Anno | 2010 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Francia, Congo |
Durata | 85 minuti |
Regia di | Renaud Barret, Florent de La Tullaye |
Attori | Cubain Kabeya, Paulin Kiara-Maigi, Roger Landu, Leon Likabu, Montana Coco Ngambali, Theo Nsituvuidi, Djunana Tanga-Suele. |
Distribuzione | da definire |
MYmonetro | 2,54 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 15 ottobre 2010
Cinque giovani paraplegici, insieme a tre abili adolescenti, decidono di mettere su un gruppo musicale sicuramente fuori dal comune. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Cesar, Al Box Office Usa Benda Bilili! ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 11,3 mila dollari e 1,7 mila dollari nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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Kinshasa, Repubblica del Congo. Coco Yahala, disabile, è convinto che l'ensemble di musicisti che si sta costituendo diventerà famoso fuori dai confini nazionali. Questo non è l'inizio del film documentario di Barret e De la Tullaye. È una convinzione che in Benda Bilili emerge progressivamente dall'aggregazione degli elementi del gruppo. Perché nelle strade pericolose di Kinshasa, dove non pochi bambini lottano per avere un cartone su cui poter garantire una sorta di riposo notturno, dei paraplegici non hanno una percentuale minimamente elevata di successo. Ma Benda Bilili nella lingua locale significa "al di là delle apparenze" e alla fine 5 paraplegici e 3 normodotati hanno finito con il costituire un gruppo capace di proporre una musica locale che travalica le frontiere. I musicisti del gruppo hanno realizzato dei brani che sono al contempo capaci, con i versi, di affrontare temi di importanza sociale sul piano nazionale e con il ritmo di parlare all'anima del mondo. Per il recensore il problema nasce esattamente a questo punto. Perché la tematica è importante e ha molto da insegnare a un Occidente che relega il disabile in un territorio in cui sia 'democraticamente' controllabile.
Il problema è però dato dalla struttura narrativa del film che ha un decollo decisamente dilatato. Non è indispensabile seguire l'ormai classico modello del Buena Vista Social Club per stabilire i ritmi narrativi ma non è neppure detto che far seguire l'esibizione dell'uno a quella dell'altro (mentre si offrono frammenti sparsi di vita ai limiti della sopravvivenza) contribuisca a costruire l'attenzione dello spettatore.
Ci si trova così dinanzi a un dilemma per un film che è stato chiamato ad aprire la Quinzaine des Realizateurs a Cannes 2010: contano più le intenzioni o l'esito? Due stelle e mezza facendo la media tra i due dati.
Come è possibile lottare positivamente contro una malattia congenita? Come è possibile farlo con la musica? Non sono solo queste le domande a cui si da risposta con l'ottimo BENDA BILILI! Il film verte sia sullo stato di chi decide di affrontare i propri limiti ma anche su chi decide di fare di un sogno una realtà. Vediamo come nascono i pezzi del gruppo e come vengono arrangiati e incisi.