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                Tolkien prima di dedicarsi alla maestosa creazione del fantastico mondo del Signore degli Anelli aveva cominciato con quella che probabilmente voleva essere una graziosa storia per bambini: Lo Hobbit. Peter Jackson ha fatto il contrario: ottenuto il successo massimo con la trilogia dell’Anello ritenta la fortuna con un “largo” adattamento cinematografico dell’opera prima dello scrittore britannico.
Lo Hobbit del regista neozelandese è fortemente influenzato dall’enorme successo dei tre film che lo precedono. C’è tanto nel film del Signore degli Anelli, c’è tanto di Jackson & Company.
Ne viene fuori sicuramente un film importante. Importante per spesa, per cast, per “tecnici” di altissimo livello, etc. Peter Jackson sviluppa lo scritto “acerbo” di Tolkien e anche piuttosto bene. Tutto quello che c’è di più ne “Lo Hobbit” film rispetto al libro si conforma perfettamente allo stile dell’omonimo romanzo e al suo genere (classic fantasy per eccellenza). Tuttavia il film (ma il libro in primis) soffre della mancanza di una brillantezza di base. Lo Hobbit non è il Signore degli Anelli! Non lo è il libro e non lo è il film. Le epiche avventure, i dialoghi di spessore, i vasti scenari, le capitali allegorie, le profonde dinamiche psicologiche dei personaggi della Trilogia lasciano il posto ad una simpatica avventura (certo piena di insidie) di un vivace (forse fin troppo) gruppo di tredici nani. L’allegra compagnia (stavolta decisamente più omogenea rispetto a quella dell’Anello) è protetta dal sempre più imponente Gandalf. Per volere dello stregone ai nani si aggiunge un hobbit, ossia Bilbo, lo zio “mattacchione e misterioso” di Frodo.
La sorpresa è proprio Bilbo, interpretato abilmente da Martin Freeman, frizzante attore britannico dotato di un’egregia vena comica, che si sposa perfettamente col soggetto. Bene pure  Richard Armitage nei panni di un eroico Thorin Scudodiquercia, a capo della compagnia di nani.
Insomma, Peter Jackson ha fatto di tutto per tentare di ricalcare i risultati vincenti del Signore degli Anelli ma Tolkien con “Lo Hobbit” era ancora molto lontano dal compiere il suo capolavoro. Difficilmente Lo Hobbit  di Jackson vincerà i premi assegnati da tutto il mondo cinematografico alla Trilogia dell’Anello ma la visione del film è altamente consigliata. Se non è Cinema questo…
             
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