Titolo originale | Xifang qu ci bu yuan |
Anno | 2010 |
Genere | Documentario |
Produzione | Cina |
Durata | 78 minuti |
Regia di | Huang Wenhai |
Attori | Master Liao Guo, Master Shao Yun . |
MYmonetro | 2,84 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 30 luglio 2010
CONSIGLIATO SÌ
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Il Buddismo come sistema di vita sociale è il punto di partenza del documentario. Huang Wenhai non affronta la religione dal punto di vista spirituale ma ne mette in luce gli aspetti più concreti. La macchina da presa segue le abitudini quotidiane di una piccola comunità che cerca di rendersi utile prestando assistenza agli anziani o concentrando le energie per la costruzione di un 'altare' di legno altissimo, posto sulla vetta di una collina. La Cina vista con gli occhi di chi crede nella solidarietà e nell'annullamento delle proprie esigenze in nome di quelle delle persone più sfortunate, è un mondo a parte, lontano dalle pressioni politiche, distante dalla frenesia cittadina. In una dimensione quasi onirica, il gruppo di religiosi protagonisti del film si occupa del passaggio dei vivi nel mondo dei morti.
Ciò che a noi occidentali sembra misticismo e credenza popolare (ad un certo punto alcune donne si convincono che un defunto andrà in paradiso perché ha labbra e occhi rossi), è in realtà un sistema funzionante di precetti che aderiscono ad un'idea di solidarietà umana ammirevole. Anche il contatto con la morte è un vero e proprio sodalizio fisico tra chi rimane e chi se ne va. Appena la morte bussa alla porta, la comunità si mobilita per rendere dignitoso e rispettoso quel viaggio transitorio (come destinazione c'è la reincarnazione): lavatura e vestizione si susseguono lentamente per avere il tempo di recuperare il rapporto con il morto. Concretezza e difesa dell'anima si mescolano, si perdono l'uno nell'altro, fino ad aprire una porta nuova che si adatta ad esigenze di sopravvivenza, di fronte alla capitolazione umana della società.