Titolo originale | Le héros de la famille |
Anno | 2006 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia |
Durata | 103 minuti |
Regia di | Thierry Klifa |
Attori | Gérard Lanvin, Catherine Deneuve, Emmanuelle Béart, Miou-Miou, Michaël Cohen, Géraldine Pailhas Claude Brasseur, Valérie Lemercier, Pierrick Lilliu, Gilles Lellouche, Claire Maurier, Pierre Perrier, Lorenzo Balducci, Grégoire Oestermann, Eléonore Gosset, Jean-Noël Brouté, Evelyne Buyle. |
MYmonetro | 2,75 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 10 ottobre 2017
Victor/Victoria alla francese
CONSIGLIATO SÌ
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Gabriel Stern è da decenni il proprietario nonché la star 'en travesti' del night club "Il Pappagallo Blu'. Una notte, invece di rientrare a casa, si lascia morire in mare. All'apertura del suo testamento sono presenti l'ex famoso prestigiatore e suo figlioccio Nicky, i due figli da lui avuti da due donne diverse (Nino e Marianne) e una delle due, Simone. Il locale, con grande sorpresa di tutti, viene lasciato in eredità ai due giovani. Marianne, in perenne conflitto con il padre, vuole vendere in tempi rapidi il locale. Nino è invece meno rigido.
Thierry Klifa conosce sicuramente a memoria tutto il cinema francese che vede coinvolte, nelle proprie sceneggiature, delle dinamiche familiari. Si è appropriato così bene dei suoi stilemi da riuscire a trasferirli con fluidità anche nell'ambientazione soft-erotica del "Pappagallo Blu" (in omaggio al cult Casablanca). L'operazione gli riesce (anche se sul film aleggia sempre una sensazione di 'già visto') grazie a un cast stellare nel quale ognuno entra con efficacia in un ruolo che già conosce. Così Brasseur fa l'anziano mentore e burattinaio delle vite altrui comparendo e ammonendo anche dopo morto mentre Emmanuelle Beart seduce con lo sguardo (con le labbra non può più da quando, purtroppo, le ha siliconate). La Deneuve si muove a suo agio nei panni di una donna che ha vissuto e non ha mai avuto peli sulla lingua mentre Gerard Lanvin (grazie allo sguardo di uomo interiormente sofferente) si aggira tra amori e frustrazioni vecchi e nuovi.
Chi ama questo filone del cinema francese sa che, una volta iniziata la visione, è difficile staccarsi da film come questo. Perché si sa dove vogliono andare a parare (con il loro groviglio di accadimenti del passato che ancora feriscono il presente) ma si viene attratti dalle possibili variazioni sul tema.
Anche in questo caso le sorprese pilotate non mancheranno, grazie anche a una Miou Miou giunta alla notorietà come attrice nuda e trasgressiva ne I santissimi e ormai da tempo legata a ruoli di donna matura che nasconde dei segreti che possono turbare degli equilibri già precari.
Cinema francese un pò superficiale e spesso scontato, soprattutto nella prima parte, ma che non giudica nessuno e mantiene una classe ed un'ironia particolare, neanche questa mai sentenziosa (Quella frase sull'ex- bambino che, quando cade, si alza e prende gli applausi). Certo, la trovata _ripetuta- dei vivi che parlano col morto non è esaltante. Ma i protagonisti annoiano (Un pò) di meno di quelli [...] Vai alla recensione »