. Il film in generale intrattiene e di certo gli intramezzi sono la cosa meno riuscita che fa calare di certo il voto, aggiunta appunto alla regia un po monotonale. Il film comunque è consigliato :)
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killbillvol2
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mercoledì 11 settembre 2013
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the bling ring
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Dopo il noioso, inutile, spocchioso e ruffiano Somewhere (mi sono dimenticato qualcosa?), Sofia Coppola, figlia del più famoso (e bravo) Francis Ford, torna al cinema, cambiando drasticamente genere, girando una storia vera, un dramma adolescenziale con tanto di rapine, cercando di criticare la società edonista tanto odiata da Harmony Korine.
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Dopo il noioso, inutile, spocchioso e ruffiano Somewhere (mi sono dimenticato qualcosa?), Sofia Coppola, figlia del più famoso (e bravo) Francis Ford, torna al cinema, cambiando drasticamente genere, girando una storia vera, un dramma adolescenziale con tanto di rapine, cercando di criticare la società edonista tanto odiata da Harmony Korine. Purtroppo, degli ottanta minuti di durata resta ben poco, e si nota la totale mancanza di novità di questo finto film trasgressivo. Perché di trasgressivo c'è poco o niente. E' stato studiato con attenzione, nei minimi dettagli, senza far sbavare nulla...e in un'opera di questo genere, cosa ci potrà mai essere di trasgressivo? Niente. E infatti è proprio questa la risposta. Il film parte bene con dei titoli di testa ben riusciti, composti da star sul red carpet, borse firmate e i protagonisti che recitano a memoria un discorso già preparato davanti alle telecamere mentre stanno per entrare in tribunale. Dopodiché il ritmo cala completamente. D'altronde, cosa ci potevamo aspettare dalla regista di Somewhere? Cominciano i furti, e si è un po' rincuorati, ma dopo il terzo si capisce che non ci saranno più novità: i furti si svolgeranno tutti allo stesso modo, e il film andrà avanti monotonamente come le scorribande. Si perde interesse, anche grazie a dei personaggi mal inquadrati e tratteggiati. Il fatto che stiano fin da subito antipatici allo spettatore è un bene, considerando il tema trattato, ma presto non si vede l'ora di vederli chiusi dietro le sbarre a far la fame. I ragazzi non hanno ideali, non rapinano queste case con un vero scopo...l'unico motivo è la voglia di vestirsi Prada, Gucci o Chanel senza pagare. E qui ritorna la società menefreghista, egoista, che spreca tutte le sue energie alla ricerca del divertimento facile (e malato) descritta dal già citato Korine nel recente e cinico Spring Breakers (da molti male interpretato come un'esaltazione della società di cui sopra) che però risulta molto più riuscito di questo Bling Ring. La componente allucinante, cattiva e cruda presente nel film di Korine, è quasi totalmente esclusa nel film della Coppola, che non osa, non rischia di non poter piacere ad un pubblico vasto, e perciò costruisce il film a tavolino, come già detto. La regia (che spazia dalla camera a mano alla steadycam) riserva scene e inquadrature riuscite (la rapina a casa di Lindsay Lohan, l'uscita dal tribunale) e altre del tutto inutili, come la lunga camera fissa sull'antipatico protagonista Marc mentre balla fumando erba. E così il film giunge a conclusione, ma non ad una conclusione. Si va avanti tra cocaina e marijuana, tra vestiti firmati e Rolex rubati, fino ad un ultimo quarto d'ora dove il troppo stroppia mentre si tenta una velata denuncia ai media, e alla loro ossessione per "le storie alla Bonnie e Clyde"...alla quale ci avevano già pensato 19 anni fa Oliver Stone e Quentin Tarantino. In più l'interpretazioni dei cinque giovani attori non migliora di certo questa pellicola (imbarazzante Broussard, accettabile la Chang, bella ma fastidiosa la Watson, che aveva fatto di meglio nel recente Noi Siamo Infinito) senza sorprese, senza novità, verso il quale si ha una forte sensazione di essere stati ingannati. Il pugno nello stomaco non arriva, al contrario di quanto accaduto con Spring Breakers. Inutile.
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