Titolo originale | Sous la sable |
Anno | 2000 |
Genere | Psicologico |
Produzione | Francia |
Durata | 95 minuti |
Regia di | François Ozon |
Attori | Charlotte Rampling, Bruno Cremer, Alexandra Stewart, Jacques Nolot . |
MYmonetro | 2,40 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 22 settembre 2010
Una donna sposata che conduce una vita agiata e ha un lavoro di lettrice all'università si trova di fronte a una realtà che la sconcerta. Il marito da... Al Box Office Usa Sotto la sabbia ha incassato 1,2 milioni di dollari .
CONSIGLIATO NÌ
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Una donna sposata che conduce una vita agiata e ha un lavoro di lettrice all'università si trova di fronte a una realtà che la sconcerta. Il marito da lei tanto amato scompare in mare e il suo corpo non viene ritrovato. Da quel momento la donna nasconde, come suggerisce il titolo, la testa sotto la sabbia. Non accetta la perdita e si comporta come se il coniuge fosse lì con lei. Ciò che più l'ha turbata è l'incertezza sulla effettiva morte (che lo spettatore può ritenere anche inscenata per scomparire). Film tipicamente 'alla francese' con tutti i pregi e difetti della definizione. Cioè una grande attrice come Charlotte Rampling finalmente non più gelida e contorta ma fragile di fronte alla propria incapacità di vivere. Ma anche con una sceneggiatura troppo 'precisa' per coinvolgere anche cerebralmente e con tante, troppe parole. Cosa che solo Rohmer e pochi altri si possono permettere. Una curiosità: Ozon ha scritto e girato i primi 20 minuti poi si è fermato e ha realizzato il resto sei mesi dopo.
Ozon è giovane regista “talentuoso”, intelligente , ironico , curioso, , grottesco, dissacratore , libero, esistenziale, volubile ,attento.. Troppo aggettivi per lui? E’” materia complessa” che merita la scena internazionale a pieno titolo . Ma la morte separa veramente ? Sembrerebbe dire il regista : probabilmente no ,ma vediamo.
Il tema di "Sotto la sabbia" è la (non) elaborazione del lutto. Marie, interpretata da una bella e brava Charlotte Rampling, deve fare i conti con la scomparsa del marito ma, invece di affrontare la cosa, preferisce mettere la testa sotto la sabbia - appunto. Si tratta di un film lento e doloroso, con una messa in scena molto spoglia rispetto a precedenti lavori di Ozon.
Uno scarto, un'anomalia, un imprevisto, un'alterazione: ed esistenze calme, consuete, subiscono un mutamento radicale, le persone si scoprono differenti mentre sentimenti mai provati s'insinuano e diventano dominanti. Per caso escono contemporaneamente due film francesi ispirati a questo stesso concetto, somiglianti anche per altri versi: tutt'e due si svolgono nel tempo di tregua dell'estate, durante [...] Vai alla recensione »
La riscossa delle over-quaranta è cominciata? Se ne ha la netta sensazione, soprattutto osservando il cinema d'oltralpe: dove Catherine Deneuve e Isabelle Huppert, Charlotte Rampling e la veterana Jeanne Moreau, Sabine Azéma e Sylvie Vartan conquistano di nuovo parti da protagoniste e non solo secondi ruoli di mamma come capita, da noi, a Stefania Sandrelli o a Ornella Muti.
Ricominciare? A questa domanda, implicita, deve rispondere Marie (Charlotte Rampling). Una mattina d’estate, nella luce chiara d’una spiaggia atlantica, la sua vita si interrompe. Era addormentata sotto il sole, cullata dal rumore quieto delle onde e da rade grida di giochi lontani, e ora guarda l’oceano. Ancora non sa che, per sempre, questo istante segnerà per lei il confine tra l’antica serenità [...] Vai alla recensione »
La prima sequenza ci presenta lo scordo di una serena e agiata solidarietà coniugale che dura saldamente da ormai venticinque anni. Impegnati a riaprire la casa al mare, Jean (Bruno Cremer) e la moglie Marie (Charlotte Rampling) si sfiorano con i gesti della consuetudine e dell'affetto. Poi si avviano - è mattino - alla spiaggia. Silenzio, brevi rumori d'onde che battono, grida soffocate del bimbo: [...] Vai alla recensione »
Come Moretti, meglio di Moretti. La sparizione del marito (annegato? fuggito?) lascia in una donna la traccia della presenza come segno indelebile, fisico e mentale, nello spazio e nel tempo. Abilissimo nel suggerire che la nevrosi delirante di questa moglie abbandonata è uno stratagemma psicologico per raccontare l'inossidabile unione interiore con l'altro, quando " due è come uno", il francese Ozon [...] Vai alla recensione »
Una calma giornata di sole, di fronte al mare. Marie (Charlotte Rampling) e Jean (Bruno Cremer) sono al primo giorno di vacanza, su una spiaggia della costa atlantica francese. Sotto la sabbia, di François Ozon, ci immerge all’interno di una tranquilla normalità ma, attenzione, è solo una trappola: il dolore, inspiegabile e incomprensibile, è in agguato.
Venticinque anni di matrimonio, coppia borghese, sguardi intensi, poche parole (ormai). Una vacanza nelle Lande, la spartana casa di campagna, che non ha bisogno di niente, se non delle loro, silenziosissime, presenze. Poi, sulla spiaggia, l'imponderabile: lui sparisce, forse inghiottito dal mare, forse svanito in un cercato anonimato, forse suicida come Bruce Dern nel finale diTornando a casa.