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ROMA, 4 DIC - "Le notizie allarmistiche diffuse in
queste ore dai mass media, circa la 'malattià dei Bronzi di
Riace sono infondate. Le statue, che costituiscono le due opere
più identitarie del Museo archeologico nazionale di Reggio
Calabria, sono sottoposte a continui controlli e la loro
esposizione al pubblico avviene in un ambiente con microclima
monitorato. Anche l'accesso del pubblico alla sala avviene
mediante 'vani filtro' nei quali i visitatori devono sottostare
a un apposito trattamento". è quanto afferma in una nota il
direttore del MArRC, Carmelo Malacrino, il quale aggiunge: "Sono
rimasto sorpreso di quanto riportato. Il convegno che si è
tenuto al Museo, all'interno dell'iniziativa 'Arte è Scienza'
promossa dall'Associazione Italiana di Archeometria, è servito
proprio a riunire e mettere a confronto alcuni dei ricercatori
che negli ultimi anni hanno svolto indagini di laboratorio sui
Bronzi di Riace". "I dati sulle patine - prosegue Malacrino -
presentati dal prof. Giovanni Buccolieri dell'Università del
Salento, raccolti negli anni in cui le due statue venivano
sottoposte a interventi diagnostici e conservativi all'interno
del laboratorio allestito, con i restauratori dell'Istituto
Centrale per il Restauro, nella sede del Consiglio Regionale a
Reggio Calabria, sono molto importanti non solo per scoprire
nuovi aspetti sulla loro vita nell'antichità, ma anche per
guidarci nell'assicurare al meglio la loro vita attuale e
futura. E nulla di quanto ha riportato il prof. Buccolieri al
convegno ha fatto riferimento a macchie sospette sul volto,
sulle gambe e sull'addome". "Sicuramente sui Bronzi ci sono
residui di cloro - precisa Buccolieri, secondo quanto riporta la
stessa nota - ma questo non indica la presenza di processi
attivi di corrosione, in quanto i Bronzi sono conservati in
condizioni di temperatura e umidità controllate: tali condizioni
ovviamente non permettono, anche in presenza di cloro, processi
corrosivi sui bronzi stessi".
(ANSA)