Titolo originale | End of Watch |
Anno | 2012 |
Genere | Thriller, |
Produzione | USA |
Durata | 110 minuti |
Regia di | David Ayer |
Attori | Anna Kendrick, America Ferrera, Frank Grillo, David Harbour, Shondrella Avery Hugh Daly, Maurice Compte, Candace Smith (II), Ramon Camacho, Corina Calderon, Cynthia Harmon, Gene Hong, Michael Monks, Natalie Martinez, Michael Peña, Jake Gyllenhaal, Cody Horn, Kristy Wu. |
Uscita | giovedì 22 novembre 2012 |
Tag | Da vedere 2012 |
Distribuzione | Videa |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 3,03 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 27 novembre 2012
Un dramma incentrato sulla lunga amicizia e collaborazione tra due poliziotti. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Critics Choice Award, In Italia al Box Office End of Watch - Tolleranza Zero ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 323 mila euro e 180 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Brian Taylor e Mike Zavala sono due poliziotti in servizio a South Central Los Angeles. Non sono soltanto colleghi ma veri amici capaci di intervenire nelle situazioni più disparate grazie anche al fatto che si conoscono bene Così come si conoscono e si sentono quasi sorelle la moglie incinta di Mike, Gabby e Janet, la ragazza a cui vanno le attenzioni di Brian.
È un film decisamente fuori dagli schemi consueti delle storie di polizia sul grande schermo quello che ci propone David Ayer (già sceneggiatore di Training Day, The Fast and the Furious e S.W.A.T.). Grazie a un pretesto narrativo (Taylor sta girando un video che dovrebbe servire a spiegare l'attività quotidiana della polizia) il film ci propone quasi senza soluzione di continuità il lavoro del poliziotto con riprese che vedono la camera a mano in costante movimento al di là delle soggettive attribuibili alle riprese di cui sopra. Ne nasce così una narrazione che fin dall'inizio (inseguimento di un'auto che non ha rispettato un semaforo e che si rivelerà dotata di un carico non proprio legale) offre una sensazione di cinema verità capace di far leggere sotto un'ottica diversa le azioni dei due protagonisti.
I quali reggono con grande senso del ritmo e della verosimiglianza lo stile narrativo impresso all'azione. Senza Jake Gyllenhaal e Michael Peña Tolleranza zero correrebbe il rischio di sembrare solo un esercizio di virtuosismo funambolico. Grazie a loro l'irruzione in una casa con successivo scontro fisico o l'intervento su un incendio prima dell'arrivo dei vigili del fuoco assumono il sapore di un mondo in cui non necessariamente All Cops Are Bastards.
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Uno spaccato crudo e spietato della vita di due agenti di pattuglia a South Central, quartiere a dir poco problematico di Los Angeles. Raccontata così la trama del nuovo film di David Ayer sembrerebbe l'ennesimo poliziesco, ma a fare la differenza è la scelta registica di incollare la telecamera a mano ai due protagonisti, di riprenderli in azione con l'affanno che loro stessi [...] Vai alla recensione »
Cosa accade se un agente della polizia impugna una videocamera e si improvvisa regista? Il risultato è End of Watch, perché questo non è un film sulla polizia, ma un film della polizia. Una realtà e un realismo che vengono sbattuti in faccia allo spettatore, senza filtri o retoriche, immagini schiette e fotografate, che in alcuni punti sembrano acquistare il taglio documentaristi [...] Vai alla recensione »
Un po' di scetticismo puo' prevalere prima di vedere il film in questione, End of Watch: forse la paura che sia il solito poliziesco, o che la storia non riesca a catturare ed appassionare gli spettatori, ma superati questi dubbi iniziali, quando ci si lascia alla visione completa del film, ci si rende conto che End Of Watch e' un film insolito e originale, sicuramente un prodotto memorabile [...] Vai alla recensione »
Quanto Ayer si auto-traduca nuovamente nella sua ruvida condizione e storia di giovane quarantenne "morto" in gioventù per le strade anomiche di una Los Angeles "vista dal basso" è cosa nota nel suo ossessivo ricorso alla narrazione delle asperità più profonde dei ghetti estremi, dove le regole dei "brutti e cattivi" insanguinano il "paese [...] Vai alla recensione »
Una coppia di poliziotti di pattuglia nella città di Los Angeles divide il proprio tempo tra il servizio attivo e la propria vita privata. Quando i due entreranno nel mirino di una pericolosissima gang, le cose si complicheranno drammaticamente. Con molta lucidità e con l'ausilio di una camera a mano, Ayer ci restituisce in pieno quella che è la vita di un tipico poliziotto [...] Vai alla recensione »
SULLA SCENEGGIATURA: Dopo il fantastico "X-men origins: Wolverine", David Ayer torna sul poliziesco. Essendo già stato alla regia di "S.W.A.T" e "Training Day" ha notevole esperienza sul genere e si vede. Questa volta però l'idea è di interrompere la tradizione di un poliziesco classico, per creare una panoramica in prima persona dell'attivit&agra [...] Vai alla recensione »
Mi sbilancio con 5 stelle. Il film, interamente girato con videocamere digitali a mano, webcam, telefonini e tutto quello che può far sembrare reale la scena. La storia, racconta la vita di due colleghi di pattuglia, amici fraterni nella vita, che si trovano a combattere gang criminali, faide tra messicani e neri, mercanti di droga e di persone. In alcune scene, la tensione è reale, vista dalla [...] Vai alla recensione »
Vivere la vita di un poliziotto fianco a fianco con una telecamera che riprende ogni cosa..bello..vita difficilissima.
Due e mezzo sarebbero le sue; interessante per il fatto delle riprese soggettive, non granchè di nuovo ma reinterpretato benino; per lo meno non ci si annoia!
David Ayer, già sceneggiatore di Fast and Furios e Training Day, ritorna al poliziesco e lo fa raccontando la storia di due poliziotti di "strada" in quel di Los Angeles, i due, sempre in coppia, compiono un ottimo lavoro e purtroppo si ritrovano in qualcosa di molto più grande, tanto da chiamare in causa l'impiego delle forze speciali e dell'F.
Da sottolineare le vicende personali, le descrizioni prettamente umane di due poveri cristi poliziotti che si espongono ai rischi dei criminali di Los Angeles senza la solita retorica anti polizia, ormai nauseante e stucchevole. I poliziotti sono al nostro servizio e questo film lo dimostra. I poliziotti rischiano e danno la vita per difendere i nostri sederi; questo è troppo spesso dimenticato [...] Vai alla recensione »
end of watch,la storia di 2 poliziotti nei bassifondi di los angeles,piu' precisamente south central,la parte piu' malavitosa della citta' con bande di hispanici e neri a contendersi il racket della droga. Un poliziesco contemporaneo che grazie all'uso della telecamera a mano,innvovativo nel genere di film,ci fa diventare partecipi della vita di tutti i giorni di due colleghi e amici. Il [...] Vai alla recensione »
Non è il solito film sulla polizia americana; quì si intrecciano la delicatezza della vita affettiva famigliare e la rudezza della quotidianità in strada di una coppia di poliziotti a Los Angeles. Emozioni e duro relismo si avvicendano in questo film che essendo quasi tutto ripreso con telecamera in spalla accentua la sensazione di presenza sul set dello spettatore.
Bello, senza spazi vuoti e favolosa storia d'amicizia..
Mi aspettavo di più da questo film, e anche se già ero a conoscenza dal trailer, che il film era ripreso totalmente in presa diretta (perchè fa più realismo...e io ancora non riesco ad apprezzare questa vera e propria moda...) non lo critico per questo aspetto. La vita di due poliziotti, ripresa sia dal punto di vista lavorativo che da quello della vita privata di ognuno, [...] Vai alla recensione »
Nella versione originale ho contato 987 "fuck" e 456 "shit"
Un thriller senza impegno ma la novità sta nelle inquadrature. Buon film
diciamolo..di films sulle coppie di polizziotti a los angeles non ne possiamo più! basta...abbiamo già avuto ottimi films in passato tipo Colors o il più recente Training Day, ma ora dateci un taglio. questo è girato tutto in modo "tipo amatoriale" con telecamera a mano e allo scadere dei 110 minuti vi girerà la testa parecchio.
premesso che detesto i movie girati con telecamera a mano che mi fanno venire le vertigini,ma in più questo film non aggiunge nulla a quelli della serie poliziotti buoni e/o cattivi.....alcune scene forti ma messe lì per fare stupire lo spettatore che ormai smaliziato sull'argomento arranca per arrivare alla fine...della visione,voto -
Premesso che è girato con una tecnica che personalmente stordisce e disturba il film non ha ne capo ne coda non convince la storia, inverosimile l'evoluzione e banale il finale .Se voleva essere un crudo film con espliciti riferimenti alla realtà delude
Eccitante poliziesco, che racconta con ritmo frenetico e taglio da documentaro, quattro mesi a tu per tu con una coppia di shirri, uniti da un ferreo senso del dovere e da un coraggio al limite dell'incoscienza. Protagonisti gli agenti Jake Gyllenhaal e Michael Pena (bravi e credibili entrambi), che battono senza tregua la zona più a rischio di Los Angeles.
Esiste uno zoccolo duro appassionato di film e serie sulla polizia americana. La buona notizia (magari estensibile al resto del pubblico) è che «End of Watch - Tolleranza zero» si piazza ai piani alti del filone grazie alla lucidità e potenza dello stile del regista David Ayer, già sceneggiatore del disturbante «Training Day» (2001) con Washington e Hawke.
«C'è una sottile linea rossa che divide il poliziotto dal criminale» sosteneva William Friedkin (Il braccio violento della legge, Vivere e morire a Los Angeles). David Ayer sottoscrive ma stavolta End of Watch non ripete la formula, leggermente trita, che lo rese celebre con lo script di Training Day e le regie Harsh Times e La notte non aspetta. Stavolta i poliziotti di pattuglia che seguiamo per [...] Vai alla recensione »
Dopo aver dimostrato di saperci fare come sceneggiatore di polizieschi urbani (Training dayera uno tra i migliori del decennio scorso), David Ayer passa dietro la macchina da presa continuando a battere le vie che conosce meglio. Il titolo significa "fine servizio": quello che prestano due poliziotti di Los Angeles, il californiano Brian Taylor e l'immigrato Mike Zavala, assegnati a South Central, [...] Vai alla recensione »
Un film nervoso e coinvolgente. Ancora una volta abbiamo a che fare con due poliziotti di Los Angeles, due di quelli tosti. Brian (Jake Gyllenhaal) e Mike (Michael Peña) finiscono in una catapecchia a South Central dove trovano tracce dell'attività di un cartello di narcotrafficanti messicani. Molto spesso questi agenti di pattuglia non sanno bene cosa succede né hanno un'idea chiara dei collegamenti [...] Vai alla recensione »
"Servire e proteggere": gli agenti di polizia Brian Taylor (Jake Gyllenhaal) e Mike Zavala (Michael Pena) hanno giurato. Una missione per il Paese e un sodalizio per la vita: qualunque cosa accada a uno dei due, l'altro si prenderà cura della sua famiglia. Le loro giornate sono tutti uguali: sull'auto, a pattugliare le strade più malfamate di Los Angeles, raccontandosi aneddoti, condividendo segreti [...] Vai alla recensione »
È giocato sulla classica coppia di poliziotti in perlustrazione, salvo che di solito si tratta di personaggi in contrasto, tipo il veterano cauto e il pivello scalpitante; mentre in End of Watch lo yankee Jake Gyllenhaal e il messicano Michael Pena battibeccano, ma in buona sostanza si somigliano. Pur tentati di sfogare a volte con qualche cazzotto in più la rabbia introiettata, sono gran bravi ragazzi, [...] Vai alla recensione »
Cinema americano sulla polizia. Non è certo la prima volta, specie se c'è di mezzo quella di Los Angeles. Il regista, adesso, è quel David Ayer noto finora come sceneggiatore, di recente, ad esempio per quel film, di nuovo sulla polizia di Los Angeles, "Training Day", diretto con vigoroso talento espressivo da Antoine Fuqua. In primo piano qui due poliziotti sempre in pattuglia insieme, Taylor, nato [...] Vai alla recensione »