Frenzy

Film 2015 | Drammatico +13 114 min.

Titolo originaleAbluka
Anno2015
GenereDrammatico
ProduzioneTurchia, Francia, Qatar
Durata114 minuti
Regia diEmin Alper
AttoriMehmet Ozgur, Berkay Ates, Tulin Ozen, Müfit Kayacan, Ozan Akbaba Fatih Sevdi, Mustafa Kirantepe, Yavuz Pekman, Ahmet Melih Yilmaz, Ararat Mor, Sansli, Emrah Özdemir, Aziz Izzet Biçici.
TagDa vedere 2015
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 3,69 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Emin Alper. Un film Da vedere 2015 con Mehmet Ozgur, Berkay Ates, Tulin Ozen, Müfit Kayacan, Ozan Akbaba. Cast completo Titolo originale: Abluka. Genere Drammatico - Turchia, Francia, Qatar, 2015, durata 114 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 3,69 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 10 settembre 2015

Il film è stato selezionato in concorso alla 72. Mostra del Cinema di Venezia.

Consigliato assolutamente sì!
3,69/5
MYMOVIES 4,00
CRITICA
PUBBLICO 3,38
CONSIGLIATO SÌ
Un grido disperato di paura e paranoia, un film di grande rigore espressivo.
Recensione di Gabriele Niola
mercoledì 9 settembre 2015
Recensione di Gabriele Niola
mercoledì 9 settembre 2015

Alla periferia di Istanbul c'è un piccolo mondo derelitto che pare esistere come in una bolla, lontano dalla modernità e vicino alla paranoia, un'umanità ai margini di tutto. Frenzy non inscena la disperazione, la trova. Nelle case diroccate, nelle strade spoglie, nella natura brulla e nei rifiuti organici e metallici ovunque questo film punti il suo obiettivo trova l'ultimo stadio della speranza umana. Ovviamente non manca la violenza, violenza ovunque, violenza mentale, psicologica e fisica per finire. Prima contro i cani, uccisi senza pietà per pulire le strade (ma probabilmente anche contrabbandati e macellati per essere mangiati), e poi contro gli altri esseri umani, sorvegliati e braccati. In tutto questo mondo due fratelli sono soli contro tutti e sono soli anche l'uno nei confronti dell'altro, impazziti dagli eventi della loro vita.
Kadir è stato in galera e adesso collabora con l'intelligence, cerca nei rifiuti (risorsa che non manca di certo) indizi su complotti terroristici, Ahmet invece fa l'ammazzacani proprio nell'area in cui viene spedito Kadir e riceve a sera la visita di una bestia che non è riuscito a uccidere ma solo a ferire, la accoglie, la cura e capisce che deve iniziare a nasconderla. Monta così la paranoia nei due, la follia del controllo e della sorveglianza.
Frenzy è un film spaventato, pauroso di tutto perchè ha capito che la violenza più forte della società moderna sull'individuo è il controllo sia mentale (indotto dalla fobia) sia effettivo. Kadir non riesce a stabilire un contatto con il fratello e nella sua testa partorisce complotti, ha paura che qualcuno lo stia ostacolando, teme di essere guardato e scorge ovunque una minaccia, anche l'unico interesse sentimentale che sembra avere lo trasforma in pura paranoia. Ahmed invece è più terra terra e non appena ha qualcosa da proteggere, il cane, comincia a temere qualsiasi altro essere umano.
Siamo nel presente ma sembra una società futura distopica, una in cui la forza dello stato è imposta con rigore militare eccessivo per svilire l'individualismo e come nella fantascienza c'è una discesa repentina nella follia e nell'ingiustizia in questo film, una prospettiva così nera verso l'orizzonte che non si può rimanere indifferenti. Emin Alper esita molto, forse eccessivamente a far partire davvero l'intreccio, una prima parte troppo lunga getta le basi del vero film che irrompe però solo nella seconda, tra echi di Polanski (L'inquilino del terzo piano e Repulsion) per un fratello e di La conversazione per l'altro, con una costruzione sfasata attraverso la quale seguiamo separatamente i due, l'uno anticipando le disgrazie dell'altro.
Cosa stia accadendo in Turchia non ci viene spiegato in questo film potente e suggestivo ma è molto chiaro quali Alper pensi siano le conseguenze della situazione che vive. Una società autoritaria nel suo dimenticare l'individuo e marginalizzare qualsiasi aspirazione. Frenzy non edulcora niente anzi, sceglie di affondare le mani nello squallore e di accoppiare il deperimento dell'uomo a quello dell'ambiente che lo circonda, una in cui ogni sensibilità è una colpa e porta solo a più paranoia. Come nella Germania Ovest della STASI, come nell'Unione sovietica o nella Germania nazista.
Frenzy è un grido disperato di aiuto, un saggio di pura paura dei propri simili e di sfiducia nella presenza dell'umanità nel proprio futuro.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
giovedì 10 settembre 2015
Peer Gynt

Ecco un film che manda in tilt la logica dello spettatore e che non si dimentica di certo. A suo modo più terrorizzante di qualsiasi film di fantascienza su un futuro distopico che ci attende, perché capiamo che questo è il presente che ci ha già raggiunto (e non solo in Turchia, dove è ambientato), il film racconta in definitiva la storia di due fratelli entrambi [...] Vai alla recensione »

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