Il documentario segue la vita dell'avvocatessa e attivista Pauli Murray. Espandi ▽
A lungo dimenticata, Pauli Murray emerge finalmente come una delle figure chiave della lotta per i diritti civili degli afroamericani nel corso del ’900, oltre che una donna capace di anticipare con le sue battaglie alcune delle questioni più delicate legate alla definizione dell’identità individuale e sessuale. Come molti lavori degli ultimi anni, realizzati appositamente per piattaforme in streaming con una dichiarata funzione didattica,
My Name Is Pauli Murray arriva a riparazione di un oblio mediatico che in generale ha colpito la comunità afroamericana e il racconto delle sue varie identità e in particolare una figura che nel corso della sua lunga e ricchissima esistenza è stata protagonista di battaglie civili, giudiziarie, religiose, sessuali. Paul Murray è la figura perfetta da riscoprire oggi: nera, donna, non-binary, capace con la sua condotta integerrima di aprire tavoli di discussione (o, all’opposto, di scatenare la forza cieca della discriminazione) con anni, se non decenni di anticipo.