Anno | 2008 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 78 minuti |
Regia di | Valerio Jalongo |
Uscita | venerdì 16 ottobre 2009 |
Distribuzione | Cinecittà Luce |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,83 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 19 ottobre 2009
Come sta il cinema italiano? Male, ma perché? Dopo cinque anni di interviste, incontri, vicende esemplari, questo film mette in scena la tragicommedia del nostro tempo. In Italia al Box Office Di me cosa ne sai ha incassato 14 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Cos'è successo al cinema italiano? Per cercare di dare una risposta a questo annoso, dibattutissimo interrogativo, Valerio Jalongo, con la collaborazione di Giulio Manfredonia e Francesco Apolloni, realizza un documentario-inchiesta che parte dalla crisi produttiva degli anni Settanta che causò la fuga di De Laurentiis, Ponti e Grimaldi negli Stati Uniti, per arrivare ad analizzare tutti quei fenomeni che hanno progressivamente segnato la scomparsa del cinema italiano sia dal grande mercato internazionale che dall'interesse degli spettatori. Filmati d'archivio, spezzoni dei grandi capolavori d'autore, interviste ai nuovi registi e ai nuovi spettatori e storiche partiture musicali di Nino Rota, ci accompagnano attraverso trent'anni di leggi, conflitti e iniziative popolari che raccontano lo stato delle cose della nostra cinematografia.
Da lungo tempo oggetto di dibattito fra "apocalittici" che lo considerano definitivamente morto, e "integrati" sempre pronti a individuarne una continua rinascita, il cinema italiano contemporaneo vive un'innegabile crisi di identità, della quale i sintomi più evidenti sono una generica mediocrità della forma, un sostanziale disinteresse per la sperimentazione e un notevole calo di interesse nelle preferenze del pubblico pagante. La cause sono molte e, oltre alle naturali oscillazioni della creatività, riguardano principalmente gli intrecci fra arte e politica. Questo abbraccio mortale fra produzione nazionale e controllo governativo viene raccontato efficacemente, ricordando i passaggi legislativi fondamentali che hanno determinato una progressiva diminuzione dei fondi destinati allo spettacolo e il vero e proprio disegno politico per affossare la cultura cinematografica in Italia e far disamorare il suo pubblico a favore del potere commerciale di una scatola incantatrice.
Dei mandanti di tale disegno si fanno apertamente nomi e cognomi (Uno, in particolar modo, immancabile in ogni documentario che voglia parlare del potere della televisione in Italia). Dove invece le informazioni si fanno scarse e confuse è nel progetto di controriforma promosso dagli autori coinvolti e dal documentario stesso. Anziché interrogarsi in egual misura sulle responsabilità "interne" al mondo del cinema italiano, ovvero sull'incapacità di cogliere sensibilmente il presente e di metterlo in forma narrativa, Jalongo preferisce spostare la concentrazione sull'imbarbarimento culturale apportato dalla televisione commerciale, sulle crisi esistenziali che colpiscono quei professionisti paralizzati creativamente dalla stagnazione e su un certo nostalgismo di fondo che porta ad una contemplazione museale dei vecchi capolavori e delle sale cinematografiche in disuso. Argomentazioni sacrosante, ma in alcuni momenti condotte secondo i canoni di quella stessa televisione che il film vorrebbe denunciare. E che divengono mera aneddotica all'interno di un documentario del quale, alla fine, non si riesce seriamente a comprendere né la tesi, né la battaglia per un'identità del cinema italiano in cui intende coinvolgerci.
DI ME COSA NE SAI disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
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€9,99 | – |
Il regista ha provato a ricostruire e raccontare ciò che è venuto dopo "l' avventurosa storia del cinema italiano", quella gloriosa e leggendaria affidata a questo mitico titolo da un famoso libro di Goffredo Fofi e Franca Faldini. Si parte infatti dal tracollo degli anni 70. Dalle stagioni sfiduciate in cui ha iniziato a muovere i primi passi il cinema italiano di oggi.
Presentato a Venezia alle Giornate degli autori, «Di me cosa ne sai» nasce dalle riflessioni del movimento Centoautori - del quale in qualche modo il regista Valerio Jalongo si fa portavoce - e dall'esigenza di ripercorrere la storia del cinema italiano per indagare e comprendere meglio i motivi e le responsabilità della crisi attuale. Con un montaggio serrato di sequenze, interviste, materiali di [...] Vai alla recensione »
Il cuore del documentario di Jalongo, portavoce del movimento dei Centoautori, che esamina i motivi della crisi dell'industria cinematografica italiana, è un gruppo di interviste a Federico Fellini recuperato dalle Teche Rai in cui il Maestro denuncia la prima delle mancanze di rispetto di Berlusconi nei confronti del cinema: l'uso indiscriminato dell'interruzione pubblicitaria nelle tv commerciali. [...] Vai alla recensione »