Dal 10 luglio al 30 settembre per i 20 anni di Unesco
ROMA, 02 LUG - Da un classico dell'umorismo popolare
come Totò Truffa 62 a un cult superintellettuale come il Ventre
dell'architetto di Peter Greenaway. Villa Adriana festeggia i 20
anni dall'inserimento della lista Unesco del Patrimonio
dell'Umanità (1999-2019) e offre ai suoi visitatori una
riflessione sul felice rapporto del sito archeologico con il
cinema e la tv, ai quali ha offerto negli anni set
straordinari, da Allonsanfan dei fratelli Taviani (era il 1974)
alla seconda serie di Elisa di Rivombrosa (2006) fino a I Medici
(2016). L'occasione è una mostra gratuita che si inaugura il 10
luglio, curata dal direttore dell'Istituto Villa Adriana Villa
d'Este Andrea Bruciati e da Francesca Roncoroni.
L'idea, spiega il direttore Bruciati, è di raccontare come
intorno agli anni Sessanta, alle prese con una nuova generazione
di pubblico, con la genesi di nuovi temi, luoghi e forme del
racconto, il cinema abbia trovato in Villa Adriana un set
d'eccellenza. Proprio in quegli anni del boom, d'altronde, il
sito era stato da poco oggetto di una riscoperta archeologica ed
era diventato un operoso cantiere di studio, di restauri e di
importanti progetti museografici, non solo per riparare i danni
inferti dalla seconda guerra mondiale, ma anche per migliorarne
significativamente l'offerta culturale, rivolgendosi ad un
turismo sempre più allargato. Fotografie e pannelli
multimediali, allestiti nei locali del centro accoglienza del
sito archeologico offrono quindi al visitatore (e persino al
pubblico cinese, sperando possa esserci) "una selezione di
suggestioni visive di film italiani e stranieri, il cui sonoro è
in lingua originale allo scopo di sottolineare
l'internazionalità delle produzioni". Un lavoro, sottolinea
Bruciati, "quanto mai attuale, in un momento di riappropriazione
identitaria dei luoghi e del tempo libero".
Organizzata da Villae e sostenuta dal Servizio I del
Segretariato Generale del Mibact, la rassegna rimarrà aperta al
pubblico fino al 30 settembre. Il comitato scientifico è
costituito da Andrea Bruciati, Benedetta Adembri, Viviana
Carbonara e Francesca Roncoroni. (ANSA).
(ANSA)