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Sky Cinema, la fiction ti fa bella

Incontro con Gabriele Salvatores e Michele Placido per l'adattamento tv di Quo Vadis, Baby? e Romanzo criminale.
di Tirza Bonifazi Tognazzi

Il progetto

venerdì 6 luglio 2007 - News

Il progetto
Forte dell'alto numero di abbonati - oltre quattro milioni - ottenuti in quattro anni di vita e del successo di serie e miniserie tv come Lost, 24, Tsunami o 11 settembre - Tragedia annunciata, Sky Cinema si lancia in una nuova avventura: la produzione di fiction. "La nostra missione" ha spiegato il direttore di Sky Cinema e Fiction, Nils Hartmann, durante la conferenza stampa che si è tenuta ieri al Roma Fiction Fest, "è creare un prodotto nuovo e fresco dove gli obiettivi da raggiungere sono l'originalità, la qualità e il coraggio". Il primo passo in questa direzione è stato preso lanciando Boris, la prima fuoriserie italiana cui ultimo episodio andrà in onda lunedì 9 luglio alle 23 su Fox. "Due anni e mezzo fa" ha raccontato Fabrizio Salini, direttore dei canali di intrattenimento del gruppo Fox, "la produzione di fiction non rientrava nei programmi. Boris nasce da un'idea scritta su un foglietto di carta da Lorenzo Mieli (il produttore della serie, Ndr). Ci divertì molto e vedemmo immediatamente la possibilità di creare qualcosa di nuovo. Lo sforzo creativo e il budget limitato non hanno ostacolato il felice percorso del programma che ha ottenuto un incredibile numero di ascolti. Nonostante fosse stato concepito per una sola stagione, stiamo pensando a un seguito". Ma la vera novità della prossima stagione televisiva è la trasposizione in chiave fiction di due film di successo, Quo Vadis, Baby? e Romanzo criminale. Il primo sarà prodotto da Salvatores e diretto da Guido Chiesa e arriverà sui piccoli schermi la prossima primavera in 6 puntate, mentre le 12 puntate del secondo - supervisionato da Michele Placido - sono state annunciate per il prossimo autunno.

Giorgia Cantini, la protagonista di Quo Vadis, Baby? è un personaggio che non rientra nello stereotipo televisivo. Come è cambiato rispetto all'adattamento tv?
Gabriele Salvatores: È vero, Giorgia è una donna di quarant'anni, una detective politicamente scorretta che fuma, beve e sceglie da sola i suoi uomini. È un ritratto al femminile che non si vede spesso sugli schermi ma vi assicuro che ne ho conosciute tante come lei nella vita. La differenza che emerge nella trasposizione televisiva di Quo Vadis, Baby è che nel film il caso sul quale Giorgia (Angela Baraldi, Ndr) indaga gira intorno alla famiglia, quindi è di tipo introspettivo, mentre in tv la detective avrà a che fare con una serie di storie sociali, e ciò darà alla fiction un aspetto più estroverso.

Da dove nasce l'idea di quest'operazione?
Gabriele Salvatores: Il linguaggio cinematografico è cambiato molto negli anni. Ricordo quando la sala montaggio era usata esclusivamente per mettere insieme i pezzi mentre oggi è divenuta un luogo creativo dove nascono le idee. La possibilità di produrre fiction cambierà i temi trattati dalla tv ma darà anche un contributo al cinema per cambiarne la grammatica. Si tratta comunque di un percorso sperimentale, d'altronde la sperimentazione esiste in qualsiasi industria.

Come si trova nel ruolo di produttore?
Gabriele Salvatores: Il passaggio è stato automatico ed è molto interessante. Sono passato dalla parte del produttore ma continuo a confrontarmi con un collega (il regista Guido Chiesa, Ndr). Il cinema è un lavoro collettivo, lo è anche la tv, ma soprattutto lo è la vita.

Nella trasposizione del Romanzo criminale tantissimo materiale è andato perso. Vi rifarete con l'adattamento tv?
Giancarlo De Cataldo, scrittore: Avremo la possibilità di raccontare per esteso tutto quello che per necessità era stato compresso nel film. I dodici episodi tv di Romanzo Criminale ci permetteranno di inventare quei momenti di passaggio, i cosiddetti "missing files" che anche nel libro venivano a mancare.

Qual è la sfida?
Michele Placido: La sfida è di riuscire a far volare la serie tv con un cast nuovo. Non sarà facile. Mi piacerebbe che un paio di figure di Romanzo criminale rimanessero a testimoniare il film, magari un Dandi (Claudio Santamaria, Ndr). Ma si tratta di un'operazione ancora in via di definizione, non sappiamo con certezza chi lo dirigerà, e al momento abbiamo solo le sceneggiature dei primi due episodi pronte. Per ottobre tutto il lavoro di scrittura dovrebbe essere terminato ed entro la fine dell'anno inizieremo le riprese.

Perché rinunciate al cast di Romanzo criminale?
Michele Placido: Perché costerebbe troppo e poi perché i ragazzi della banda della Magliana andavano svecchiati. Ma stiamo dimenticando un dato importante: con la serie tv Romanzo criminale stiamo dando la possibilità a giovani attori di talento di debuttare in una produzione importante, ragazzi che stanno aspettando il loro turno da anni. Se riusciremo a mettere insieme un cast di facce nuove, una bella scrittura e una bella regia possiamo dire che avremo vinto.

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