The Imitation Game |
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Un film di Morten Tyldum.
Con Benedict Cumberbatch, Keira Knightley, Matthew Goode, Mark Strong, Rory Kinnear.
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Titolo originale The Imitation Game.
Biografico,
Ratings: Kids+13,
durata 113 min.
- Gran Bretagna, USA 2014.
- Videa
uscita giovedì 1 gennaio 2015.
MYMONETRO
The Imitation Game
valutazione media:
3,34
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Prevedibile, scritturato a pennello per Hollywooddi Storie di CinemaFeedback: 1530 | altri commenti e recensioni di Storie di Cinema |
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mercoledì 21 gennaio 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La vita di una mente eccezionale non è mai semplice. Ce lo dice la storia, e il cinema, in più occasioni, ce lo ha ribadito. Alan Turing, genio, matematico, crittografo, viene ingaggiato dal governo inglese – Winston Churchill lo porrà a capo di una squadra di esperti - per decifrare i messaggi nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Per farlo Turing metterà a disposizione tutte le sue facoltà, ritrovandosi poi vittima dello stesso paese che aveva contribuito a salvare dalla guerra e dalla furia hitleriana. The Imitation Game è un film lineare, fedele alla storia, abbastanza efficace nell’evidenziare le difficoltà comunicativa e caratteriale di Turing, la sua determinazione, la sua diversità. Turing, infatti, è diverso nel genio, e, per il governo di Sua Maestà, è diverso in quanto omosessuale. Tuttavia, se si esce dalla sfera privata, quella insomma più enigmatica e misteriosa, il film perde tono e potenza. La guerra, che si intravede qua e là alternando colori vividi al bianco e nero d'immagini di repertorio, fa da sfondo alle vicende, e il racconto del suo decorso, sommario e distaccato, non ha sufficiente carattere per imprimere la giusta atmosfera e l'adeguata grandezza. Si ha quasi la sensazione che le sorte di una delle guerre più brutali di tutti i tempi si decida sulle scrivanie di qualche ufficio segreto. Manca senz'altro nella sceneggiatura uno scatto di originalità che riesca a caratterizzare il lavoro di Turing non solo come un qualcosa intrappolato all'interno di una battaglia con se stesso e con i suoi spettri, ma come bene dell' intera umanità. Tanto che The Imitation Game, nei passaggi cruciali, sembra addirittura troppo prevedibile, regolare, scritturato a pennello per quella Hollywood degli Oscar così catturata dal dolore e dal tormento di questi uomini straordinari, le intimità dei quali, inevitabilmente, vanno a congiungersi e confondersi col destino della grande storia. Non è un caso se Benedict Cumberbatch viene già da tempo incluso tra le probabili nomination. The imitation Game è un film che rende omaggio in maniera sincera e appassionata ad una mente straordinaria, ad un uomo eccelso che forse pochi conoscono così a fondo. Un uomo solo e incompreso. Un uomo che per tutta la vita ha cercato di imitare e decifrare i meccanismi dell'intelligenza umana. Un uomo incapace di vincere il gioco crudele e affascinante dell'esistenza.
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