Fotomodella glamour giapponese impostasi rapidamente come attrice, riempendo con la sua vita mondana e sentimentale le cronache rosa nipponiche, che l'hanno vista legarsi al lottatore di sumo Takanohana. È anche conosciuta per aver lottato fisicamente e tragicamente per anni contro la sua anoressia nervosa.
Gli inizi da fotomodella
Rie Miyazawa nasce il 6 aprile 1973 a Tokyo da padre olandese e madre giapponese. Cresciuta assieme a sua madre, fa il suo debutto nel mondo dello spettacolo a soli 11 anni, quando viene portata a un'audizione per uno spot della Kit Kat. Riesce superare i casting e diventa così la protagonista di uno spot che andrà in onda per anni nelle emittenti giapponesi. A quel punto, comincia parallelamente anche la sua carriera di fotomodella bambina, lavoro che poi si porterà avanti fino all'adolescenza e oltre quella, combattendo, purtroppo con una gravissima e precoce forma di anoressia nervosa, che viene però tenuta nascosta proprio dalla madre Mitsuko Miyazawa, al fine di non nuocere alla carriera da passerella della figlia.
Il debutto sul piccolo e grande schermo
Giunta a un'età in cui la catwalk è off limits, tenta la strada dell'attrice, recitando prettamente in ruoli da ragazza della porta accanto, come nella commedia per l'infanzia Seven Days' War (1988), cui seguirà Who Do I Choose? (1989), e poi quella della cantante.
Gli scandali, l'alcolismo e l'anoressia
Nel 1991, cancella la sua immagine da ragazza tutta acqua e sapone, con il sensuale e scioccante Erotic Liaisons, dopo il quale le viene proposto di posare nuda per un libro fotografico "Santa Fe", che la riporta sulla cresta dell'onda (seppur inimicandole l'emittente NHK con la quale lavorava assiduamente e che la licenzia), attirando l'attenzione del campione di sumo Takanohana, che la corteggia fino a quando, cede. La coppia si fidanza pubblicamente nel 1992, ma la loro relazione finisce a pochi mesi di distanza, nel 1993, quando lei ammette di non voler rinunciare alla sua carriera di attrice per diventare la semplice moglie celebre di uno sportivo e, allo stesso tempo, accusa il padre di Takanohana di essere stato razzista nei suoi confronti, dichiarando che l'uomo ha ostacolato la loro unione perchè non era bene che un lottatore di sumo sposasse una donna non puramente giapponese. Cominciano anni durissimi per una mente già fragile come quella della Miyazawa che, nel settembre del 1994, viene prontamente ricoverata per essersi tagliata i polsi con un pezzo di vetro. Ai medici e alla stampa, la fotomodella racconterà di essere stata vittima di un incidente domestico ma, indagando più a fondo, i tabloids scoprono che la donna aveva litigato con sua madre durante un loro incontro, avvenuto quando la Miyazawa pare fosse ubriaca, e che durante questa discussione la ragazza avrebbe aggredito sua madre, scappando poi in un hotel vicino e tentando il suicidio.
La riabilitazione
Dopo questo scandalo e dopo aver lasciato calmare le acque, continua la sua carriera di attrice con il film di Kon Ichikawa 47 Ronin, malgrado il buon successo della pellicola, Miyazawa non riesce più a lavorare serenamente, anche a causa di un profondo alcolismo, e si ritira da gran parte dei suoi impegni professionali, come il film drammatico Kura e il musical Kyote. Nel 1996, forse in cerca di pace, si sposta in California, dove entra in una clinica di riabilitazione per combattere non solo i suoi disordini alimentari ma anche il suo etilismo, e poi in Francia. Ritornerà in Giappone solo l'anno seguente, quando reciterà nei piccoli schermi, all'interno delle serie drammatiche Hanayome Kaizoebito, Kyosokyoku e Mikeneko Homes (tasogare) Hoteru.
Il ritorno a teatro
Forse stanca della troppa pressione e attenzione che i media hanno su di lei, sceglie per un brevissimo periodo di tempo il palcoscenico, nel quale aveva già avuto esperienze ("Gypsy", "Kaijin Bess" e l'horror "Tenshu monogatari") con "Furu-amerika ni Sode wa Nurasaji".
Il ritorno al cinema e il successo
Dopo tantissimi sforzi e tanta tenacia, dal 2001, arrivano gli anni della quiete e, con quelli, un importante riconoscimento: il premio come miglior attrice protagonista alla 23° edizione del Moscow International Film Festival per la sua performance di Cui Hua nel drammatico Peony Pavilion, diretta da Yonfan. A questo titolo si aggiunge The Twilight Samurai (2002) con Hiroyuki Sanada, che viene poi nominato all'Oscar come miglior film straniero, mentre a lei andrà il premio come miglior attrice dalla Japanese Academy. Nel 2003, recita invece il ruolo di Oshino nel serial Musashi, trasmessa nella NHK TV (che si era riappacificata con lei dopo la sua svolta erotica) e, l'anno seguente, è invece la doppia protagonista dell'adattamento dell'opera omonima di Haruki Murakami Tony Takitani. Il film, presentato al Sundance Film Festival, viene descritto come un capolavoro del perfetto minimalismo giapponese e lei viene celebrata come una sofferta ed eppur leggera interprete. Esce anche The Face of Jizo (2004), che tratta il tema dei sopravvissuti alla bomba atomica. Nel 2005, arriva il ruolo di Tsubaki in Ashuraj no Hitomi, adattamento di un'opera teatrale ominima del XVI secolo, e si presenta per il ruolo di Chiyo in Memorie di una geisha (2005), venendo però scartata in favore di Ziyi Zhang. Si rifarà diventando la protagonista di Hana (2006), The Invitation from Cinema Orion (2007) e Pale Moon (2014).
Vita privata
Dopo una breve relazione con il campione di sumo Takanohana, grazie alla quale vennero paragonati dalla stampa giapponese a una versione nipponica di Joe DiMaggio e Marilyn Monroe, il 13 febbraio del 2009, annuncia al pubblico la sua gravidanza e l'intenzione di sposare presto il padre di sua figlia, un surfer hawaiiano. La bambina viene alla luce a Tokyo il 20 maggio 2009.
