............
|
venerdì 4 maggio 2007
|
noiosissimo
|
|
|
|
Tre ore interminabili.Questo può bastare a descrivere un film che combina un inzio intrecciato malissimo,un susseguirsi di "colpi di scena" che non colpiscono un bel niente e un insieme di finizze che a ben poco servono a dare fluidità.Il personaggio di Damon risulta indagato male,cade nello stereotipo della pochezza di sentimenti di un uomo in carriera.L'intento qual'è?Descrivere un sistema corrotto,oppure la corruzione morale?Nessuno dei due sembra riuscito.Comparando questo Matt Damon a quello interprete dell'ultimo film di Coppola,emerge quanto questo film sia incapace di penetrare a fondo diventando un collage di banalità...che noia..l'ultimo quarto d'ora mette a dura prova i nervi di chiunque.
[+]
Tre ore interminabili.Questo può bastare a descrivere un film che combina un inzio intrecciato malissimo,un susseguirsi di "colpi di scena" che non colpiscono un bel niente e un insieme di finizze che a ben poco servono a dare fluidità.Il personaggio di Damon risulta indagato male,cade nello stereotipo della pochezza di sentimenti di un uomo in carriera.L'intento qual'è?Descrivere un sistema corrotto,oppure la corruzione morale?Nessuno dei due sembra riuscito.Comparando questo Matt Damon a quello interprete dell'ultimo film di Coppola,emerge quanto questo film sia incapace di penetrare a fondo diventando un collage di banalità...che noia..l'ultimo quarto d'ora mette a dura prova i nervi di chiunque...troppi intrecci,tutti superficiali...che disastro...
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ............ »
[ - ] lascia un commento a ............ »
|
|
d'accordo? |
|
tern
|
venerdì 4 maggio 2007
|
capolavoro
|
|
|
|
Ma voi non potete capirlo.....
|
|
[+] lascia un commento a tern »
[ - ] lascia un commento a tern »
|
|
d'accordo? |
|
isabel grace
|
mercoledì 2 maggio 2007
|
robert de niro torna a stupire tutti
|
|
|
|
Nel panorama cinematografico internazionale "the Good Shepherd - l'ombra del potere" si colloca a metà tra un documentario e un film di spionaggio. All'inizio la storia è piuttosto intricata con numerosi salti in avanti e flashback. Allo spettatore sono richieste attenzione e concentrazione per comprendere dove si trova e quando.
Poi De Niro dipana lentamente la matassa e cattura gli animi illustrando gli eventi con rigore e precisione. Un impenetrabile Matt Damon, che interpreta il protagonista Edward Wilson incarna l'idea stessa dell'agente segreto così come la troviamo nell'immaginario collettivo: un essere privo di emozioni e di scrupoli, che calpesta anche gli affetti più cari pur di raggiungere il proprio scopo.
[+]
Nel panorama cinematografico internazionale "the Good Shepherd - l'ombra del potere" si colloca a metà tra un documentario e un film di spionaggio. All'inizio la storia è piuttosto intricata con numerosi salti in avanti e flashback. Allo spettatore sono richieste attenzione e concentrazione per comprendere dove si trova e quando.
Poi De Niro dipana lentamente la matassa e cattura gli animi illustrando gli eventi con rigore e precisione. Un impenetrabile Matt Damon, che interpreta il protagonista Edward Wilson incarna l'idea stessa dell'agente segreto così come la troviamo nell'immaginario collettivo: un essere privo di emozioni e di scrupoli, che calpesta anche gli affetti più cari pur di raggiungere il proprio scopo. Quello che maggiormente colpisce è l'evoluzione del protagonista che da studente di poesia innnamorato di una ragazza sordomuta si trasforma in un freddo esecutore privo di amici e di affetti. La massoneria fa da sfondo alla storia e allunga le sue spire su tutti i personaggi, con i suoi rituali e le sue regole: un potere che sottintende a tutti i poteri. La democrazia americana ne esce a pezzi; essa è nulla senza un nemico da combattere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a isabel grace »
[ - ] lascia un commento a isabel grace »
|
|
d'accordo? |
|
daniela75
|
mercoledì 2 maggio 2007
|
noia noia noia!!!!
|
|
|
|
Io dico che e' stato di una noia mortale! La sala poco a poco si svuotava , ii personalmente alle 24.00 sono andata via! mi sono rifiutata , mamma che noia! senza colpi di scena , senza nulla! il film vuole dire tutto e nelle stesso tempo niente! Qusto e' il secondo bidone di film che vedo , anche il prescelto con nicolas cage!: inguardabile! ma cosa sta succedendo al cinema!!???
Ciao Daniela da Napoli
P.s. Non andate a vederlo!!!!!!!!!!!!!!!!!!
|
|
[+] lascia un commento a daniela75 »
[ - ] lascia un commento a daniela75 »
|
|
d'accordo? |
|
boz
|
mercoledì 2 maggio 2007
|
un film che non lascia lo spettatore passivo..
|
|
|
|
Se cercate un film d'azione, di movimento, di sparatorie, di forti passioni, di eroi, di suspance, di sfide all'ultimo sangue, corse, inseguimenti... Lasciate perdere, non andate ad infoltire il già troppo grande gruppo di chi resta in una sala solo per sbuffare e fare commenti alquanto inopportuni.
....
Come descrivere il lavoro delle acque marine, che erodono le rocce fino a dare loro un volto preciso, lento e costante, lasciando cadere tutto il superfulo finché non resta solo la vera anima di quelle?
La cosa che forse impressiona di più è la tecnica narrativa. Grazie a continui flash-back (che però di Flash hanno ben poco) che si innestano con fluidità nella storia e portano al -e spiegano il- punto in cui parte la pellicola, il carattere del personaggio emerge pian piano, rafforzandosi sempre più.
[+]
Se cercate un film d'azione, di movimento, di sparatorie, di forti passioni, di eroi, di suspance, di sfide all'ultimo sangue, corse, inseguimenti... Lasciate perdere, non andate ad infoltire il già troppo grande gruppo di chi resta in una sala solo per sbuffare e fare commenti alquanto inopportuni.
....
Come descrivere il lavoro delle acque marine, che erodono le rocce fino a dare loro un volto preciso, lento e costante, lasciando cadere tutto il superfulo finché non resta solo la vera anima di quelle?
La cosa che forse impressiona di più è la tecnica narrativa. Grazie a continui flash-back (che però di Flash hanno ben poco) che si innestano con fluidità nella storia e portano al -e spiegano il- punto in cui parte la pellicola, il carattere del personaggio emerge pian piano, rafforzandosi sempre più.
Il senso di oppressione, un po' infantile, aumenta sottilmente, col passare del tempo, anzi, delle vicende. Perché infatti tutto deve fare i conti con la Storia, quella del mondo, che tutti noi conosciamo almeno per grandi linee.
Si parte dalla seconda guerra mondiale per arrivare agli anni sessanta.
Se avete intenzione di vedere questo film, potreste ripassare un minimo (davvero, solo per avere un'idea generale degli avvenimenti esterni) la storia americana di quegli anni. Il vostro senso di partecipazione alla vicenda aumenterà, di molto.
La vicenda, presa in sé, non è estremamente complessa.
Ma l'intreccio, i salti, lasciano dei piccoli vuoti da colmare. Un po' come "il bianco" di certe poesie. Allora lo spettatore è forzato a colmare queste lacune.
E' un altro punto a favore di questo film: non ti lascia passivo, sei stimolato a capire, ragionare, chiederti "perché?". E mai come in questo caso, i silenzi in scena risultano così profondamente significativi. Ottime regia e sceneggiatura, che non calcano la mano sulla tragicità -privandogliene- del personaggio.
Molto apprezzabile è la fotografia, suggestiva.
Assolutamente da vedere.
Ovviamente, se siete disposti a guardare quasi tre ore di film dove non ci siano sparatorie, effetti speciali, belli/e impossibili, amori patetico-tragico-passionali....
Ah.. alla fine ci si può interrogare sul significato dell'opera. A volte, semplicemente, per trovarlo basterebbe non provare a spingersi troppo al di là di quello che si è visto.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a boz »
[ - ] lascia un commento a boz »
|
|
d'accordo? |
|
boz
|
mercoledì 2 maggio 2007
|
un film che non lascia lo spettatore passivo..
|
|
|
|
Se cercate un film d'azione, di movimento, di sparatorie, di forti passioni, di eroi, di suspance, di sfide all'ultimo sangue, corse, inseguimenti...
Lasciate perdere, non andate ad infoltire il già troppo grande gruppo di chi resta in una sala solo per sbuffare e fare commenti alquanto inopportuni.
....
Come descrivere il lavoro delle acque marine, che erodono le rocce fino a dare loro un volto preciso, lento e costante, lasciando cadere tutto il superfulo finché non resta solo la vera anima di quelle?
La cosa che forse impressiona di più è la tecnica narrativa. Grazie a continui flash-back (che però di Flash hanno ben poco) che si innestano con fluidità nella storia e portano al -e spiegano il- punto in cui parte la pellicola, il carattere del personaggio emerge pian piano, rafforzandosi sempre più.
[+]
Se cercate un film d'azione, di movimento, di sparatorie, di forti passioni, di eroi, di suspance, di sfide all'ultimo sangue, corse, inseguimenti...
Lasciate perdere, non andate ad infoltire il già troppo grande gruppo di chi resta in una sala solo per sbuffare e fare commenti alquanto inopportuni.
....
Come descrivere il lavoro delle acque marine, che erodono le rocce fino a dare loro un volto preciso, lento e costante, lasciando cadere tutto il superfulo finché non resta solo la vera anima di quelle?
La cosa che forse impressiona di più è la tecnica narrativa. Grazie a continui flash-back (che però di Flash hanno ben poco) che si innestano con fluidità nella storia e portano al -e spiegano il- punto in cui parte la pellicola, il carattere del personaggio emerge pian piano, rafforzandosi sempre più.
Il senso di oppressione, un po' infantile, aumenta sottilmente, col passare del tempo, anzi, delle vicende. Perché infatti tutto deve fare i conti con la Storia, quella del mondo, che tutti noi conosciamo almeno per grandi linee. Si parte dalla seconda guerra mondiale per arrivare agli anni sessanta. Se avete intenzione di vedere questo film, potreste ripassare un minimo (davvero, solo per avere un'idea generale degli avvenimenti esterni) la storia americana di quegli anni. Il vostro senso di partecipazione alla vicenda aumenterà, di molto.
La vicenda, presa in sé, non è estremamente complessa. Ma l'intreccio, i salti, lasciano dei piccoli vuoti da colmare.
Un po' come "il bianco" di certe poesie. Allora lo spettatore è forzato a colmare queste lacune.
E' un altro punto a favore di questo film: non ti lascia passivo, sei stimolato a capire, ragionare, chiederti "perché?". E mai come in questo caso, i silenzi in scena risultano così profondamente significativi.
Ottime regia e sceneggiatura, che non calcano la mano sulla tragicità -privandogliene- del personaggio. Molto apprezzabile è la fotografia, suggestiva.
Assolutamente da vedere.
Ovviamente, se siete disposti a guardare quasi tre ore di film dove non ci siano sparatorie, effetti speciali, belli/e impossibili, amori patetico-tragico-passionali....
Ah.. alla fine ci si può interrogare sul significato dell'opera. A volte, semplicemente, per trovarlo basterebbe non provare a spingersi troppo al di là di quello che si è visto.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a boz »
[ - ] lascia un commento a boz »
|
|
d'accordo? |
|
riccardo
|
martedì 1 maggio 2007
|
anche il mito inciampa
|
|
|
|
Quanto è interessante e coinvolgente la storia americana. Un puzzle di complotti, omicidi e inganni che la fanno ancora oggi da padrona. Forse in modo più astuto però.
Per riesumare una sceneggiatura impolverata da anni in qualche ufficio di una major sono serviti un paio di nomi di Hollywood che fanno tremare solo a scriverli: De Niro e Coppola.
Con queste premesse nessun produttore si sarebbe tirato indietro di fronte all'opportunità di erigere un progetto dalle appetibilissime chance di premi e incassi, binomio da capogiro in ogni realtà dove si respira cinema.
Peccato che "L'ombra del potere" sia un esempio sufficientemente palese di quanto i grandi propositi sfumino in un polpettone digeribile a fatica.
[+]
Quanto è interessante e coinvolgente la storia americana. Un puzzle di complotti, omicidi e inganni che la fanno ancora oggi da padrona. Forse in modo più astuto però.
Per riesumare una sceneggiatura impolverata da anni in qualche ufficio di una major sono serviti un paio di nomi di Hollywood che fanno tremare solo a scriverli: De Niro e Coppola.
Con queste premesse nessun produttore si sarebbe tirato indietro di fronte all'opportunità di erigere un progetto dalle appetibilissime chance di premi e incassi, binomio da capogiro in ogni realtà dove si respira cinema.
Peccato che "L'ombra del potere" sia un esempio sufficientemente palese di quanto i grandi propositi sfumino in un polpettone digeribile a fatica.
Bob De Niro torna in cabina di regia 14 anni dopo il sincero "Bronx" con un plot complesso che porta la firma di Eric Roth, penna affermata di solidi e premiati film a stelle e strisce come "Forrest Gump", "The Insider" e "Munich".
Impeccabile la storia, certo. Altrettanto la ricostruzione di personaggi e ambienti. L'ispirazione del film proviene proprio da quel corposo lasso temporale che avvolge la fondazione del sistema di intellingence più celebre del mondo, la CIA appunto.
Il cast superlativo non può non farci strabuzzare gli occhi: entrano nel gioco star di prima grandezza come Damon e la Jolie (oltre al De Niro rimasto però ai "Quei bravi ragazzi" come smorfie e sorrisi gigioni) più uno stuolo di caratteristi d.o.c. come Baldwin, Hurt, Turturro, e Hutton. A supervisionare il progetto un certo F.F. Coppola. Basta?
Bene. La patina è di quelle prelibate ma in un film di questa portata la gloria di questi personaggi non ha apportato alcun prvilegio. Probabilmente per ragioni divistiche che appesantiscono alcuni personaggi che avrebbero avuto bisogno più di attori che di star. Non solo. "The Good Sheperd" appare come un'astronave guidata da uno stuolo di professionisti che vaga senza meta nella sconfinata galassia, specchiandosi nella sua perfezione tecnologica.
Il ruolo di Matt Damon era oggettivamente difficile da calibrare, ma la star di "The Departed" ce l'ha messa tutta per farsi odiare con quell'espressioni e movenze fisiche a metà strada tra un menomato fisico e un impacciato adolescente. In una vicenda che avrebbe reso felice Alan Pakula o lo stesso Sidney Pollack, De Niro condensa una ventina d'anni, aneddoti e intrighi internazionali in un susseguirsi di fatti che scandisce con una mancanza di linearità che potrebbe anche risolversi in una questione di stile. Un'opera così ardimentosa necessita però di passaggi di natura adrenalinica che non si verificano, malgrado alcune sequenze azzeccate (l'interrogatorio cruento del russo, l'assassinio del mentore di Damon...). Tutto si svolge mediante un rigore apprezzabile, ma De Niro non se l'è sentita di sminuire il maestoso lavoro di Roth in sede di scrittura; di conseguenza non ha seguito preziosi insegnamenti di storici del cinema che consigliavano di utilizzare più le immagini delle parole per significare. Siamo alle soglie del prolisso alternato a fasi ingessate che avrebbero avuto bisogno di una sana sfoltita. La vicenda era già complessa da seguire per la sua entrinseca natura e questo bastava come coefficiente di impegnativa focalizzazione da parte dello spettatore. Per De Niro evidentemente no.
La devozione verso la storia può essere un'arma a doppio taglio. Qui si sono feriti in parecchi purtroppo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a riccardo »
[ - ] lascia un commento a riccardo »
|
|
d'accordo? |
|
roby
|
martedì 1 maggio 2007
|
una lucida storia della cia...
|
|
|
|
Buona la regia di De Niro in questo film, dove tratta la nascita della Cia con un linguaggio tecnico e preciso ma, allo stesso tempo, ambiguo e sinistro; i personaggi si muovono sempre come ombre, parlano fra loro, sussurrano e compiono il loro dovere con spietata lucidità. Non tutti i particolari di una vicenda così complessa vengono resi espliciti; certe cose le immagini lo lasciano percepire e il resto spetta al pubblico ricavarlo attraverso la propria cultura storica. Tutto è affidato alla recitazione degli attori; bravo Damon, e pure gli altri. E' un film su un tema difficile realizzato con una certa accuratezza, e con un montaggio che rende possibile seguire i dialoghi fino alla fine. Non può emozionare come tanti altri film; la storia della Cia non è emozionante.
[+]
Buona la regia di De Niro in questo film, dove tratta la nascita della Cia con un linguaggio tecnico e preciso ma, allo stesso tempo, ambiguo e sinistro; i personaggi si muovono sempre come ombre, parlano fra loro, sussurrano e compiono il loro dovere con spietata lucidità. Non tutti i particolari di una vicenda così complessa vengono resi espliciti; certe cose le immagini lo lasciano percepire e il resto spetta al pubblico ricavarlo attraverso la propria cultura storica. Tutto è affidato alla recitazione degli attori; bravo Damon, e pure gli altri. E' un film su un tema difficile realizzato con una certa accuratezza, e con un montaggio che rende possibile seguire i dialoghi fino alla fine. Non può emozionare come tanti altri film; la storia della Cia non è emozionante. Ma comunque suscita la curiosità dello spettatore, in quanto è molto interessante e stimolante. Da vedere assolutamente.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a roby »
[ - ] lascia un commento a roby »
|
|
d'accordo? |
|
renata belloni
|
martedì 1 maggio 2007
|
un altro fiore all'occhiello per de niro
|
|
|
|
Un ottimo film interpretato mirabilmente da Matt Damon e Angelina Jolie.
Hanno saputo ben interpretare il lato umano dei sentimenti nella tragicità degli eventi.
Sì, non è stato la solita interpretazione da 007 palestrati e superaccessoriati. Un film che non è sembrato un film.
(Renata Belloni)
|
|
[+] lascia un commento a renata belloni »
[ - ] lascia un commento a renata belloni »
|
|
d'accordo? |
|
asso
|
martedì 1 maggio 2007
|
a ritmi blandissimi la storia della cia...
|
|
|
|
Ritmi lenti, lentissimi per questa spystory con un cast eccezionale ma decisamente poco loquace. Scarseggiano i colpi di scena e si sente la mancanza di qualcosa che appassioni.
De Niro ci aveva abituati come attore a film da non dimenticare, minuti che ci hanno lasciati incollati al divano, questa prestazione dietro la macchina da presa è decisamente sotto i suoi altissimi standard
[+] no comment
(di megliosenza)
[ - ] no comment
|
|
[+] lascia un commento a asso »
[ - ] lascia un commento a asso »
|
|
d'accordo? |
|
|