Anno | 2009 |
Genere | Horror, |
Produzione | Italia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Francesco Gasperoni |
Attori | Armand Assante, Harriet MacMasters-Green, Robert Capelli Jr., Antonio Cupo, Giorgia Massetti Manuela Zanier, Mourad Zaoui, Rabie Kati, Tara Lisa Haggiag, Tara Haggiag. |
Uscita | venerdì 28 agosto 2009 |
Distribuzione | Cinecittà Luce |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 2,09 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 27 novembre 2017
Sette ragazzi organizzano una vacanza all'insegna del contatto con la natura in Marocco. Decisi a immortalare ogni momento del loro viaggio vengono in possesso di una strana macchina fotografica: da quel momento, la loro avventura diventa un incubo. In Italia al Box Office Smile ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 209 mila euro e 83,8 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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Sette amici partono per un viaggio in jeep diretti in Marocco, ricchi di spirito d'avventura e di voglia di divertirsi. Lungo la strada che porta verso i boschi dell'Atlante, ad una ragazza del gruppo, Clarissa, viene rubata la macchina fotografica e, raggiunto il più vicino villaggio, decide di comprarne una nuova. Girando per le strade della città si imbatte nel bazar di un ambiguo signore, che le dona una vecchia instant camera Polaroid degli anni Sessanta. Una volta arrivati nel bosco, comincia ad aver luogo una serie di omicidi che pare avere un legame con gli scatti della macchina fotografica.
Speculando sulle mitologie comuni a molte culture popolari, nel cinema horror le fotografie rubano ancora l'anima, e la volontà di fermare il tempo diviene possibilità di fermare una vita. Fin dal suo titolo, si capisce come in Smile questo tema divenga esplicito elemento ludico, un gioco di ruolo al B-movie dove tutti i ruoli standard e le varie relazioni vengono predisposti dalla voce fuori campo della protagonista già nell'incipit. Ma, in disaccordo coi tempi, Smile propone poi una concezione dell'horror orgogliosamente vintage, dove la sceneggiatura segue una logica elementare (e spesso incoerente) e dove gli attori sono visibilmente over rispetto all'età dei personaggi che interpretano e non brillano di quella patina glamour virata a Photoshop delle più recenti produzioni teen.
Rivendicare l'artigianalità del genere dentro una logica industriale, per Francesco Gasperoni non significa né fare giochetti post-moderni in stile Tarantino o Wes Craven, né tentare una variazione sperimentale delle meccaniche del teen-B-movie. Significa invece attuare un gioco al ribasso con la formula imprenditoriale della produzione americana ed esporre un film concepito per il puro intrattenimento al pubblico ludibrio e ad una fruizione poco appassionata.
La colpa più grave di Smile non è una sceneggiatura piuttosto rozza e poco avvincente, ma cercare di far passare questo sciatto lavoro di scrittura come la via più consona a realizzare un prodotto per il pubblico onnivoro dell'età adolescente e post-adolescente. All'interno di questa stessa deriva delle logiche hollywoodiane dell'high concept, la regia tenta di dispensare in ordine sparso soggettive frenetiche, disinquadrature, oggettive irreali e angolazioni ardite.
Vezzi autoriali che non nascono da un sincero amore per il mezzo, ma che vengono disseminati con la stessa raffinatezza con cui una catena di montaggio sostiene i suoi ritmi automatizzati e mercifica su larga scala situazioni e immagini riconoscibili.
La sensazione che ho provato nell'uscire dalla sala cinematografica dopo aver visto questo film è stato un forte senso di imbarazzo e di vuoto. Vedere un film italiano che scimmiotta, nella sceneggiatura e nell'uso di effetti speciali, lo stile più manieristico dell'horror americano è chiara espressione di un'assoluta mancanza di idee e di inventiva. Il mio giudizio? DA DIMENTICARE!!!
PER LO MENO IL TENTATIVO DI COSTRUIRE UNA TRAMA ORIGINALE ED INTERESSANTE C'E' STATO.. L'IDEA DELL'IMMAGINE FOTOGRAFICA UTILIZZATA COME STRUMENTO DI UN MALEFICIO, PER QUANTO MALDESTRO NELLA SUA REALIZZAZIONE..HA UNA SUA EFFICACIA. LE RIPRESE NON SONO MEDIOCRI..ANZI ALCUNE AMBIENTAZIONI SONO RIPRESE IN MODO EFFICACE. MA CI SONO ELEMENTI CHE O MANCANO, O SCARSEGGIANO AD ESEMPIO LA SUSPENCE, [...] Vai alla recensione »
Magari fosse, i dilettanti allo sbaraglio di Gerry Scotti sono molto più divertenti e soprattutto moltomolto molto più credibili! Antonio Cupo poi...quando è troppo è troppo!
Credo che l'Italia abbia bisogno di film veramente "di genere" che sono l'elemento vitale del cinema. Quindi ben venga "Smile" e tutti i tentativi in questa direzione. Diamo fiducia a questi nuovi prodotti perchè solo se avranno i numeri potranno migliorare.
Togliamoci i preconcetti contro il nostro cinema italiano e andiamo a vedere questo film. Film come Smile hanno il pregio di uscire fuori dai canoni prestabiliti e tentare di fare qualcosa di diverso. Sicuramente molti vedendo il trailer hanno pensato che il film fosse straniero... Questo significa che almeno è riuscito a creare un'atmposfera internazionale.
a me è piaciuto. è il film horror piu bello ke ho visto