Titolo originale | Jaz Sem Janez Jansa |
Titolo internazionale | My Name Is Janez JanŠ¡a |
Anno | 2012 |
Genere | Documentario |
Produzione | Slovenia, Italia, Indonesia, Cambogia, USA, Canada, Brasile, Singapore, Germania |
Durata | 67 minuti |
Regia di | Janez Jansa, Davide Grassi, Ziga Kariz, Emil Hrvatin |
Attori | Dražen Dragojevic . |
Tag | Da vedere 2012 |
MYmonetro | 3,25 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 2 aprile 2014
Janez Jansa ha ricoperto la carica di Primo Ministro sloveno dal 2004 al 2008.
CONSIGLIATO SÌ
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"Che significa Montecchi? Cosa c'è in un nome? Ciò che noi chiamiamo con il nome rosa, anche se lo chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo." Riprendendo l'interrogativo shakespeariano a proposito del nome, del suo significato personale, famigliare, giuridico e sociale, questo astuto e godibilissimo documentario viaggia nel presente tra artisti stravaganti, professori emeriti, cittadini coinvolti in casi di eclatanti omonimie, e nel passato, alla ricerca del cambio di nome che molti personaggi storici hanno ritenuto fondamentale operare per proporsi simbolicamente con una nuova identità. Dal caso un po' folle di Kristin Sue Lucas, che ha chiesto ufficialmente di cambiare nome in Kristin Sue Lucas, come se la sua persona fosse della stessa natura di una pagina web e avesse periodicamente bisogno di un "refresh", il film arriva gradualmente al suo centro d'interesse: il cambio di nome intrapreso nel 2007 da tre artisti, i quali hanno legalmente cambiato i loro nomi in quello dell'allora primo ministro sloveno, Janek Janša.
Rispondendo provocatoriamente ad uno slogan dello stesso leader conservatore, "più siamo e prima raggiungeremo l'obiettivo", e all'invadenza della presenza e del nome di Janša nella politica e nei media sloveni, Davide Grassi, Emil Hrvatin e Ziga Kariz hanno colonizzato quanto di più personale e caratteristico appartenesse all'uomo politico - e cioè il suo nome- per intaccarne con successo l'aura. Come per le lattine di zuppa Campbell serigrafate da Andy Warhol, la riproduzione del nome proprio di Janek Janša l'ha trasformato in un nome (quasi) comune, innescando una serie di fraintendimenti virtuosi (dal punto di vista degli artisti, s'intende).
Diretto da Janez Janša, sceneggiato da Janez Janša, Janez Janša e Janez Janša, sulla base di un soggetto di Janez Janša e Janez Janša, My name is Janez Janša è un prodotto cinematografico che s'inserisce in piena continuità nel progetto artistico dei tre, allargando il pubblico di riferimento e obbedendo alla prassi secondo la quale l'oggetto audiovisivo (documentario, mockumentary o backstage che sia) è diventato oggi una tappa imprescindibile della proposta di un performer.
Il Virgilio della situazione, l'attore-narratore Dražen Dragojevic, guida lo spettatore nella Babele del concetto di nome, dove capita di incontrare citazioni eccellenti e personaggi variamente titolati, da Antonio Caronia e Jan Fabre a Vaginal Davis, noto anche come Denning Taylor o Kayle Hilliard o Chrome Chastain.
Che il nome non fosse qualcosa di scontato, letterati e artisti lo hanno sempre saputo, e mai l'avrebbero scelto a caso. Nell'era dei furti d'identità, però, riflettere sull'argomento può convenire un po' a tutti...