Titolo originale | Another World |
Anno | 2013 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 63 minuti |
Regia di | Thomas Torelli |
Attori | Vittorio Marchi, Westin Luke Penuma, Igor Sibaldi, Antonio Giacchetti, Alberto Ruz Giorgio Cerquetti, Rainbow Eagle, Enzo Braschi, Nitamo Montecucco (II), Gregg Braden, Massimo Citro Della Riva, Emilio Del Giudice, Masaru Emoto, Massimo Corbucci, Luis Nah, Martina Querini. |
MYmonetro | 3,09 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 28 novembre 2018
Un documentario che, attraverso un viaggio nelle bellezze della natura, racconta le contraddizioni dell'uomo. In Italia al Box Office Un altro mondo ha incassato 12,7 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Inchiesta sull'universo e sulle relazioni tra i suoi elementi, il documentario vuole aiutare a riscoprire quella forza necessaria ad una vita orientata alla serenità che, sebbene insita nell'uomo, appare sempre più oscurata dalle moderne concezioni su tempo e spazio. Attraverso interviste a scienziati, ricercatori, medici, filosofi, nativi americani e sacerdoti Maya si fa spazio l'idea di un'unità che lega insieme ogni cosa, dall'infinitamente piccolo all'infinitamente grande.
Avere come obiettivo la riconciliazione tra uomo e universo, sulla carta, può sembrare folle, sconsiderato o almeno ambizioso oltre il normale. Eppure, anche se il fine del film di Thomas Torelli sia propriamente quello, non c'è traccia di fastidio né di ridicolo involontario nell'ora e poco più della sua durata. Ricerca sulle relazioni tra singolo e infinito, Another World può essere letto a due diversi livelli, dipendentemente dall'adesione che lo spettatore sceglierà di dare. Che la si prenda come un insieme di squinternate elucubrazioni tutte confluenti verso un "semplicissimo" concetto oppure come un punto di svolta da cui partire per cambiare il proprio sguardo, la sfida proposta dal regista può dirsi ugualmente vinta: nel primo come nel secondo caso, infatti, sempre di una presa di coscienza si tratterebbe, di un riconoscimento del proprio atteggiamento verso il mondo, della volontà di entrare o meno in sintonia con una determinata vibrazione.
Non ci sono dubbi che il discorso portato avanti risulti giustamente essenziale quanto straordinario: gli interventi di Vittorio Marchi, nello specifico, sono orientati a sottolineare quanto le più recenti scoperte della fisica quantistica non facciano altro che riesumare conoscenze perdute. Da qui si discende verso la concezione del Grande spirito dei nativi americani ("tutto è animato"), all'augurio di vivere la propria vita oltre le macchine e di riacquistare la capacità di sentire l'armonia del qui e ora. Se il pensiero influenza la realtà, creandola, come emerge dai vari interventi, si può forse rimproverare al regista di non aver modellato abbastanza, e in maniera più originale, l'impaginazione dei singoli contributi. Non di rado, infatti, l'attenzione scende per via di un'eccessiva semplicità espositiva, di un ritmo troppo affidato alla parola e non alla ricerca di una forma cinematografica propria.
Tra le varie, illuminanti affermazioni che compaiono a mo' di effigie sullo schermo ne citiamo una di Albert Einstein: «Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste. Sintonizzati alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà. Non c'è altra via. Questa non è Filosofia, questa è Fisica».
Bel docufilm di Thomas Torelli che ha come tema la vita dal punto di vista delle energie, delle vibrazioni e come queste siano una importante chiave per capire la vita, le relazioni con gli altri e con la natura, per rispondere a tante domande e necessità riguardo il futuro e le aspettative ad esso collegate. Intervistando scienziati e appartenenti a tribù indigene dei nativi [...] Vai alla recensione »
Ho visto "Un altro mondo", sarà perchè sto attraversando un periodo particolare della mia vita, dove i temi di questo documentario mi affascinano, ma io l'ho trovato semplicemente "straordinario". Belle le immagini, le musiche, le interviste. Ciò che mi ha stupito è la semplicità con la quale è stato trattato un tema così complesso. [...] Vai alla recensione »
considerando il livello degli intervistati e la complessita'degli argomenti, solo pochi avrebbero saputo riunire e rendere fluibile e dolce la comprensione di un messaggio tanto profondo, l'amore. I miei complimenti.