Mia madre |
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Un film di Nanni Moretti.
Con Margherita Buy, John Turturro, Giulia Lazzarini, Nanni Moretti.
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Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 106 min.
- Italia, Francia, Germania 2015.
- 01 Distribution
uscita giovedì 16 aprile 2015.
MYMONETRO
Mia madre
valutazione media:
3,62
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Dativo di possessodi marillaFeedback: 744 | altri commenti e recensioni di marilla |
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mercoledì 22 aprile 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
A parte il fatto che ho finalmente, definitivamente e indelebilmente capito il dativo di possesso (che a quasi 60 anni non è male), e che mi sento quindi molto contenta e ringrazio, non posso dire che questo film meriti le pessime critiche che ho letto. Certo, il film manca di smalto ma non credo che l'intento sia stato quello di fornirglielo. Certo, manca la folgorante ironia e profondità di Habemus Papa, ma è altrettanto certo che questo film andrebbe letto esplorandone i vari piani. E'un film dove, more solito, Moretti si specchia e si racconta e, nel far ciò, racconta molto del mondo, del mondo delle emozioni, dei dolore per la perdita di chi non abbiamo fino in fondo capito e fatto sentire amato, del momento in cui si fanno i bilanci e ci si sente un poco malconci: in questa capacità di parlar di sé riuscendo a parlar degli altri, Moretti è molto bravo. E' un Film sul cinema, o meglio, sulla finzione (che sia letteraria o cinematografica poco importa): e, poiché fra le tante critiche rivolte a Moretti c'è sempre stata quella di non esser capace a recitare, ecco ironicamente la sua risposta: l'attore non deve calarsi ottimamente nel personaggio, diventando bravo nel renderlo. Accanto al personaggio si dovrebbe sempre far percepire la presenza dell'attore-persona: un monito dunque non solo a spiegare che l'attore racconta se stesso ma anche a ricordare che ciò che leggiamo, o vediamo, è sempre fiction (e in questo Dickens insegna). E a ciò mi sento di aggiungere che, se pur Moretti non vuole recitare, o non sa recitare, gli altri li fa recitare in modo magistrale: mi riferisco soprattutto a Giulia Lazzarini, che ricordo ancora negli sceneggiati Rai, o nel teatro, e che qui è splendida. E ancora: Moretti è bravo a girare, si vede che ha imparato tanto, ma non manca di autocitarsi, quasi a ricordare il proprio percorso: la manifestazione iniziale e l'intervista con la stampa mi riportano immediatamente a Sogni d'oro. Certo, della mesta cattiveria di La messa è finita non v'è traccia, per non parlare della splendida satira di Ecce Bombo sulla scuola, qui rivalutata nella dolce ammonizione della nonna a studiare il latino e nell'arrivo dell'ex studente che parla di un'insegnante maestra di vita. Si cresce, si invecchia: le posizioni si rivedono. C'è un messaggio ( e mi riferisco a quello tanto ricercato dal pubblico criticone)? No, il film non arriva e non vuole arrivare a niente, se non ad una citazione filmica, quella di rosselliana memoria: domani è un altro giorno.
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