Titolo originale | Rekonstrukce okupace |
Anno | 2021 |
Genere | Documentario |
Produzione | Repubblica ceca, Slovacchia |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Jan Sikl |
MYmonetro |
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Ultimo aggiornamento martedì 11 gennaio 2022
Il regista ritrova alcune bobine mai viste sull'invasione sovietica della Cecoslovacchia nel '68. Non è soltanto un'avventura cinematografica "archeologica", ma anche un appassionante incontro con i testimoni filmati e sull'eredità di quei tragici eventi.
CONSIGLIATO N.D.
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Il regista di documentari Jan Šikl ha trascorso molti anni a cercare e a raccogliere archivi cinematografici privati e amatoriali. Filmati sbiaditi di vita familiare, rievocazioni su celluloide di celebrazioni e momenti di vita quotidiana. Grazie a questo lavoro, Šikl ha ritrovato parecchie ore di materiale girato che mostra l'invasione della Cecoslovacchia da parte delle truppe del Patto di Varsavia. Queste immagini uniche sono rimaste a lungo invisibili. Un'avventura cinematografica di natura archeologica in cui dei volti anonimi si trasformano in testimoni viventi dei giorni che hanno costretto la Cecoslovacchia ad altri due decenni di schiavitù.
Ci perdoni l'amato Michael Haneke, se nel titolo dell'articolo siamo arrivati fin quasi a parodiare il suo 71 frammenti di una cronologia del caso (71 Fragmente einer Chronologie des Zufalls, 1994) agghiacciante capitolo conclusivo di quella che, non a caso, era stata ribattezzata "trilogia della glaciazione". Qualcosa di agghiacciante vi è pure nel documentario del ceco Jan Šikl: i carri armati a [...] Vai alla recensione »