Titolo internazionale | Breath of Life |
Anno | 2018 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia |
Durata | 93 minuti |
Regia di | David Roux |
Attori | Jérémie Renier, Marthe Keller, Zita Hanrot, Maud Wyler, Alain Libolt Fred Épaud, Jeanne Rosa, Jisca Kalvanda, Justine Bachelet, Catherine Ferran, Jérôme Kircher, Bernadette Le Saché, Sébastien Pouderoux, Rémy Roubakha, Bouraouïa Marzouk, Guilaine Londez, Laetitia de Fombelle, Jean-Baptiste Verquin, Julie-Anne Roth, Gautier About, Marcel Miet, Bellamine Abdelmalek, Manon Chammah, Philippe Durand, Satya Dusaugey, Anaël Guez, Maïmouna Gueye, Béatrice Hallier-Chevallier, Juliette Allain, Sophie Bégon, Christophe Samocki, Mahdi Belemlih, Cloé Foucher, Vincent Dorschner, Mathieu Barbier, Shura Lipovsky, Véronique Baltaksé, Estelle Hulak, Léopold Bellanger. |
Tag | Da vedere 2018 |
MYmonetro | 3,30 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 3 agosto 2018
La vita di un dottore inizia a crollare quando la madre si ammala.
CONSIGLIATO SÌ
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Simon, 37 anni, è uno pneumologo che ogni giorno si confronta in ospedale con i bisogni e le aspettative dei pazienti. Tutto procede nei binari di una professionalità consolidata fino a quando sua madre viene ricoverata nel reparto oncologico per il riacutizzarsi di una forma tumorale.
Non si può dire che in questi ultimi anni siano mancate serie televisive (anche di ottimo livello) che avessero al centro l'attività ospedaliera o, comunque, quella medica.
Viene quindi da chiedersi se ci sia una ragione di originalità alla base della scelta (in particolare del cinema francese) di portare quel tipo di professione sul grande schermo. La serializzazione non ci ha già detto tutto? Si può tranquillamente rispondere di no vedendo questa opera prima di David Roux che, essendo figlio e fratello di medici, conosce le problematiche da vicino. Perché in questo film si respira l'aria dell'ospedale (e dei suoi sotterranei) da un punto di vista diverso.
Simon (interpretato da un Jérémie Renier totalmente calato nel ruolo) è un medico consapevole delle proprie capacità ma anche dei propri limiti. Sa di dover fare il massimo per i suoi pazienti ma è anche cosciente di non poterli salvare tutti. Ha però, dalla sua, un potere che gli conferisce quel camice bianco con badge professionale: può convincerli ad aderire al suo volere e quando qualcuno si ribella, pretendendo di essere dimesso anticipatamente, può arrivare fino allo scontro fisico pur di fargli capire che deve restare nella struttura ospedaliera se vuole conservarsi in vita. Quando però sarà sua madre a rifiutare ulteriori cure decidendo di lasciarsi morire a poco a poco scoprirà che quel potere con lei non può essere esercitato e in lui si apre un conflitto difficile da superare.
Roux però non focalizza solo sul protagonista; è molto abile anche nel mostrare le reazioni degli altri familiari: un marito/padre che non vuole prendere atto della realtà e una figlia/sorella che, mentre sperimenta la progressiva separazione dalla madre, decide di attuarne una, troppo a lungo rinviata, anche dal proprio consorte. La macchina da presa non esce quasi mai dalle mura dell'ospedale andando a cercare momenti di isolamento e stacco in quegli spazi che, insieme a una festa scatenata, rimandano a The Kingdom di Lars von Trier offrendo al film anche delle valenze simboliche che integrano l'impianto complessivo.