1917 |
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Un film di Sam Mendes.
Con George MacKay, Dean-Charles Chapman, Mark Strong, Andrew Scott.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 110 min.
- Gran Bretagna 2019.
- 01 Distribution
uscita giovedì 23 gennaio 2020.
MYMONETRO
1917
valutazione media:
3,64
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il conservatorismo anarchico del vecchio Clintdi Alfio SquillaciFeedback: 1269 | altri commenti e recensioni di Alfio Squillaci |
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domenica 19 settembre 2021 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
“ Il Corriere” - "The mule I geniali sceneggiatori della commedia all’italiana li chiamavano “salsicciotti”, ossia quei riempitivi, scene di contorno, che accompagnavano l’intreccio e avevano carattere di svago, di allentamento sapiente del plot, o di disvelamento malizioso delle reali intenzioni redazionali dell’autore.
In questo “The mule – Il Corriere” (vi risparmio la recensione) vi sono alcune scene che svelano il conservatorismo anarchico di Eastwood. Vi ammollo almeno tre “salsicciotti”: sui messicani, i neri, le lesbiche. 2) “Mi piace aiutare voi negri…”. “Non si dice, preferiamo neri, siamo persone…”, ma lui nicchia e sembra ribadire il “negri”. Questo è invece il dialogo con una giovane famigliola di colore, che crede di poter cambiare la gomma bucata consultando Google. Il fatidico e grullo “Non c’è campo” in mezzo al deserto messo in bocca proprio a loro. Ma verso cui si prodiga poi con la sostituzione dello pneumatico forato. E infine un salsicciotto malvagio costituito da una scena di lesbiche in motoraduno, effigiate malevolmente e intenzionalmente grasse e sfatte, bullonate, chiodate, ipertatuate, repellenti, che tuttavia Clint signorilmente aiuta dopotutto indicando con esattezza l’origine del guasto della moto.
Ambivalenza tra apertura e chiusura, tra politicamente scorretto nelle intenzioni e accomodamento pratico seppur con ghigno recalcitrante con i dati incontenibili del reale. I messicani, i neri, le lesbiche esistono, prenderne atto pare dire e soprattutto "dirsi" il vecchissimo e cadente Earl Stone protagonista della pellicola. Clint è un Vittorio Feltri burbero e scortese fuori, e “forse” un Giuseppe Sala, con un pizzico di opportunismo, dentro. Non scioglie inequivocabilmente, perché non vuole, non sa e forse intimamente non può, l’enigma della sua postura ideologica.
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