pod73
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sabato 28 settembre 2013
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noioso
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ok, ci sta il film "denuncia sociale" della nuova generazione, però decisamente noioso e ripetitivo...
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chia.berti94
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sabato 28 settembre 2013
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fantastico!!
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Film davvero stupendo..Emma è una grande!!=)
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vapor
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sabato 28 settembre 2013
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non mi resta che piangere..
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Il film narra una vicenda realmente accaduta senza niente alterare, assomigliando piuttosto a un documentario ma senza le voci fuori campo; più esattamente sembra un film sul documentario che non è mai stato girato. La trama non si sviluppa, nel senso che i fatti scorrono da soli inevitabilmente così come nella realtà; i dialoghi sono pochi e minimizzati all'essenziale slang giovanile americano che caratterizza non solo i "fashion victims" di oggi, ma la Mala Educacìon della gioventù veramente bruciata di oggi. Non c'è niente che non vada in questo film, se non il fatto che sia un cinema indigesto, poco gratificante, nauseante, poichè offre uno spaccato della cultura più inconsistente e frivola che si possa vedere.
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Il film narra una vicenda realmente accaduta senza niente alterare, assomigliando piuttosto a un documentario ma senza le voci fuori campo; più esattamente sembra un film sul documentario che non è mai stato girato. La trama non si sviluppa, nel senso che i fatti scorrono da soli inevitabilmente così come nella realtà; i dialoghi sono pochi e minimizzati all'essenziale slang giovanile americano che caratterizza non solo i "fashion victims" di oggi, ma la Mala Educacìon della gioventù veramente bruciata di oggi. Non c'è niente che non vada in questo film, se non il fatto che sia un cinema indigesto, poco gratificante, nauseante, poichè offre uno spaccato della cultura più inconsistente e frivola che si possa vedere. Quella "benestante" malattia che si trasmette dai genitori ai figli come un virus. Ma a noi, che abbiamo la mente vaccinata, non veniteci a dire che l'apparenza inganna, anzi: se il cinema fosse tutto così, le sale sarebbero vuote. Se, come la Coppola, incominciamo a raccontare la vera verità anche al cinema, come si può dunque fuggirne.. non più un'evasione dalla realtà, ma un cinema d'invasione della realtà. Ed è una sensazione terribile. Non mi resta che piangere
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giuliovill
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sabato 28 settembre 2013
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un vero schifo, pretenzioso e noioso
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Penso di non aver mai visto un film del genere. Brutta la regia,brutta la fotografia, brutte le scritte, le grafiche. La storia potrebbe anche essere divertente, ma il film è davvero inguardabile. Noiosissimo, musiche fastidiose, privo di dialoghi.
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65scrocchio
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sabato 28 settembre 2013
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oh no!,,,,,,,,
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sofia si è persa nella sua bravura....ragazzini di Los Angeles belissimi che in realta nella vita reale erano orrendi.... trane la capo gruppo(check at perezhilton.com the real bling ring and what happened to them....???) la regia è ottima con alcuni punti di sceneggiature splendidi ma si capisci benissimo che il film è sponsorizzato al 100% da una famosa casa che porta le iniziali L V,,,,, mi dispiace ma niente a che vedere con tli altri suoi film... per non parlare di emma che cerca di interpretare una teenager americana in modo forzato,,,,, sorry TWO tumbs down !!!!!
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hollyver07
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sabato 28 settembre 2013
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quasi il nulla... non solo esistenziale
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Ciao. Pellicola che propone la trasposizione degli eventi avvenuti in un recente passato e che vide, come reali protagonisti, un gruppetto di giovani calliforniani annoiati tutti provenienti dalla medio-bassa borghesia americana (ma non credo che l'idealizzazione sociale sia attinente a questa vicenda). Questi, forse per vivere una sorta di avventura adolescenziale, si intrufolavano nelle abitazioni di personaggi famosi derubandoli di tutto e un po, chiaramente ed esclusivamente oggetti griffati, per poi spassarsela con il bottino o con il denaro da essi ricavato. Esito di tali scorrerie fu l'esser arrestati e sottoposti al giudizio della legge (investigazioni al massimo livello su facciadabokkete e soffiate telefoniche varie).
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Ciao. Pellicola che propone la trasposizione degli eventi avvenuti in un recente passato e che vide, come reali protagonisti, un gruppetto di giovani calliforniani annoiati tutti provenienti dalla medio-bassa borghesia americana (ma non credo che l'idealizzazione sociale sia attinente a questa vicenda). Questi, forse per vivere una sorta di avventura adolescenziale, si intrufolavano nelle abitazioni di personaggi famosi derubandoli di tutto e un po, chiaramente ed esclusivamente oggetti griffati, per poi spassarsela con il bottino o con il denaro da essi ricavato. Esito di tali scorrerie fu l'esser arrestati e sottoposti al giudizio della legge (investigazioni al massimo livello su facciadabokkete e soffiate telefoniche varie). Bene... la storia è più o meno detta ed il film... vuoto e nulla più. Sofia Coppola ha girato il film quasi come se si trattasse di uno dei documentari sul crimine che a ripetizione si possono osservare sui canali televisivi contemporanei, già questo è abbastanza sconcertante e non ho intravisto nessuna abilità artistica particolare. Inoltre, visto che Sofia s'è presa la briga di scrivere anche la storia (!) e di produrla con la complicità della famiglia (..!! e forse è questa la vera vicenda da raccontare) sono ancor più sconcertato dalla pochezza della storia stessa. L'essenza vuota dei personaggi non viene animata ne dagli eventi e nemmeno dallo scorrere del film stesso ed i dialoghi seguono l'insulso iter del film. Forse Sofia intendeva manifestare la pochezza esistenziale di una parte dei giovani di quella nazione e l'assenza di stimoli che non fossero basati su criteri consumistici, o della superficialità delle forme di comunicazione contemporanee ma... davvero l'unica cosa vuota è proprio il film. Nessun contenuto, nessuno spunto di riflessione che fosse più incisivo ed attinente ai personaggi o alle situazioni ad essi correlati, nessun momento thrilling di sorta, nessun sussulto descrittivo (nemmeno per gli eventi legati ad un incidente stradale)... insomma... niente di niente! Ulteriore delusione.... gli interpreti, Emma Watson compresa. Sembrano tutti liberi di atteggiarsi e basta e tutto appaiono fuorchè spontanei. L'idea che ha proposto il recensore G. Zappoli sul film, ovvero - "non voler condannare" gli occasionali malfattori ma osservarne impotenti le azioni - è forse plausibile ma per nulla convincente in termini di "morale" della storia in se. In pratica, in una pellicola dove non esistono spunti emozionali (noia, paranoia e divismo compresi nel prezzo del biglietto) mi chiedo a cosa mirasse Sofia Coppola. La sola apatica descrizione di eventi e conseguenze (che appaiono ancor più apatiche degli eventi) non mi paiono capaci di trasmettere alcuno stimolo agli spettatori, al più... i significati che si possono evincere non mi sembra proprio siano classificabili in termini positivi - qualche ulteriore perplessità sovviene... anche considerando quante volte le griffe e certi personaggi sono ripetutamente nominati). Alla fine, questa pellicola (consistentemente pubblicizzata ed in certi casi acclamata dai media) è soltanto uno spreco di soldi e tempo e personalmente non merita alcuna considerazione positiva. Saluti
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[+] mi hai tolto le parole di bocca
(di honormancio)
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jason91
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sabato 28 settembre 2013
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bling ring: non è oro tutto ciò che luccica.
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Spesso, guardando un trailer di un film, ci si chiede quanto, come possa veritiero e cosa possa celare quei pochi minuti visti in anteprima in relazione al lungometraggio. Ecco "Bling Ring" ha un grande luccicchio: la produzione esecutiva (F.F.Coppola), la regia della figlia Sofia (machestranacoincidenza), la presenza di Emma Watson (tanto osannata per la sua figura d'attrice, o per la f**a d'attrice?). Appena prendi visione del film entrano in scena poi tutti gli elementi perfetti per un perfetto teen-movie (sul successo di project x): party, soldi, gente famosa, ancora party, e poi party eccetera eccetera. Tutto questo brillare e lucciccare che tanto può far sognare, ma anche tanto ragionare,le persone che ne vengono attratte, e si rivela essere solamente una delusione di pura bigiotteria cinematografica.
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Spesso, guardando un trailer di un film, ci si chiede quanto, come possa veritiero e cosa possa celare quei pochi minuti visti in anteprima in relazione al lungometraggio. Ecco "Bling Ring" ha un grande luccicchio: la produzione esecutiva (F.F.Coppola), la regia della figlia Sofia (machestranacoincidenza), la presenza di Emma Watson (tanto osannata per la sua figura d'attrice, o per la f**a d'attrice?). Appena prendi visione del film entrano in scena poi tutti gli elementi perfetti per un perfetto teen-movie (sul successo di project x): party, soldi, gente famosa, ancora party, e poi party eccetera eccetera. Tutto questo brillare e lucciccare che tanto può far sognare, ma anche tanto ragionare,le persone che ne vengono attratte, e si rivela essere solamente una delusione di pura bigiotteria cinematografica. Non si sta a criticare la tecnica registica della Coppola, la fotografia, o la colonna sonora (per altro unica cosa che si salva nettamente come scelta e come "diluizione" lungo il film), ma l'idea proprio del film, della sceneggiatura, del writing stesso, opera per altro della stessa figlia di Francis: un inizio confusionario dove ti aspetti venga spiegato tutto nel mentre, elegantemente magari con flashback o testimonianze/riflessioni della voce narrante (assente oltretutto), invece resti deluso dalla mancanza proprio di narrazione stessa dei personaggi, vuoti caratterialmente ma anche sopratutto poichè loro stessi vittime di una mancata indagine psicologica da parte della sceneggiatura stessa, cosa che veniva perlmeno richiesta in un film come questo dove se si fatica proprio proprio a cavare fuori un messaggio, sia proprio quello dello studio dell'adolesciente d'america in relazione con il futuro-successo. Alcune scene messe li giusto per riempire i minuti del film, come quando fai un tema e per paura di scrivere poco allora ti metti scrivere con una calligrafia enorme, tipo la scena del ragazzo che sta sul letto con i tacchi a cazzeggiare. Tralasciando le banalità irrealistiche riguardo il tema di svaligiare macchine e case con la stessa falicità che si adotta ad aprire un Kinder Sopresa, si arriva poi claudicamente al finale (che gia non è un "finale" poichè tutti, ma proprio tutti anche i piu disattenti, avrebbero capito dal trailer come andava a finire), in cui i protagonisti (ma toh!) vengono arrestati: i genitori non si sadove farli stare, se dalla parte dei figli come critica educativa, se dalla parte della giustizia come riflessione morale. Stanno li per caso a guardare, come noi spettatori, nella speranza, loro, che tutto finisca per il meglio, nella speranza, noi, che tutto finisca...l prima possibile.
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[+] vero..
(di doc steve)
[ - ] vero..
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eri_are
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sabato 28 settembre 2013
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film che andrà nel dimenticatoio
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Sofia Coppola si cimenta nel narrare la storia basata su eventi realmente accaduti nel quale 5 teenagers americani, in assenza delle star Hollywodiane, si infiltravano nelle loro case rubando i loro effetti personali a volte rivendendoli(alcune delle star derubate furono Paris Hilton e Orlando Bloom).
Più che per soldi i ragazzi lo facevano per divenrtirsi e somigliare alle star per una notte, vivendo nel loro "habitat", non riuscendo a rendersi conto a cosa stessero andando incontro, spingendosi sempre più oltre con la sicurezza di non essere scoperti o comunque sottovalutando la cosa.
Dall'inizio si toglie ogni effetto sorpresa: la regista decide di far partir il film dalla fine, svelando immediatamente le conseguenze di quello che si sta per vedere.
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Sofia Coppola si cimenta nel narrare la storia basata su eventi realmente accaduti nel quale 5 teenagers americani, in assenza delle star Hollywodiane, si infiltravano nelle loro case rubando i loro effetti personali a volte rivendendoli(alcune delle star derubate furono Paris Hilton e Orlando Bloom).
Più che per soldi i ragazzi lo facevano per divenrtirsi e somigliare alle star per una notte, vivendo nel loro "habitat", non riuscendo a rendersi conto a cosa stessero andando incontro, spingendosi sempre più oltre con la sicurezza di non essere scoperti o comunque sottovalutando la cosa.
Dall'inizio si toglie ogni effetto sorpresa: la regista decide di far partir il film dalla fine, svelando immediatamente le conseguenze di quello che si sta per vedere.
La narrazione si concetra sul nucleo di ragazzi: i loro pensieri,i loro divertimenti e come la loro vita venga influenzata dall'ambiente in cui vivono, dove l'apparenza, lo sballo,la moda e i soldi sono tutto.
Sofia Coppola ci mostra in questo film di nuovo il suo lato pop a partire dal font dei titoli, alle misuche ed alle inquadrature.
Finalmente Emma Watson si stacca dal cordone ombelicale di harry Potter e la ritroviamo nella parte di una ragazzina viziata di buona famiglia, forse troppo annoiata dalla vita monotona.
Paris Hilton per la realizzazione di questo film ha voluto prestare per le riprese la sua casa, per rendere il tutto più veritiero, ancora toccata dall'accaduto(andarono in casa sua 5 volte).
Buona scelta di un fatto di cronaca abbastanza commerciale, la trama fila liscia, ma purtroppo sono i contenuti che mancano, il che porterà ad inserire il film facilmente nel dimenticatoio.
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gaepanz
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venerdì 27 settembre 2013
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un (mediocre) documentario che non giudica
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Bastano poche parole. Ragazzine che sognano di essere ricche, entrano nelle case dei Vip (che inspiegabilmente non hanno allarmi e che hanno le chiavi sotto lo zerbino) e rubano l'impossibile. Per il resto del tempo vanno ai party, si fanno le voto con gli smartphone, le postano su Facebook, fanno le "sgallettate". Fine.
La Coppola se voleva fornirci un quadro della desolante condizione dei giovani d'oggi ci è riuscita. Se voleva fare un bel film no.
Se voleva fare del produtc placement per niente velato - e a tratti stancante - ci è riuscita. Se voleva regalarci una bella fotografia (quanto ci è mancato Marie Antoinette)ha fallito miseramente.
Ha solo sfruttato una storia di (sicuro) appeal e un cognome vantaggioso (tra l'altro nella produzione c'era pure il padre, perché???), per raccontare una storia che non ha saputo rendere interessante.
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Bastano poche parole. Ragazzine che sognano di essere ricche, entrano nelle case dei Vip (che inspiegabilmente non hanno allarmi e che hanno le chiavi sotto lo zerbino) e rubano l'impossibile. Per il resto del tempo vanno ai party, si fanno le voto con gli smartphone, le postano su Facebook, fanno le "sgallettate". Fine.
La Coppola se voleva fornirci un quadro della desolante condizione dei giovani d'oggi ci è riuscita. Se voleva fare un bel film no.
Se voleva fare del produtc placement per niente velato - e a tratti stancante - ci è riuscita. Se voleva regalarci una bella fotografia (quanto ci è mancato Marie Antoinette)ha fallito miseramente.
Ha solo sfruttato una storia di (sicuro) appeal e un cognome vantaggioso (tra l'altro nella produzione c'era pure il padre, perché???), per raccontare una storia che non ha saputo rendere interessante. Il 90% dei dialoghi incentrato sul "Oh my God" o "I'm loving it" dopo 10 minuti svilisce. Un regista, inoltre, non si può permettere il lusso di non giudicare i fatti narrati: lei ne ha totalmente preso le distanze, dando un pessimo messaggio ai giovani. Se almeno la semplice descrizione dei fatti fosse stata bene!
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moviesaddicted
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venerdì 27 settembre 2013
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prodotto appena corretto
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La prima cosa che ho pensato è: ma con tutte le grandi star che ci sono a Hollywood ma proprio di Paris Hilton e Lindsayequalcosa vi deve venire la febbre imitativa? E poi per chiamare grande star la Hilton ci vuole lo stesso fegato che serve per entrare a casa sua. Vabbè tutto ciò già toglie al film quella credibilità necessaria.
A parte gli scherzi, una cosa è chiara, la Coppola è brava a muoversi nel mondo dell'adolescenza, e l'aveva dimostrato anche in "nel giardino delle vergini suicide", ma questa regista non mi convince mai pienamente. Non ho capito se l'abbiamo sopravvalutata noi o è la classica brava che non si impegna.
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