Titolo originale | Abluka |
Anno | 2015 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Turchia, Francia, Qatar |
Durata | 114 minuti |
Regia di | Emin Alper |
Attori | Mehmet Ozgur, Berkay Ates, Tulin Ozen, Müfit Kayacan, Ozan Akbaba Fatih Sevdi, Mustafa Kirantepe, Yavuz Pekman, Ahmet Melih Yilmaz, Ararat Mor, Sansli, Emrah Özdemir, Aziz Izzet Biçici. |
Tag | Da vedere 2015 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,69 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento giovedì 10 settembre 2015
Il film è stato selezionato in concorso alla 72. Mostra del Cinema di Venezia.
CONSIGLIATO SÌ
|
Alla periferia di Istanbul c'è un piccolo mondo derelitto che pare esistere come in una bolla, lontano dalla modernità e vicino alla paranoia, un'umanità ai margini di tutto. Frenzy non inscena la disperazione, la trova. Nelle case diroccate, nelle strade spoglie, nella natura brulla e nei rifiuti organici e metallici ovunque questo film punti il suo obiettivo trova l'ultimo stadio della speranza umana. Ovviamente non manca la violenza, violenza ovunque, violenza mentale, psicologica e fisica per finire. Prima contro i cani, uccisi senza pietà per pulire le strade (ma probabilmente anche contrabbandati e macellati per essere mangiati), e poi contro gli altri esseri umani, sorvegliati e braccati. In tutto questo mondo due fratelli sono soli contro tutti e sono soli anche l'uno nei confronti dell'altro, impazziti dagli eventi della loro vita.
Kadir è stato in galera e adesso collabora con l'intelligence, cerca nei rifiuti (risorsa che non manca di certo) indizi su complotti terroristici, Ahmet invece fa l'ammazzacani proprio nell'area in cui viene spedito Kadir e riceve a sera la visita di una bestia che non è riuscito a uccidere ma solo a ferire, la accoglie, la cura e capisce che deve iniziare a nasconderla. Monta così la paranoia nei due, la follia del controllo e della sorveglianza.
Frenzy è un film spaventato, pauroso di tutto perchè ha capito che la violenza più forte della società moderna sull'individuo è il controllo sia mentale (indotto dalla fobia) sia effettivo. Kadir non riesce a stabilire un contatto con il fratello e nella sua testa partorisce complotti, ha paura che qualcuno lo stia ostacolando, teme di essere guardato e scorge ovunque una minaccia, anche l'unico interesse sentimentale che sembra avere lo trasforma in pura paranoia. Ahmed invece è più terra terra e non appena ha qualcosa da proteggere, il cane, comincia a temere qualsiasi altro essere umano.
Siamo nel presente ma sembra una società futura distopica, una in cui la forza dello stato è imposta con rigore militare eccessivo per svilire l'individualismo e come nella fantascienza c'è una discesa repentina nella follia e nell'ingiustizia in questo film, una prospettiva così nera verso l'orizzonte che non si può rimanere indifferenti. Emin Alper esita molto, forse eccessivamente a far partire davvero l'intreccio, una prima parte troppo lunga getta le basi del vero film che irrompe però solo nella seconda, tra echi di Polanski (L'inquilino del terzo piano e Repulsion) per un fratello e di La conversazione per l'altro, con una costruzione sfasata attraverso la quale seguiamo separatamente i due, l'uno anticipando le disgrazie dell'altro.
Cosa stia accadendo in Turchia non ci viene spiegato in questo film potente e suggestivo ma è molto chiaro quali Alper pensi siano le conseguenze della situazione che vive. Una società autoritaria nel suo dimenticare l'individuo e marginalizzare qualsiasi aspirazione. Frenzy non edulcora niente anzi, sceglie di affondare le mani nello squallore e di accoppiare il deperimento dell'uomo a quello dell'ambiente che lo circonda, una in cui ogni sensibilità è una colpa e porta solo a più paranoia. Come nella Germania Ovest della STASI, come nell'Unione sovietica o nella Germania nazista.
Frenzy è un grido disperato di aiuto, un saggio di pura paura dei propri simili e di sfiducia nella presenza dell'umanità nel proprio futuro.
Ecco un film che manda in tilt la logica dello spettatore e che non si dimentica di certo. A suo modo più terrorizzante di qualsiasi film di fantascienza su un futuro distopico che ci attende, perché capiamo che questo è il presente che ci ha già raggiunto (e non solo in Turchia, dove è ambientato), il film racconta in definitiva la storia di due fratelli entrambi [...] Vai alla recensione »