scappasilvioscappa
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domenica 10 maggio 2009
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la cia, la patria?
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Premetto di aver visto il film in lingua originale ciò potrà spiegare il perchè del voto, alcuni passaggi a me poco chiari. Mi ha sorpreso la scelta del regista di non seguire la saga dello spionaggio ma di raccontare la vita di un uomo. Scelta per alcuni non condivisibile, per me a suo modo interessante. A mio modesto parere il film offre spunti piuttosto interessanti, la CIA vista from the inside, la razionalità iperbolica, l'assenza di relazioni e l'aleatorietà di queste, i rapporti col figlio, le scelte di vita. D'altro canto non convince su alcuni punti. Eccessivamente lento, a tratti difficile seguire il corso storico e, infine, la scelta degli attori, a mio parere, poco convincenti in tale contesto.
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Premetto di aver visto il film in lingua originale ciò potrà spiegare il perchè del voto, alcuni passaggi a me poco chiari. Mi ha sorpreso la scelta del regista di non seguire la saga dello spionaggio ma di raccontare la vita di un uomo. Scelta per alcuni non condivisibile, per me a suo modo interessante. A mio modesto parere il film offre spunti piuttosto interessanti, la CIA vista from the inside, la razionalità iperbolica, l'assenza di relazioni e l'aleatorietà di queste, i rapporti col figlio, le scelte di vita. D'altro canto non convince su alcuni punti. Eccessivamente lento, a tratti difficile seguire il corso storico e, infine, la scelta degli attori, a mio parere, poco convincenti in tale contesto. Non sarà un ottimo film, poca presa sul pubblico, ma interessante il punto di vista offerto.
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elfabouloso94
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sabato 18 aprile 2009
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buon film
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Un bel film di robert de nironon ho molto da dire sono rimasto abbastanza soddisfatto certo non è come bronx ma si potrebbe vedere
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miglio55
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sabato 15 novembre 2008
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ragazzi studiate!
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Scusate se mi permetto, ma questo film non è grandioso solo per chi non conosce (e quindi non ama) la storia, la politica e le relazioni internsazionali. E certo...se non conosci il contesto in cui il film si muove è come vedere una serial-movie alla sesta puntata, non ci si capisce nulla.
Ma questo non è un problema di regia di De niro o palle simili.
Con tutto il rispetto, è un problema di chi non conosce la storia
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dario
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mercoledì 5 novembre 2008
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noiosissimo
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Ho provato per ben 2 volte a vederlo, ma mi sono sempre arreso prima della metà; forse la fine sarà bella, ma fin dove ho visto io (circa un'ora) è di una noia mortale.
Lo consiglio solo a chi ha problemi di sonno.
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paolo
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lunedì 3 novembre 2008
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deludente
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Mi aspettavo di vedere un film interessante e coinvolgente. Per essere interessante interessa ma a coinvolgere latita. Molto sottoritmo con nessun colpo di scena, di una piattezza sconcertante. Il cast e' di primo ordine con la Jolie e De Niro sopra le righe, ma il personaggio di Damon e' di una tristezza terrificante ... Comunque dopo 3 ore interminabili di film mi sono trovato qualche capello bianco in piu' ... Chi mi risarcisce ??
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iccibi
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mercoledì 22 ottobre 2008
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giudizio sintetico
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Meglio uscire.Noioso è dir poco!
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gatsby
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sabato 4 ottobre 2008
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un capolavoro
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La storia raccontava la discesa nell'inferno gelato di Edward Wilson, uno dei fondatori della CIA. La sua progressiva perdità dell'anima perfettamente rappresentata dal progressivo ingrigimento della sua persona. Per l'intero film, Edward si aggira con un impermeabile grigio ed un cappello e progressivamente perde il sorriso e l'espressività.
Tra i pregi c'è il cast stellare: il protagonista è un bravissimo Matt Damon, senz'altro adatto al ruolo visti anche i prodigiosi occhi ghiaccio donatigli dalla natura; il resto del cast enumera alcune delle stelle dell'Hollywood di oggi e ieri: da William Hurt a Alec Baldwin al grande Bob De Niro (regista del film) e John Turturro e un Joe Pesci irriconoscibile fino a Michael Gambon, il Silente della saga di Harry Potter.
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La storia raccontava la discesa nell'inferno gelato di Edward Wilson, uno dei fondatori della CIA. La sua progressiva perdità dell'anima perfettamente rappresentata dal progressivo ingrigimento della sua persona. Per l'intero film, Edward si aggira con un impermeabile grigio ed un cappello e progressivamente perde il sorriso e l'espressività.
Tra i pregi c'è il cast stellare: il protagonista è un bravissimo Matt Damon, senz'altro adatto al ruolo visti anche i prodigiosi occhi ghiaccio donatigli dalla natura; il resto del cast enumera alcune delle stelle dell'Hollywood di oggi e ieri: da William Hurt a Alec Baldwin al grande Bob De Niro (regista del film) e John Turturro e un Joe Pesci irriconoscibile fino a Michael Gambon, il Silente della saga di Harry Potter. Non dobbiamo nemmeno dimenticare Angelina Jolie nei panni della moglie di Wilson, Gabriel Macht nei panni del cognato e Billy Crudup in quelli di un collega di Wilson.
Una storia che sicuramente ti prende allo stomaco in alcuni momenti (come l'abbraccio rubato di un figlio al padre freddo e distante) e che se da una parte ti porta a provare pietà nei confronti di un uomo che ha sacrificato tutto nella vita per servire il proprio paese, dall'altro ti fa anche rabbrividire al pensiero delle aberrazioni di cui ci si può macchiare in nome di un bene superiore: terribili a questo proposito le torture (sicuramente edulcorate) alla presunta spia russa.
La cosa che più mi ha colpito di questo intenso film è il silenzio: i passi di Edward sono silenziosi, felpati anche quando percorre il vialetto di casa, lui stesso è silenzioso e gli stessi momenti cruciali della storia sono avvolti dal triste silenzio.
Un film molto bello che consiglio con tutto il cuore e che di certo non parla del potere della CIA ma della solitudine che deriva da esso.
Concludo con un'agghiacciante battuta del film: Richard Hayes, appena nominato direttore della CIA, dice: Qualcuno mi chiese perchè si parla sempre di CIA senza porre dinanzi l'articolo. Io risposi "Tu metti l'articolo davanti a Dio?".
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qdp
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giovedì 7 agosto 2008
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un filmone!!
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lucido71
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sabato 7 giugno 2008
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l'ombra del... nulla!!!
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Quasi tre ore di delirio del nulla... non lascia altro che rabbia x aver perso tre ore della propria vita! VIVAMENTE SCONSIGLIATO!!! Il peggiore del genere. Deluso x la prima volta anche da De Niro...
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odissea 2001
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sabato 26 aprile 2008
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spioni cinici e bravi, ma soli
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Chi è abituato ai film di spionaggio targati 007 difficilmente troverà interessante questo film. Eppure rappresenta l'altra faccia, forse quella vera, di questo mestiere dove di azione ed emozioni, si può supporre, se ne trovano meno di quanto suggerisca la fantasia. Rispetto agli "eroi" che salvano gli Stati Uniti e il mondo occidentale sconfiggendo il Male sul campo e cavandosela al massimo con qualche graffio, in questa opera di De Niro si sale sopra la "prima linea" fino al livello di chi deve capire cosa sta avvenendo nel mondo e cerca di modificare l'andamento di sistemi complessi come le società e gli Stati nazionali. Il cinismo e la mancanza di umanità vale per gli agenti "semplici" ma anche per i capi.
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Chi è abituato ai film di spionaggio targati 007 difficilmente troverà interessante questo film. Eppure rappresenta l'altra faccia, forse quella vera, di questo mestiere dove di azione ed emozioni, si può supporre, se ne trovano meno di quanto suggerisca la fantasia. Rispetto agli "eroi" che salvano gli Stati Uniti e il mondo occidentale sconfiggendo il Male sul campo e cavandosela al massimo con qualche graffio, in questa opera di De Niro si sale sopra la "prima linea" fino al livello di chi deve capire cosa sta avvenendo nel mondo e cerca di modificare l'andamento di sistemi complessi come le società e gli Stati nazionali. Il cinismo e la mancanza di umanità vale per gli agenti "semplici" ma anche per i capi. C'è però un concetto che nei film di 007 tende ad essere troppo mitigato per far spazio alla bellezza dell'attrice sexy di turno: l'isolamento e la solitudine, anche familiare, dell'agente segreto. E' l'idea di voler rappresentare questo aspetto dell'esistenza dello "spione" che rende il film un po' lento e malinconico. De Niro, in questo, è efficace e coerente. Matt Damon è molto bravo, ma si fa fatica ad identificarlo, con quella faccina da ragazzo, con il capo di un'organizzazione segreta e potente come la Cia. Una cosa il regista ci poteva risparmiare: le due o tre battute scontate sul patriottismo, della serie: "Amo il mio Paese e questo mestiere". C'è troppa politica dietro quelle parole e forse la volontà di strizzare l'occhio a chi tira le fila del potere, lassù in alto.
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