Titolo originale | War Stories |
Anno | 2003 |
Genere | Drammatico, Guerra |
Produzione | USA |
Durata | 87 minuti |
Regia di | Robert Singer |
Attori | Jeff Goldblum, Lake Bell, Louise Lombard, Jeffrey Nordling, Noam Jenkins, Jack Dimich Yousuf Azami, Ed Begley Jr., Keith Birkfeld, Jason Brooks, Michael Reilly Burke. |
MYmonetro | 2,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 19 ottobre 2016
La storia di un giornalista di guerra, cinico e irrispettoso delle regole ma con il pallino della verità.
CONSIGLIATO NÌ
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Un gruppo di giornalisti di diversi paesi segue l'esercito americano durante la campagna in Afghanistan quando scoppia la guerra civile nel vicino Uzbekistan. Ben Dansmore, cinico e scafato giornalista americano, e Nora Stone, giovane e idealista fotografa la cui sorella morì nell'attentato alle Torri Gemelle, si ritrovano al centro di un complotto che vede uniti l'esercito americano e il governo locale, quando riescono a intervistare uno dei capi di Al Qaeda e leader della rivolta uzbeka.
Pensato come puntata pilota "allargata" di una futura serie prodotta dalla NBC - idea che non ha dato i risultati sperati - Storie di guerra è un discreto tv movie girato con competenza ed interpretato da un gruppo di ottimi attori che però risente troppo della propria origine "sperimentale". L'affastellarsi obbligato dei personaggi nella prima ora (oltre ai due protagonisti ciascuno con il proprio passato oscuro, un campionario di varia umanità giornalistica internazionale, l'immancabile spia doppiogiochista, agenti della CIA, etc etc) dà pochissimo ritmo al racconto, che arranca fino a quello che dovrebbe essere il clou dell'episodio, cioè l'intervista e il successo intrigo spionistico e politico. La parte più interessante del film viene risolta in maniera troppo sbrigativa e la conclusione - in pieno stile da chiusa televisiva - appiattisce il tutto.
Il giornalista di guerra, cinico e irrispettoso delle regole ma con il pallino della verità, interpretato da Jeff Goldblum ricorda il cinismo e l'irregolarità congenita del Dr. House, ma in realtà non si discosta più di tanto dalla letteratura tradizionale sulla figura del reporter americano pronto a denunciare nefandezze e iniquità a prescindere dal patriottismo.