Anno | 2009 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Giappone |
Durata | 140 minuti |
Regia di | Kôji Fukada |
Attori | Eriko Nemoto, Kanji Furutachi, Koutaro Shiga, Makoto Adachi . |
MYmonetro | Valutazione: 2,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 1 ottobre 2009
Tre storie collegate da piccoli legami. Personaggi che vanno e vengono sullo sfondo di una Tokyo impersonale
CONSIGLIATO NÌ
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Tre storie, minimaliste e minimali, nella Tokyo dei giorni nostri. Ono incontra Reiko a una rappresentazione teatrale e sembra nascere un'amicizia sincera. Le due trascorreranno la serata insieme, inseguendo un artista di cui vogliono l'autografo.
Haruna è una fotografa principiante alla vigilia del vernissage della sua personale in una galleria d'arte. Consuma la sua giornata nei febbrili preparativi per la festa mentre la passano a trovare dei personaggi molto curiosi.
Masaki perde il braccio destro in un incidente e inizia a soffrire della Sindrome dell'arto fantasma. Sua moglie sta per avere un figlio ma questo dramma mette in una nuova luce i loro rapporti.
Human Comedy in Tokyo non è un film di insieme e tanto meno uno "alla Babel" in cui storie distanti sono avvicinati dall'umana empatia. Qui le storie sono staccate ad eccezione del vezzo che il regista Kohji Fukada si concede di far comparire i personaggi dell'episodio precedente in quello successivo, ispirandosi a una tecnica usata per la prima volta da Balzac ne "La commedia umana". Tutti sono ossessionati dall'arte e da come questa proietta ogni singola personalità, come il gusto per questa o quella opera può proiettare il proprio ego sugli altri. Tutti hanno perso qualcosa, dal biglietto del teatro fino al braccio destro, ma sono incapaci di relazionarsi compiutamente con la loro perdita. L'amore sembra una gioco di inganni, un modo per illudersi di non essere desolatamente soli. Il tutto si risolve in conversazioni apparentemente inutili, in cui emerge solo l'inadeguatezza e il meschino che si nasconde nella anime delle persone. In questo deserto delle emozioni è oltremodo difficile emozionare o in qualche modo coinvolgere lo spettatore in quel che accade sullo schermo.