Shining |
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Un film di Stanley Kubrick.
Con Jack Nicholson, Shelley Duvall, Danny Lloyd, Scatman Crothers.
continua»
Titolo originale The Shining.
Eventi,
Ratings: Kids+16,
durata 116 min.
- USA 1980.
- Lucky Red
- VM 14 -
MYMONETRO
Shining
valutazione media:
4,27
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il perturbantedi paolopacittiFeedback: 503 | altri commenti e recensioni di paolopacitti |
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venerdì 19 luglio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Lo shining del bambino è la lucidità opposta alla follia. Jack invece rappresenta il mostruoso incremento progressivo di tutti gli istinti esorcizzati dalla civiltà: l'uomo che viene travolto dalla violenza. Un colpo da maestro è quando Wendy vede allo specchio la scritta MURDER (capovolto di REDRUM, un messaggio, in quanto rovesciato, satanico). Una di quelle operazioni metafisiche che Kubrick sapeva fare con la macchina da presa. Kubrick volutamente girò Shining in modo che sfuggisse a una piena comprensibilità. Forse Jack voleva scrivere della storia segreta dell'albergo. Il maestoso albergo rappresenta l'inconscio collettivo di un paese. La storia di King è quella dell'America malavitosa della Depressione. Torrance scopre dall'album dei ritagli di giornale che L'Overlook Hotel è un luogo maledetto, anche se dal montaggio finale del film chi non ha letto il romanzo non lo capisce. Un’interpretazione vede il riferimento a sette segrete, che vedrebbe in Jack un servitore dei potenti dell’Hotel, la cui identità resta celata: così la richiesta di Jack – un tipo come me vuole sapere chi glieli offre questi drink – resta destinata a non avere risposta. Sua moglie e suo figlio sarebbero non solo pericolosi per l’hotel come gli farebbero credere, ma «vittime necessarie»; la colata di sangue che esce dagli ascensori il sangue degli innocenti, condannati a restare come presenze all’interno dell’hotel, come le due sorelline, rimaste in attesa di un compagno di giochi. In Shining le voci che Jack ascolta (probabilmente anch’essi umili servitori come Grady) lo esortano a sacrificare la propria famiglia. L'attore rende alla perfezione il mistero di un personaggio che non si rivela, rappresentato nella beffarda foto finale: follia, possessione diabolica, l'orco cattivo delle fiabe. La foto è un azzeramento del tempo, una coesistenza del presente col passato che si ripete all'infinito: il passato del mito e della fiaba. All' Overlook, il tempo sembra essere un unico, eterno 4 luglio 1921. Se l'immagine sorridente di Jack è sempre stata lì, come mai nessuno della famiglia Torrance, che è stata nell'hotel tutto l'inverno, l'ha notata? Ciò sembra confermare che proprio la cosa in bella vista è l'ultima che si nota. L'orrore centrale di «Shining» è la vita familiare. L'orrore che la morte può avvenire in casa. La maggior parte degli assassini conosce le proprie vittime. Il protagonista disprezza la moglie, odia suo figlio. Per un bambino ci possono essere pochi personaggi più spaventosi di suo padre arrabbiato. Danny, nonostante la sua mitezza e il suo stoicismo, è terrorizzato dal padre. Wendy, che per bisogno di un partner è rimasta col marito violento tollerando l'intollerabile, ne è terrorizzata. Il regista indica implicitamente la necessità futura, ne prevede la possibilità, di spezzare la catena perversa che li lega al passato (Danny probabilmente rappresenta anche le vittime di abusi sessuali dei genitori o degli adulti, anche questa una catena che si tramanda nelle generazioni). Questo può avvenire sapendo, come il bambino nel finale del film, riflettere, tornare sui propri passi, per non diventare come Jack o esserne vittima, continuare con l'ipocrisia di una società violenta, che bisogna riconoscere per controllarla. Danny è come se fosse il regista del film. Si identifica con la telecamera: vedi le carrellate della steadicam nei corridoi dell'hotel, l'ebbrezza di una corsa bambino sul suo triciclo (che rievoca quella del viaggio oltre l'infinito dell'astronauta in 2001), un momento che evoca la magia dell'infanzia, un esempio di tecnica al servizio dell'intuizione e dell'ispirazione.
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