Anno | 2018 |
Genere | Commedia |
Produzione | Italia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Marco Risi |
Attori | Andrea Osvárt, Martina Stella, Björn Freiberg, Ricky Memphis, Massimo Ghini Massimo Ciavarro, Biagio Izzo, Paola Minaccioni, Riccardo Rossi, Ralph Palka, Rocco Siffredi, Mario Zucca, Roberta Fiorentini, Tünde Szalontay, Marcello Calvesi, Félicité Mbezelé, Stefania Marchionna, Irene Cassanelli, Nicole Terranova, Gianni Annoni. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,28 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 14 dicembre 2018
Una commedia esilarante scritta da Enrico Vanzina e diretta da Marco Risi, dedicata alla memoria di Carlo Vanzina.
CONSIGLIATO NÌ
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Il Premier italiano è in visita ufficiale in Ungheria, insieme alla sua delegazione. Oltre agli incontri professionali, il politico intende passare di nascosto qualche ora lieta in compagnia di una giovane onorevole dell'opposizione. Ma quando i due amanti stanno per ricongiungersi, nella loro stanza d'albergo viene scoperto un cadavere...
Martina Stella in reggiseno e slip per metà film, con gli occhiali per farla sembrare "meno gnocca e più intellettuale", un passato su 'L'Isola dei famosi,' un futuro "da parrucchiera, ora che ho conosciuto voi della politica".
Andrea Osvart ridotta al ruolo della badante "bona", Paola Minaccioni a quello della moglie cornuta. E Roberta Fiorentini mamma apprensiva di figlio bamboccione. Nel meraviglioso mondo dei Vanzina (entrambi, perché il film è opera d'ingegno dei due fratelli, ma girato da Marco Risi a causa dell'aggravarsi della malattia di Carlo) il #metoo non esiste, Timesup è una barzelletta, la donna-non-mamma è un oggetto e l'unica sua funzione nel film - per il cinema, per la tv, per lo streaming: fa lo stesso - è quella di essere desiderata, contesa, spogliata, palpata. Un ruolo infelice in cui Martina Stella, va detto, si impegna per emergere: la sua interpretazione di una sexy Maria Elena Boschi, con accento aretino e una spiccata predilezione per il maschio alpha, sarà probabilmente l'unica cosa che verrà ricordata di questo film.
Dagli anni Ottanta a oggi, e non è solo questione di gender, nel cinema dei Vanzina sembra essere passato un attimo. Cambia l'occasione - qui si vorrebbero prendere di mira i politici del governo Conte - ma la sostanza è sempre quella: umorismo di pancia, messa in scena di campi e controcampi, violente strizzate d'occhio all'attualità e un tono generale così sopra le righe da far sospettare che siano mai esistite, le righe.
Più che una satira politica, Natale a 5 Stelle (per il Natale nel titolo avrebbe insistito Netflix) è un instant movie che fotografa con il filtro fotonico del cattivo gusto la "bolla" della realtà politica italiana. Una babele di name dropping ("Giggino", "Matteo nostro"), di allusioni esplicite a situazioni che fra un anno saranno già nel dimenticatoio e di personaggi trash-pop (Rocco Siffredi, Massimo Ciavarro), montate senza troppa attenzione sul nobile scheletro della commedia teatrale anni Novanta Out of Order di Ray Cooney. Un impianto teatrale che si sente, persino troppo, e che insieme alla più composta regia di Marco Risi riesce a traghettare il film verso un apocalittico finale, che non risparmia niente a nessuno. Un film già nato a rischio obsolescenza, da vedere adesso o mai più, prima di perdere del tutto interesse per i suoi protagonisti. Per tutto il resto, c'è Martina Stella.
Dopo mezz'ora in camera d'albergo e tre attori, ho dovuto cambiare programma. Voto : N.G.
Il film è ripreso chiaramente dalla commedia tatrale, infatti presenta una scarna scenografia (due camere d'albergo e qualche scena in strada), anche il copione è visto e rivisto, soprattutto al teatro. Nel complesso anche divertente ma di certo non catalogabile a pellicola di livello. Una classica commedia degli equivoci che mette l'accento su vizi e passioni di alcuni personaggi politici che sono [...] Vai alla recensione »
Probabilmente un film pensato in tre minuti, con sceneggiatura/canovaccio scritta in mezza giornata e girato durante un piacevole week end, tra amici, a Budapest. Inutile criticare o sparare sulla Croce Rossa se fosse il solito cinepanettone firmato Vanzina o Parenti. Stupisce che Marco Risi abbia accettato di dirigerlo. Ovviamente nessun preconcetto ideologico.
Un gruppo di ottimi e simpatici attori inciampati in una farsaccia senza capo nè coda. Ma perchè??? Mi ritengo fortunatissimo di non aver MAI visto un cinepanettone.
Finalmente anche questo genere di film si converte allo streaming! Ormai il cinema è roba da vecchi (oltretutto i prezzi sono troppo alti).Era da tempo che si aspettava una rivoluzione così e non potevamo altro che aspettarcelo da i fratelli Vanzina. È una commedia con una buona dose di satira politica, non annoiante e ricca di contenuti. Poi Ricky Menphis è il top!
Si può discutere sulla mediocrità del film e su una sceneggiatura che fa acqua qui e lì, si può discutere sulle battute scontate. Si può discutere un po' meno sulla bravura degli attori, forse qui sprecati. Ma francamente non credo proprio che il film avesse intenti propagandistici: è tutto talmente ridondante e pecoreccio che non riesco nemmeno a parlare [...] Vai alla recensione »
Film a dir poco vergognoso che cerca con uno stile propagandistico paragonabile a quello di 70 anni fa, di distruggere l'attuale governo eletto democraticamente dai cittadini italiani. Evidentemente le lobbi politiche che ora sono all opposizione stanno giocando tutte le carte possibili per screditare l'attuale governo che fa paura a molti.
Nel nuovo governo gialloverde, il Premier (Ghini) è in visita a Budapest. Un pretesto per andare a letto con una deputata PD (Martina Stella, per metà film in mutande, immagine perfetta del partito), sposata con l'improbabile leghista Ciavarro. L'alleanza sotto le lenzuola è messa a rischio da un cadavere. Riuscirà il segretario (Memphis, il più bravo) a sistemare le cose? Di certo, non salva il primo [...] Vai alla recensione »