Il tempo dei lupi

Film 2003 | Drammatico, 110 min.

Regia di Michael Haneke. Un film con Isabelle Huppert, Béatrice Dalle, Patrice Chéreau, Rona Hartner, Lucas Biscombe. Cast completo Titolo originale: Le temps du loup. Genere Drammatico, - Francia, Austria, Germania, 2003, durata 110 minuti. distribuito da Bim Distribuzione. - MYmonetro 2,55 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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In un tempo abbastanza vicino a quello presente una famiglia che ha lasciato la città a causa delle forti tensioni sociali prende possesso della casa ... In Italia al Box Office Il tempo dei lupi ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 51,6 mila euro e 46,6 mila euro nel primo weekend.

Consigliato nì!
2,55/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA
PUBBLICO 3,10
CONSIGLIATO NÌ
La vicenda di una famiglia diventa una tragedia collettiva.
Recensione di Giancarlo Zappoli
Recensione di Giancarlo Zappoli

In un tempo abbastanza vicino a quello presente una famiglia che ha lasciato la città a causa delle forti tensioni sociali prende possesso della casa di campagna. O, meglio, vorrebbe poterlo fare perché la trova già occupata e chi la occupa uccide il proprietario. La moglie, rimasta sola con i due giovani figli, prende a vagare per la campagna. Ha così inizio un'odissea ambientata in una no man's land in cui non filtra quasi mai la luce del sole. Haneke ha realizzato questa volta un film molto rigoroso che chiede allo spettatore un'attenzione che non molti sono disposti a concedere.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 31 luglio 2011
ANGEA

Dopo "la pianista", film ispirato a un tempo sia a Kubrick sia a Buñuel, il regista Michael Haneke continua con "il tempo dei lupi" un interessantissimo progetto di contaminazione tra artisti diversi. In questo caso la pellicola è in bilivo tra lo svedese Bergmann e il russo Tarkovskij. Al regista svedese varie recensioni hanno fatto riferimento (lo stesso titolo del film di Haneke è ispirato a "l'ora [...] Vai alla recensione »

sabato 15 dicembre 2018
Ennio

Rispetto agli altri film di genere distopico/postapocalittico, "il tempo dei lupi" ha il pregio di non dichiararsi tale. Lo si capisce solo dopo un pò, e non vengono mai date notizie su ciò che è successo prima e su quello che succederà dopo. In un certo senso è il più realistico tra i film di questo genere: non presenta società totalitarie, [...] Vai alla recensione »

mercoledì 6 aprile 2016
Guidobaldo Maria Riccardelli

Pellicola attualissima, vivida e spiazzante, ingiustamente poco celebrata a suo tempo. Michael Haneke ci immerge nell'azione senza avvertimenti, ci spiazza creando sentimenti empatici verso i protagonisti, non servono spiegazioni, semplicemente perché non ci sono. Suggestiva la fotografia, con un uso superbo della luce delle fiamme, unico riferimento nel mezzo dell'oscurità, [...] Vai alla recensione »

venerdì 25 ottobre 2013
gianleo67

Dopo aver perso il marito, ucciso dall'uomo che ha occupato insieme alla propria famiglia la sua casa nella campagna francese, una donna si ritrova a vagare insieme ai due giovani figli nel paesaggio desolato di un oscuro tempo post-apocalittico, in cui scarseggiano i viveri e la gente si trasferisce sempre più numerosa dalle città combattendo per la sopravvivenza e attendendo il [...] Vai alla recensione »

lunedì 15 settembre 2014
Noia1

Una famigliola si ritrova senza più il capofamiglia, mamma e figli dovranno affrontare il mondo soli. Haneke sempre intenso, un viaggio angosciante di una famiglia a cui cade il mondo addosso, l’impatto della loro ingenuità contro la crudeltà del mondo più rude che esista dove non c’è pietà o fratellanza ma solo un altro modo per fregare o sfruttare il prossimo.

lunedì 28 dicembre 2009
paride86

Haneke gira un film sulla condizione delle persone che subiscono la guerra, con tutte le nefaste conseguenze. All'inizio mi è parso di riconoscere qualche riferimento all'occupazione irachena da parte degli occidentali, ma poi la trama si allarga e si dipana a vista d'occhio e i temi principali vengono persi di vista. Non so come interpretare questo film, in cui peraltro compaiono parecchi elementi [...] Vai alla recensione »

mercoledì 27 luglio 2011
Ivanoeaoeoaoeoeoaoeo

Il film è di una drammaticità insopportabile, a quella famiglia capita ogni sfortuna possibile, nn bastasse, molte inquadrature sono immobili e troppo, decisamente troppo lunghe, che le rendono atroci (su tutte quella sulla fresca sepoltura del bambino). Un film troppo aspro e feroce, anche per un cinefilo come me. Ciao

Frasi
"Si lo so che non sono facili da riconoscere, nemmeno scopando, ma dato che lui ci tiene tutti sotto la sua ala lui potrebbe far parte dei giusti...In tutto sono 36, da sempre, da quando la Terra esiste sono 36; anche adesso. E per noi sono la garanzia che tutto continuerà, che Dio ha posato la mano sulle nostre teste. Se ne venisse a mancare uno,uno solo, sarebbe finita."
Lise Brandt (Béatrice Dalle)
dal film Il tempo dei lupi - a cura di Maurizio Deguardi
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Dario Zonta
L'Unità

È della settimana scorsa un film americano (The day after tomorrow) di magniloquente catastrofismo e di sagace intelligenza sui temi dell’ecoambientalismo e sue conseguenze globali. Un film di intrattenimento che, tra un effetto speciale e l’altro, fa riflettere sui temi massimalisti del destino dell’uomo e della sua specie. È di oggi, invece, la risposta europea e d’autore a quel catastrofismo americano: [...] Vai alla recensione »

Lietta Tornabuoni
La Stampa

Post-catastrofico e neo-barbarico, «Il tempo dei lupi» di Michael Haneke, austriaco, 62 anni, già autore di Funny Games e de La pianista, è un film strano, squilibrato: bellissimo all'inizio, più forte ed efficace di ogni opera del genere, poi si sfalda, si perde quando da dramma famigliare diventa tragedia collettiva. Una piccola famiglia (padre, madre, figlia, figlio) arriva in automobile nella propria [...] Vai alla recensione »

Luigi Paini
Il Sole-24 Ore

Un laboratorio chiamato cinema. Il regista che osserva, annota, giudica; gli attori che si sottomettono a una sfida gravosa, una discesa agli inferi in cui la posta in gioco è la scoperta di se stessi, dei lati più oscuri di se stessi. Cinema per pensare, che non concede nulla al divertimento, alla distrazione, alla voglia di voltare gli occhi. È il cinema di Michael Haneke, inflessibile indagatore [...] Vai alla recensione »

Mauro Gervasini
Film TV

Rimasti soli dopo la tragedia, una donna e i suoi due figli cercano di sopravvivere. Manca tutto, specie l’acqua, e non si capisce bene che cosa si debba temere. Anche se poi la vera minaccia è l’uomo. Nella tradizione tedesca “il tempo dei lupi” è quello che precede l’Apocalisse, quando gli uomini si comportano come i peggiori animali secondo l’immagine classica cara a Hobbes.

Enzo Natta
Famiglia Cristiana

L’inizio è spiazzante. Un’auto percorre un sentiero fra i boschi. A bordo una famigliola. Si arriva a uno chalet, ma quando i viaggiatori fanno per entrare si accorgono che è già occupato da un’altra famiglia. Il padre viene ucciso, la madre e i due figli sono scacciati e costretti ad allontanarsi. Nessuno li ascolta e dà loro aiuto. L’egoismo, l’indifferenza, la mancanza di solidarietà regnano sovrani [...] Vai alla recensione »

Francesco Alò
Il Messaggero

Torna il regista de La pianista e anche stavolta sorprende. Il tempo dei lupi racconta l'apocalisse che colpisce una nazione europea. Manca cibo, acqua ed elettricità. Un virus? La guerra? Non si sa. I sopravvissuti si radunano in comunità primordiali. Niente di nuovo, ma in tempi di Kill Bill questo cinema asciutto fa bene alla salute. Più metafisico e meno matematico che in passato, Haneke chiede [...] Vai alla recensione »

Stefano Lusardi
Ciak

In una famiglia borghese raggiunge la casa di campagna per un fine settimana, ma la trova occupata da sconosciuti armati, che uccidono il padre e obbligano la madre Anne (Isabelle Huppert, già diretta da Michael Haneke in La pianista) e i due bambini ad abbandonare l’abitazione, senza auto né provviste. Ben presto i tre scopriranno che una catastrofe ha sconvolto la realtà, ricacciando l’umanità in [...] Vai alla recensione »

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