Anno | 2010 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Massimo Coppola |
Attori | Alexandra Pirici, Erica Fontana, Antonella Attili, Alfio Sorbello, Manrico Gammarota Lia Bugnar, Andrea Bolea, Marcello Mazzarella, Angela Goodwin. |
Uscita | venerdì 6 maggio 2011 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,98 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 18 aprile 2012
Eva, rumena, decide di lasciare il suo paese per venire in Italia. Ma non sta cercando un lavoro: ha una missione da compiere. In Italia al Box Office Hai paura del buio ha incassato 25,8 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Eva è una ragazza di poco più di vent'anni che lavora in una fabbrica a Bucarest. Nel suo ultimo giorno dopo che non le è stato rinnovato il contratto, decide di mettere in vendita tutto quello che possiede e di comprare un biglietto per l'Italia. Raggiunge la stazione di Melfi e trascorre la notte vagabondando senza meta finché trova un'auto aperta dove ripararsi dal freddo. La macchina appartiene ad Anna, giovane operaia presso la fabbrica della FIAT, che decide di accoglierla nella casa in cui vive assieme ai genitori e alla nonna malata.
Nel suo percorso come autore televisivo, Massimo Coppola si è mosso in una direzione opposta rispetto ai flussi e alle formule dei format popolari. Attraverso monologhi brand new, anti-reality di finzione e documentari sui ventenni ai margini di servizi e talk show, Coppola ha sempre cercato di mostrare, all'interno di un canale giovanile e "giovanilista" come Mtv, un'alternativa al pensiero comune e alla visione a senso unico sulle nuove generazioni. Dallo sguardo maturato coi ritratti giovanili di "Avere Ventanni" e da quel bisogno di porre una frattura fra rappresentazione e identità dei giovani d'oggi, sembra nascere anche il suo ingresso nel cinema di (cosiddetta) finzione.
Mentre la cronaca italiana dibatte su conflitti culturali e generazionali, tolleranza zero e zero futuro, Hai paura del buio pone un elemento di rottura nel modo di raccontare, tanto in televisione che al cinema, la politica d'immigrazione e la crisi del lavoro precario. Nonostante siano le due tematiche che disegnano il profilo politico del film, immigrazione e precariato si fanno presto latenti, rumori di fondo all'interno di un paesaggio sonoro dove predominano le risonanze delle fabbriche dell'entroterra lucano e la musica dei Joy Division. Dall'arrivo di Eva nella famiglia di Anna, Coppola mette infatti da parte un possibile discorso su pregiudizi, diffidenze o integrazione: avvicina le due ragazze per poi subito separarle in percorsi e passaggi che corrono paralleli. È l'accostamento e non lo scontro a interessargli, la giustapposizione e non la dialettica. Con questa finalità, fa propria la macchina a mano della (post) nouvelle vague del Godard di Due o tre cose che so di lei e del cinema rumeno contemporaneo, in cui l'estetica del pedinamento e dell'accarezzamento dei personaggi riesce a coniugare al presente il tempo del film e a costruire un linguaggio poetico e autentico.
La voce profonda di Ian Curtis accompagna il racconto di queste "due o tre cose" che il regista dimostra di sapere sui ventenni di oggi, agendo da testimone fra i percorsi delle due protagoniste: ragazze né tipiche né anomale, ma fragili e orgogliose quanto basta a creare un doppio ritratto femminile che abbatte ogni confine culturale. Allo stesso modo, il precariato lavorativo diviene precariato esistenziale, e l'universalità della paura del buio diviene paura delle oscurità dei rapporti familiari e della nostra stessa cultura.
Il volto storico di MTV Massimo Coppola debutta in un lungometraggio di finzione dietro alla macchina da presa.
Eva è una ragazza rumena a cui non viene rinnovato il contratto di lavoro; lascia tutto ciò che ha a Bucarest e decide di partire per l'Italia. Arrivata a Melfi, vaga tutto il giorno senza una meta precisa e dorme per una notte in una macchina di una ragazza che lavora alla FIAT, Anna. Eva viene ospitata da Anna, che vive con la nonna anziana a cui è molto affezionata e i genitori.
Purtroppo il mio mito, Massimo Coppola mi ha deluso. Hai paura del buio è un lungometraggio troppo lento e riflessivo, per poter piacere. Sia ben chiaro, il cinema riflessivo, alla francese, silenzioso, con pochi dialoghi, mi piace, ma quando sotto ci sono delle atmosfere profonde ricreate dal regista. In questo film, ispirato alla nouvelle vague, non c'è nulla, c'è solo [...] Vai alla recensione »
Questo film non sembra per nulla italiano: a partire dalla bellissima colonna sonora (c'è mezzo Closer dei Joy Division), è una storia che invita a riflettere e mette in scena due mondi paralleli e apparentemente lontani. La tematica del lavoro in fabbrica, caro al Coppola di "Avere ventanni" viene qui riproposta in tutta la sua interezza: la vita delle due protagoniste [...] Vai alla recensione »
Ho visto il film online in streaming, tramite il vostro sito e devo dire che è veramente profondo e suggestivo. All'ombra del tessuto industriale lucano, Massimo Coppola sceglie percorsi inusuali per il cinema contemporaneo e si sporge verso un universo extracomunitario, che aveva già più volte seguito in Avere Ventanni. La fabbrica come tema principale, i fumi, quasi a simboleggiar [...] Vai alla recensione »
Scusate......Mi è parsa simpaticissima la scena in cui la ragazza chiede una sigaretta. Lui non ce l'ha, lei allora gli chiede un bacio......poi si accende una sigaretta
Dopo la presentazione dello scorso settembre al Festival di Venezia, all’interno della Settimana della Critica, esce in sala venerdì 6 maggio Hai paura del buio, distribuito dalla Bim. Scritto e diretto da Massimo Coppola, ideatore e conduttore di alcuni dei programmi che hanno fatto la personalità di Mtv Italia, da "Brand: New" ad "Avere Ventanni", il film racconta una doppia presa di coscienza al femminile.
Una cartolina da Melfi e la giovane operaia Eva lascia Bucarest per la Basilicata. Qui fa amicizia con la coetanea e collega Anna, universitaria a tempo perso, che sgobba alla Fiat e, col consenso forzato del genitori, l’assume come badante per la nonna inferma. Ma perché l’ospite segue con tanta insistenza quella donna, Katia, una babysitter dal contegno non irreprensibile? Alla fine i conti tornano, [...] Vai alla recensione »
Due giovani donne a confronto, la romena Eva e l’italiana Anna, nello scenario arido e possente di Melfi, sede della Sata, uno, dei più importanti stabilimenti del gruppo Fiat. Licenziata in patria, Eva approda in Basilicata dopo aver chiuso casa: ma non cerca lavoro, la sua motivazione è un’altra, sofferta e personale. Anna abita con i genitori, si sveglia all’alba per lavorare, però è pronta ad andarsene [...] Vai alla recensione »
Dopo molti documentari, anche per la TV, Massimo Coppola approda a un lungometraggio di finzione che, l’estate scorsa, si è visto selezionato dalla Settimana della Critica a Venezia. E difatti meriti ne ha, ma vanno individuati molto più sul versante delle immagini - regia e fotografia - che non su quello del racconto, un soggetto e una sceneggiatura di cui sempre Coppola si firma autore.
Certo, in Hai paura del buio ci sono gli operai. Anzi, le operaie. italiane, rumene, di Melfi o di una qualche fabbrica di Bucarest (forse). Ma è come se non ci fossero. Perché per Massimo Coppola, sceneggiatore e regista, la questione operaia, sempre che nel suo universo culturale e politico ce ne sia stata mai una o che quella storica abbia mai voluto significare qualcosa, è una questione più estetica [...] Vai alla recensione »
Il buio s'avvicina, ma l'immigrata e l'operaia nel corpo e nell'anima custodiscono una luce di speranza. È lento ma elegante il film d'esordio di Massimo Coppola, ex documentarista a Mtv, anche considerando che il tema della rumena e l'italiana alla ricerca di un'identità comportava un altissimo rischio di retorica. «Hai paura del buio» disegna invece, sull'inedito itinerario Bucarest-Melfi, un duplice [...] Vai alla recensione »
Paradossi del (giovane) cinema italiano. Uno dei debutti stilisticamente più forti della stagione porta la firma di un regista che viene dal piccolo schermo e dal documentario: Massimo Coppola, già ideatore e conduttore di programmi tv (fra cui «Avere vent’anni», Mtv); nonché autore di diversi documentari fra cui «Bianciardi!», incalzante ritratto del grande scrittore toscano protagonista anche di [...] Vai alla recensione »
Il lavoro latita, nei sobborghi di Bucarest come a Melfi. Le coetanee rumena Eva e l’italiana Anna, giovani e diverse, si scontrano e s’incontrano specchiandosi nel reciproco buio di un futuro che temono allo stesso modo. E se la prima nasconde un passato misterioso, la seconda imparerà a dubitar delle proprie certezze fino ad allora cristalline. Complice una precarietà professionale che arriva a trasfigura [...] Vai alla recensione »
Il titolo, e un po' anche il manifesto, potrebbe far immaginare un thriller; ma l'opera prima di Massimo Coppola, autore televisivo e documentarista, è - al più - un "thriller dei sentimenti", perfino troppo rarefatto. Perduto il lavoro in una fabbrica di Bucarest, Eva giunge in Italia, a Melfi, dove spera di trovare occupazione alla Fiat. Ci lavora Anna che ha problemi famigliari.